Aggiornamento scientifico e attenzione alla formazione dei giovani per rilanciare la professione del chirurgo
Si è chiuso il congresso di due giorni della SIPAD, la società scientifica che si occupa della patologia dell'apparato digerente. Specialisti multidisciplinari si sono confrontati a Varese sotto la direzione del dottor Rausei
Chirurghi da tutt’Italia hanno discusso e si sono confrontati per due giorni all’AtaHotel di Varese. L’edizione 2024 del Congresso della SIPAD la società italiana di patologia dell’apparato digerente è stato organizzato dal dottor Stefano Rausei, Direttore della Chirurgia generale di Cittiglio e Angera dell’Asst Sette Laghi, incaricato dell’organizzazione in qualità di delegato provinciale. Il Presidente nazionale in carica è il professor Angelo Benevento che, nel corso dell’assemblea dei soci, ha concluso il suo mandato lasciando il testimone proprio al dottor Rausei entrato nel Consiglio nazionale.
«È stato un congresso importante perché è di una società scientifica che esiste ormai da più di quasi 50 anni. Nata nel 1977, la Società italiana di Patologia dell’Apparato Digerente è stata tra le prime monotematiche, perchè si occupa solamente di un distretto anatomico, quello, appunto, all’apparato digerente. Ma sin dalla sua costituzione, ha seguito una filosofia multidisciplinare, coinvolgendo tutti gli specialisti che coinvolti: chirurghi, endoscopisti, radiologi, gastroenterologi, oncologi, e quant’altro».
Nel discorso inaugurale, il dottor Rausei ha evidenziato la peculiarità delle giornate: «Nell’aprire il Congresso Nazionale della Società Italiana di Patologia dell’Apparato Digerente sono sinceramente emozionato, grato ed orgoglioso. Sono terribilmente grato per l’incarico che mi è stato assegnato dalla SIPAD tutta e, in particolare, dal prof. Benevento, al quale mi legano stima e affetto speciali, nonché la stessa gloriosa scuola chirurgica che fu del prof. Dionigi. Emozionato perché dopo aver presieduto nel 2017, proprio in questa sede, al Congresso Nazionale della Società Polispecialistica dei Giovani Chirurghi, ora ho l’immenso piacere di presiedere per la prima volta al congresso nazionale di una società senior, storica, importante come la SIPAD, la Società Italiana di Patologia dell’Apparato Digerente.
Eppure ho pensato all’evento alla stessa maniera di come lo pensai allora. Originale, innovativo, a tratti quasi irriverente. In una parola giovane. L’emozione nasce proprio dal sentirmi ancora e, forse, ancora di più dalla parte dei giovani, nel farmi voce dei loro bisogni, oggi come allora, oggi più di allora. E’ indubbio che senza la soddisfazione dei loro bisogni non potremo mai pretendere di poter soddisfare i bisogni dei nostri pazienti. Il vento baronale che ha alimentato per anni le gerarchie ospedaliere e universitarie è cambiato e la crisi profonda che il nostro Sistema Sanitario Nazionale sta vivendo, non dà alternative a questo cambiamento. Fin dalle nostre Università, dalle nostre U.O. è divenuta nostra specifica, inderogabile, responsabilità quella di trasmettere ai giovani, spesso ormai strutturati prima ancora che specialisti, attenzione, dedizione, passione e, mai ultima, formazione. È l’unica strada per tenerli accanto a noi e ai nostri pazienti».
Confronto scientifico, innovazioni tecnologiche senza mai dimenticare, quindi, la formazione dei più giovani, il loro coinvolgimento: «Il format che abbiamo proposto è stato molto apprezzato soprattutto per il suo occhio di riguardo alle giovani generazioni. Ci sono stati tanti giovani che hanno partecipato, abbiamo ricevuto più di 50/60 contributi scientifici. La formazione è un punto fondamentale del mio mandato, potrebbe essere una chiave di lettura per fermare queste emorragie di specialisti e di specializzandi che abbiamo in Italia e per tutelare il sistema sanitario nazionale. Dobbiamo essere propositivi e attrattivi soprattutto per loro, per i giovani che vanno entusiasmati in un lavoro che è fatto di studio, impegno e passione».
Una filosofia a cui il dottor Rausei è particolarmente legato come dimostra anche il livello della sua equipe di Cittiglio e Angera, giovane ma molto motivata e determinata nonostante gli ospedali di riferimento siano periferici: « Essere piccoli non vuol dire essere meno attrattivi né, tantomeno, essere di livello inferiore. A Cittiglio e ad Angera si lavora inn modo eccellente e c’è grande affiatamento».
I temi in agenda sono sttai di alto profilo scientifico, dibattito sull’evoluzione delle tecniche chirurgiche o di indagine. Il progresso impone costanti aggiornamenti e mettersi in discussione non fa che migliorare le performance.
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