Per la statua rotta a Viggiù l’albergatore è stato risarcito, “ma non dagli influencer”

Bruno Golferini proprietario di Villa Alceo ha ricevuto dall’assicurazione di AirBnb una somma per i danni subiti dagli “host”. Ma “non corrisponde al 100% del suo valore"

Generico 22 Apr 2024

C’è un risarcimento parziale per la statua rotta dagli influencer tedeschi l’estate scorsa a Viggiù: il proprietario di Villa Alceo di cifre preferisce non darne, ma di certo ammontano ad un valore molto più basso di quelle contenute in denuncia, pari cioè a 200 mila euro.

«Sì», racconta Bruno Golferini, imprenditore dell’accoglienza, «il valore del risarcimento che ho ricevuto è di gran lunga inferiore a quello ipotizzato all’atto della denuncia per danneggiamenti aggravati presentata ai carabinieri. Ma quella cifra che ho ottenuto non è arrivata dagli influencer che dai video prodotti agli investigatori risultano ad oggi i responsabili dell’accaduto. Il risarcimento per la rottura della statua del Butti, in pietra, è arrivato infatti da “Air Cover”», spiega Golferini, l’assicurazione destinata agli “host”, cioè a chi affitta la propria residenza sul circuito AirBnb. E pensare che in seguito ai fatti, e dopo una serie di recensioni negative scritte dagli stessi ospiti coinvolti nel brutto episodio dell’estate 2023 Golferini aveva rischiato di venire estromesso dalla nota piattaforma che permette di arrivare in tutto il mondo e alla portata di tutte le clientele.

«Invece è stata proprio la copertura assicurativa che mi è venuta incontro, anche se per un valore molto inferiore a quello che avevo stimato». Sul fronte della denuncia penale, invece, non ci sono novità: «Quando saranno maturi i tempi sarò presumibilmente chiamato come persona offesa di questo reato, e in quella sede chiederò anche i danni subiti», spiega l’albergatore. La statua nel frattempo è tornata al suo posto, rimessa a dimora, anche se porta visibilmente i segni della caduta, e della conseguente frantumazione.

Un fatto che fece il giro del mondo. «Proprio così», conclude l’albergatore, «ho ricevuto e continuo a ricevere la solidarietà di molte persone, ospiti della struttura, ma anche di persone sconosciute, amanti dell’arte e che da subito si sono dimostrati vicini. Devo ammettere che quanto avvenuto ha attirato l’attenzione di molti turisti che si sono avvicinati alle nostre valli e hanno scoperto beni di inestimabile valore artistico e naturalistico offerti dai nostri luoghi: i siti Unesco, la cultura dei “picasass“ e tanto altro che c’è da vedere da queste parti. Proprio in questi giorni ospiterò un gruppo di economisti di altissimo profilo, ex ministri dell’economia di Paesi europei: mostrerò loro “Domina” (è il nome della statua del Butti ndr) ma anche il resto» conclude Golferini.

Una storia che non smette di stupire, e che ad occhio, se i tempi della giustizia italiana verranno confermati dai fatti, non terminerà a breve, almeno sotto il profilo dei possibili strascichi penali che potrebbe riservare. Storia che fa il paio con un’altra vicenda che ha riempito le pagine di cronaca di questi giorni: di tenore diverso, e tutta ancora da dimostrare in sede penale, ma che ha come tema di fondo il rispetto della proprietà altrui: si tratta del processo ai danni di un giovane sposo che nell’autunno del 2021 è accusato di aver dato in escandescenze in una villa di Galliate Lombardo: anche qui viene contestato, fra gli altri, anche il reato di “danneggiamento“.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 25 Aprile 2024
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