Oltre 500 nuovi alberi messi a dimora per la rinascita del Parco del Campo dei Fiori
Dopo i mille alberi piantati a marzo, tre nuovi partner privati hanno finanziato l'acquisto di nuovi arbusti che ripopoleranno una parte di foresta lungo il sentiero che conduce al Forte d'Orino
540 nuove piante vengono piantate da questa mattina, martedì 24 aprile, nel Parco del Campo dei Fiori lungo il sentiero che porta al Campo dei Fiori. Dopo un primo lotto aviato il mese scorso, l’impresa sociale Rete Clima ha coinvolto altre tre aziende private che hanno deciso di sostenere il ripopolamento arboreo del Parco danneggiato gravemente nel 2017 dall’incendio e nel 2020 dalla tempesta Alex.
Oltre ai progetti legati a finanziamenti del Ministero dell’Ambiente, della Protezione civile, del Comune di Varese e dell’Asfo Valle delle Sorgenti, il Parco del Campo dei Fiori ha trovato un alleato in Rete Clima, ente tecnico che accompagna le Aziende in percorsi di sostenibilità e di decarbonizzazione.
Questa mattina, i volontari delle tre aziende partner, da D.H.D., S.A.I.M.P. SRL e Mezzanzanica Spa hanno contribuito alla messa a dimora di faggi, aceri e tigli che occuperanno una parte di montagna. L’impegno del privato ha permesso l’acquisto delle specie arboree ma proseguirà anche nella manutenzione per i prossimi tre anni.
Ad accogliere i volontari il Presidente dell’ente Parco del Campo dei Fiori Giuseppe Barra, Giancarlo Bernasconi Direttore del Parco, Luca Lolaico Direttore Operativo Territoriale ALFA SRL a capo della commessa insieme alla Camera di Commercio di Varese per la ricerca di partner. In tutto verranno piantati oltre 3000 nuovi alberi.

La scelta delle specie arboree è avvenuta pensando ai cambiamenti climatici : « Prima ancora che gli eventi catastrofici colpissero la montagna – ha ricordato Barra sapevamo che avremmo dovuto sostituire i boschi di abete rosso. Gli eventi ci hanno preceduto. Abbiamo riflettuto sull’intervento di riqualificazione, pensando a scelte adeguate al territorio e al clima esistente. Se questa montagna fosse stata isolata, avremmo affidato alla Natura il lento lavoro di rimboschimento. L’area densamente popolata a valle, però, ci ha indotto a un intervento a sostegno per fortificare la vetta e le falde acquifere sottostanti. Questa, infatti, è roccia carsica e c’è l’obbligo di garantire purezza dell’acqua ma anche un flusso adeguato».
La piantumazione di nuove specie, dunque, è stata studiata nei minimi dettagli: « Il nome Campo dei Fiori deriva dal fatto che un tempo qui erano tutti campi fioriti – ricorda il direttore Bernasconi – nel riprogettare il ripopolamento, abbiamo tenuto conto anche della sua funzione storica. Il progetto prevede, dunque, parti di boschi con specie più adeguate al terreno e al clima della zona come tigli, frassini, noccioli biancospini, ma anche prati. Ci saranno aree dedicate ai selvatici ricche di germogli di cui si cibano. Chi verrà a camminare, troverà anche arbusti abbandonati a terra o piante morte che svettano in aria: sono parti fondamentali della biodiversità. Anche loro essenziali all’ecosistema ».
MA IN COSA CONSISTE IL LAVOVO DI RIPIANTUMAZIONE? LO SPIEGA DIEGO SCAGLIA DI RETE CLIMA
Nell’opera di ripiantumazione i lavori preparatori prevedono un’ampia pulizia del bosco e del sottobosco, un’azione che ha ispirato anche la riattivazione di alcuni sentieri in cresta: « Con Eco Clima stiamo pensando a un secondo lotto di interventi per la valorizzazione del sentiero che sale alla Punta degli alianti e, magari, anche del sentiero di vetta, un po’ più temerario, che porta al Forte di Orino».
Con la legna recuperata si stanno realizzando panchine, staccionate, portafiori e porta bici che andranno ad abbellire il Parco.
Il sole e una temperatura più favorevole ha permesso al Campo dei Fiori di mostrare tutta la sua bellezza e la vista mozzafiato sulla Pianura Padana, un panorama che ha allietato l’impegno dei volontari contadini
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