Walimohammad Atai è diventato cittadino italiano a Busto Arsizio: “Voglio ricambiare l’aiuto che mi è stato dato”
Da bambino destinato a diventare martire sotto il regime talebano a interprete, traduttore ed educatore in Italia. La storia di integrazione del 28enne afgano che a 4 anni dalla richiesta ha ottenuto la cittadinanza
Walimohammad Atai ha varcato le porte del Comune di Busto Arsizio poco prima delle 15 di oggi, martedì, da straniero in un Paese che lo ha accolto e gli ha permesso di costruirsi una nuova vita ed è uscito in via Fratelli d’Italia da cittadino italiano. Un sogno inseguito per quattro anni che diventa finalmente realtà.
Lo scrittore e educatore afgano, residente a Busto Arsizio, è arrivato minore in Italia dopo un viaggio estenuante e una vita che lo ha portato ad un passo dal diventare un uomo bomba al servizio dei Talebani (avevamo raccontato la sua storia qui). Oggi ha 28 anni, ha conseguito due lauree triennali ed una laurea magistrale in Italia, ha scritto 5 libri sulla terribile situazione del suo Paese che oggi è ancora sotto il controllo del regime terroristico talebano e lavora come traduttore e interprete giurato per questure, ministeri, procure e tribunali.
La sua richiesta per ottenere la cittadinanza italiana risale al 20 ottobre 2020 e solo il 17/03/2024 gli è stato notificato il decreto di concessione firmato dal Presidente della Repubblica. Alla cerimonia è stato accompagnato da sua moglie Homaira Ebad, da tanti amici e amiche italiani come Piera Lamperti, volontari dell’Armadio solidale e della Caritas di Dairago, da don Giuseppe, il professore e relatore della sua tesi magistrale in relazioni internazionali all’università di Pavia, Francesco Mazzucotelli, professore di Dairago Marina Angela Branca, Giuseppina Olgiati e Angelo Gatti.
«Per me è un momento di grande felicità – racconta Atai Walimohammad – Ho tentato diverse volte di partecipare ai concorsi del Ministero degli Esteri, avevo tutti requisiti ma il portale ha respinto la mia richiesta in quanto non ero cittadino italiano, la cittadinanza non mi aiuta solo a partecipare ai concorsi, ma finalmente posso sentirmi cittadino di questo bellissimo Paese che mi ha accolto tra le sue braccia quando sono scappato a 17 anni da morte certa. Vorrei ricambiare l’aiuto, vorrei servire l’Italia che mi ha ridato una vita e un futuro».
Da bambino-bomba in Afghanistan ad educatore di minori a Busto Arsizio, la storia di Walimohammad
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