75 anni dalla tragedia di Superga, il ricordo immortale di Franco Ossola
Il 4 maggio 1949 l’aereo con a bordo il Grande Torino si schiantò tragicamente. Tra le 31 vittime anche il varesino a cui è stato dedicato lo stadio di Masnago

Pochi minuti dopo le ore 17.00 del 4 maggio 1949 l’aereo con a bordo l’intera squadra del Grande Torino, i dirigenti, il personale di bordo e tre giornalisti al seguito, si schiantò sul colle di Superga. Dei 31 passeggeri non ci furono sopravvissuti. Tra questi, anche il varesino Franco Ossola.
Ed è forse anche da questo momento che il legame calcistico tra la Torino granata e il Varese si è intrecciato più volte, annodando un legame che ciclicamente si rinsalda. Non è un caso che la figura biancorossa più iconica di sempre, Peo Maroso, che ai piedi del Sacro Monte è stato giocatore, capitano, allenatore e presidente onorario, è tristemente legato alla tragedia di Superga, dove perse la vita il fratello Virgilio.
Nato il 23 agosto 1921 a Varese, Franco Ossola perse la vita a 27 anni. Fu Antonio Janni, suo allenatore in biancorosso, a consigliarlo al Torino. Iniziò a vestire la maglia granata ancora diciottenne, nel 1939, e dal 1940 iniziò la sua scalata fino a diventare titolare di una delle squadre più forti di tutti i tempi, quella che “Solo il fato li vinse”.
In granata, Franco Ossola, fece registrare 181 presenze e 86 gol, con sei campionati vinti, di cui cinque di fila. L’ultimo, quello del 1949, il più triste, con l’amichevole del 3 maggio a Lisbona e la tragedia di Superga a tagliare a metà, di netto, la storia del calcio italiano e mondiale. La federazione proclamò il Torino campione d’Italia, anche il titolo non fosse ancora conquistato matematicamente. Nelle ultime quattro gare di campionato, i granata scesero in campo con una squadra composta dai giovani del vivaio, contro avversarie composte anch’esse da calciatori delle giovanili.
Da quel 4 maggio, per tutti i 4 maggio a venire, il nome di Franco Ossola viene letto dal capitano del Torino nella toccante commemorazione di Superga insieme a quello delle altre 30 vittime della tragedia. Con Ossola, anche un pezzettino di Varese riecheggia in quel luogo. Per sempre.
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