Pagelle Pro Patria: difesa rimaneggiata e bucata, amaro il gol di Parker

I voti di Atalanta - Pro Patria: il gol di De Nipoti inabissa i tigrotti, che in 10' concedono tre gol subendo impotenti le individualità orobiche. Mediana fuori-giri, Castelli ci prova sulla trequarti ma dà il meglio in area

Le foto di Pro Vercelli - Pro Patria  28.10.23

Disfatta della Pro Patria in trasferta nella bergamasca. L’Atalanta Under 23 si vendica della gara persa all’andata e si rifà con gli interessi. Questi i (brutti) voti ai tigrotti:

ROVIDA 5,5 – Una bella quanto difficile parata sul tirocross di De Nipoti, poi la Dea aggiusta la mira e il portiere si vede trafitto quattro volte su quattro conclusioni chirurgiche indirizzate nello specchio. Gli resta poco da fare se non restare a guardare tutto il tridente orobico andare a segno.

VAGHI 4,5 – Senza i due comandanti della retrovia (Lombardoni e Saporetti) la difesa è rimaneggiata, è vero. Ma in stagione il jolly ormai ha dimostrato di sapersi destreggiare anche braccetto destro, sfruttando spesso la sua velocità. Eppure Vlahovic banchetta come preferisce – sia a livello tecnico che fisico – sembrando quasi la reincarnazione dell’omonimo attaccante serbo della Juventus.

MINELLI 4,5 – Spostato per assoluta necessità dalla destra al ruolo di centrale,  contro la qualità dell’Atalanta il #21 mette in mostra diversi limiti, provocando nei 10′ di passione il secondo rigore consecutivo. Il penalty affossa definitivamente una partita compromessa già al 33′ (3-0).

MORETTI 5 – Vicino al gol con un colpo aereo (a partita ancora aperta) e protagonista nella mischia in occasione delle rete di Parker. Oltre alla garra  – non a caso è un difensore con quattro reti all’attivo – è anche il giocatore della retrovia che meno patisce le scorribande dei talentini neroazzurri. Ma difficile trovare eroi in un reparto che registra la peggior prestazione stagionale.

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SOMMA 4,5 – Inizio promettente e molto propositivo, durato fino al momento del gol in apertura di De Nipoti. Poi la gara cambia, la Pro Patria prova sull’onda dell’emotività a ribaltarla e viene infilzata: l’esterno campano nel frattempo si aliena dal match, lasciando campo libero e praterie agli avversari per i restanti 40′ della sua partita. Bernasconi sembra avere tutto un altro passo.

dal 62′ G. RENAULT 5,5 – Ritorna in campo dopo diverso tempo e finalmente forma la batteria sugli esterni con il gemello Christophe. A mezzora a disposizione in una partita che non ha nulla da dire: più determinato di Somma, ma senza acuti e diversi palloni che si perdono oltre la linea di fondo campo.

FERRI 5 – Una saetta da fuori area – parata da Vismara – dà l’illusione che la Pro Patria sia ancor viva, e non a caso da quel calcio d’angolo arriva il gol della bandiera (3-1) targato Parker. Il gol avrebbe potuto dare un senso al secondo, che con un gol in avvio avrebbe riacceso il match. Così non è, anzi nella ripresa il giovane mediano (2002) viene intrappolato dal diciassettenne Mendicino (2005), che sembra già destinato ad altri palchi.

NICCO 4,5 – Il cartellino giallo prima della mezzora è lo specchio della partita sua e della squadra. La Pro Patria inizia bene ma si scioglie sull’onda del nervosismo non appena incassa il gol Di Nipoti. A quel punto il centrocampista, che dovrebbe essere il leader tecnico della squadra, perde smalto e la partita si indirizza come vuole la Dea, in stato di grazia per altri 10 minuti, in cui prima raddoppia e poi triplica. La sua l’idea di verticalizzare verso la porta balugina soltanto, e alla fine proprio una imbucata respinta spiana la strada per la doppietta in contropiede di Vlahovic (4-1).

dal 62′ FIETTA 5,5 – In una partita senza più nulla dire entra solo per evitare che il passivo possa essere peggiore. Il capitano prova a ridurre la triplice distanza di svantaggio con un tiro da fuori ma la sua conclusione viene deviata.

C. RENAULT 5,5 – Gara complicata che in meno di mezzora si tramuta in una montagna impossibile da scalare. Non manca di certo la voglia, tuttavia gli acuti sono pochi e caratterizzati da diverse imprecisioni una volta entrato superata la metà campo. Al massimo si procura un paio di calci di punizioni sulla sua corsia a più di 30 metri dalla linea di fondo campo.

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CASTELLI 5,5 – Come col Legnago l’attaccante si accende e dà il meglio di sé quando entra in area, sfiorando con l’orgoglio il possibile gol dell’1a1 in un momento di pieno black out da parte dei compagni. Colombo insiste, anche per dare ossigeno ai trequartisti e spazio a Parker, nel farlo giocare arretrato. L’esperimento funziona a metà, o forse anche meno considerando quanto fatto di buono. Ma lui ci prova.

dal 62 CITTERIO 5,5 – Insieme a Curatolo è l’ultimo mollare, forse consapevole che trovare spazio non è facile e che ogni minuto in campo è un’occasione preziosa. Conquista un calcio di punizione dal limite dell’area, ma senza mai riuscire a pungere o a procurarsi un tiro, anche a causa di una partita sempre più in ghiaccio.

PITOU 6 – Forse l’unico giocatore che quando l’Atalanta mette il turbo non sfigura e sembra appartenere alla stessa categoria. Il paradosso di una gara all’insegna della linea verde. Molto passa da suoi piedi: una grande lettura di Comi ribalta una sua imbucata trasformandola nell’azione che porta al raddoppio di Vlahovic. Se quella palla fosse passata, chissà. Ma con i se e i ma la storia non si fa.

dal 77′ CURATOLO 5,5 – Non basta il tatanismo byroniano per evitare un destino ineluttabile e crudele. La voglia di ribaltare la sorte lo porta a qualche eccesso di foga ma almeno dà un po’ di verve a un finale di partita dall’elettrocardiogramma piatto.

PARKER 6 – Non poteva scegliere data peggiore per trovare il gol che rompe un digiuno di due anni (in campionato). Il gol sarà anche aiutato da un pasticcio di Vismara, ma premia comunque la sua determinazione nel voler rompere l’incantesimo stregato. Per il resto una discreta partita spalle alla porta, col passare del tempo il rapporto tra falli conquistati e quelli fatti a metà campo passa da un bilancio positivo a uno neutro.

ALL. COLOMBO 5 – Aveva chiesto ai suoi coraggio, ha ottenuto incoscienza. La sua Pro Patria regge bene l’urto, giocando anche meglio dell’Atalanta fino al gol al 23′ di De Nipoti. Poi la troppa voglia di pareggiare subito i conti spalancano le porte all’Atalanta, che cinica restituisce la cortesia e si vendica della partita persa in inverno durante il girone d’andata.

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Marco Tresca
marco.cippio.tresca@gmail.com

 

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Pubblicato il 08 Aprile 2024
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