Mafia a Busto Arsizio, scarcerati due degli arrestati nell’inchiesta Hydra

Si tratta di Francesco Nicastro e Rosario Bonvissuto. Il Gip del Tribunale di Milano ha derubricato il reato ipotizzato dalla dda da tentata estorsione a violenza privata

tribunale milano

Per il gip del Tribunale di Milano Rosario Bonvissuto e Francesco Nicastro non hanno tentato un’estorsione quando hanno picchiato selvaggiamente il proprietario di un noto locale di Busto Arsizio (38 giorni di prognosi) ma avrebbero commesso una violenza privata, quindi sono stati scarcerati anche se rimane l’obbligo di presentazione davanti alla polizia giudiziaria.

Su entrambi, però, pende ancora il giudizio del Tribunale del Riesame a cui ha fatto ricorso il pm Alessandra Cerreti che per Bonvissuto si deve ancora pronunciare (il 17 aprile l’ultima udienza prima della sentenza) mentre per Francesco Nicastro ha già confermato che si tratta del più grave reato di estorsione (e quindi dovrebbe tornare in carcere, ndr) ma c’è ancora la Cassazione che dovrà decidere una volta per tutte e chiarire di quale reato si sarebbero macchiati.

Un percorso a ostacoli, certamente a garanzia degli imputati, che però mette a rischio la presunta vittima che aveva denunciato la violenta aggressione avvenuta la  sera del 18 maggio 2021  quando in tre aggredirono il proprietario (oltre ai due oggi liberi c’era anche Dario Nicastro, padre di Francesco) rompendogli il setto nasale e varie ossa della faccia e subito dopo lo minacciarono di non denunciare. Nonostante le minacce, il giorno dopo, l’uomo si recò dai carabinieri per formalizzare la denuncia, raccontando tutta una serie di episodi di minacce e percosse che andava avanti da mesi.

L’episodio si inquadra all’interno di un più ampio sistema mafioso ipotizzato dalla Dda di Milano che ha raccolto in migliaia di pagine l’inchiesta che dimostrerebbe l’esistenza di un sodalizio tra le principali organizzazioni criminali (‘ndrangheta, mafia e camorra) mirato alla gestione di affari illeciti e leciti su un vasto territorio attorno alla città di Milano con propaggini fino a Busto Arsizio, Legnano, Lonate Pozzolo. I Nicastro e Bonvissuto, infatti, sono noti sul territorio da decenni come appartenenti ai clan mafiosi della zona di Gela, in provincia di Caltanisetta anche se ora sostengono di non c’entrare più niente con la mafia.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 11 Aprile 2024
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