Olimpiadi e valori dello sport: Meneghin e Soragna incontrano 300 ragazzi a Castronno
I due campioni del basket protagonisti di un incontro sui valori dello sport promosso dal IC di Castronno in vista delle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali Milano Cortina 2026
Che differenza c’è tra giocare al campetto e giocare le Olimpiadi? «La stessa gioia, lo stesso impegno a sfidare le proprie abilità – risponde Andrea Meneghin – A volte la frustrazione di essere travolti da chi è più forte o la soddisfazione di aver aiutato un compagno. Forse cambia solo la canotta. Quella di tutti i giorni e magari bucata al campetto e quella azzurra, brillante, con Italia scritto sul petto alle Olimpiadi». «Per i professionisti mantenere lo spirito e la passione che ti spingono a giocare da bambino è ciò che rende magica l’emozione delle Olimpiadi», aggiunge Matteo Soragna che con la nazionale italiana di Basket ha conquistato la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Atene 2004.
Così i due campioni della pallacanestro, seduti l’uno accanto all’altro su una cattedra al centro della palestra dell’Istituto comprensivo De Amicis, hanno iniziato a raccontare le loro avventure olimpiche ai circa 300 ragazzi delle scuole medie di Castronno e Caronno Varesino.
«Da bambino non immaginavo che sarei arrivato alle Olimpiadi, perchè erano tanti anni che la nazionale di Pallacanestro italiana non si qualificava per i giochi – ha raccontato Meneghin – L’emozione più grande per me è stata la cerimonia di apertura. Quell’assurda esperienza di camminare volando a tre metri da terra».
«E poi il Villaggio Olimpico – ha detto Soragna – vivere insieme ad altri atleti provenienti da tutto il mondo le gare, le gioie, le sconfitte, le sfide. Bellissimo».
I VALORI DELLO SPORT
L’incontro con i campioni si è svolto in una mattinata di scuola speciale per gli studenti della secondaria di Castronno, quella del 16 aprile, promossa in collaborazione con il Coni Lombardia e il Comitato paralimpico in vista delle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali Milano-Cortina 2026.
«Il primo valore dello sport è il divertimento, quello che permette di crescere, di superare difficoltà e sconfitto e di riconoscere nell’avversario sul campo un amico», ha detto l’ex preside ed ex giocatore Caludio Lesica introducendo la mattinata dedicata ai Valori dello sport Olimpici e Paralimpici.
Accanto a lui una foto di Bebe Vio e Alex Zanardi insieme: «C’è lo sport e chi lo pratica con tutto il corpo o senza alcune parti del corpo, chi lo fa con maggiore o minor talento, con risultati più o meno positivi e auspicabilmente usando sempre la testa, perché dalle vittorie come dalle sconfitte c’è sempre da impare», ha aggiunto il giornalista di Corriere e Gazzetta Claudio Arrigoni.
GLI ATLETI PARALIMPICI DELLO SCI
All’incontro di Castronno hanno partecipato anche don Mario Zaninelli, sacerdote e docente all’Università Cattolica di Milano, e Nicola Busatta, coordinatore nazionale delle squadre di sci per atleti paralimpici e organizzatore di giornate sugli sci per atleti normodotati o con disabilità.
Busatta ha spiegato ai ragazzi come fanno a sciare, seduti su un mono sci gli atleti senza gambe, oppure come vengono guidati dai robottini gli atleti ciechi e gli ipovedenti. Nel suo racconto attrezzature e tecnologie che permettono agli atleti con diverse caatteristiche di coltivare la loro passione sportiva e raggiungere grandi risultati, personali e sportivi.
«Per i ragazzi è stato particolarmente significativo poter ascoltare dalla voce di allenatori e sportivi queste esperienze – ha detto la preside del IC De Amicis di Castronno Gabriella Cicolini – Le emozioni di questa giornata hanno trasmesso agli studenti grandi valori sportivi validi anche nella vita per imparare a superare le difficoltà e a gioire dei dei traguardi raggiunti con passione e forza di volontà».
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