Ciclista travolto e ucciso a Gallarate, disposta l’autopsia

Nicolò Carboni è deceduto in ospedale per le gravi ferite riportate dopo essere stato investito da un furgone in via Varese. La Fiab: "Basta proclami, servono risposte dirette e concrete"

Anziano investito

La Procura di Busto Arsizio ha disposto l’autopsia sul corpo di Nicolò Carboni, il 78enne di Gallarate travolto e ucciso da un furgone sul ponte di via Varese, tra il quartiere di Cajello e quello di Cascinetta, dove risiedeva.

Il magistrato di turno ha messo sotto sequestro i due veicoli – un furgone da lavoro e la bicicletta -, ha disposto l’esame autoptico e richiesto anche una perizia cinematica per ricostruire con esattezza la dinamica dell’incidente, in aggiunta ai rilievi svolti con accuratezza dal personale della Polizia Locale di Gallarate.

Il dibattito sulla sicurezza stradale

Si tratta del primo incidente mortale per investimento avvenuto quest’anno a Gallarate: l’episodio ha suscitato ulteriore dibattito sul tema della sicurezza stradale, di cui si stava già discutendo negli ultimi mesi in città, anche sull’onda della petizione – con quasi trecento firme – lanciata da Gallarate Pedala, la sezione locale della Fiab, Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta.

Il tema era tornato anche in consiglio comunale meno di un mese fa, con un’interrogazione dalle file della minoranza, dal Pd. In occasione del dibattito l’amministrazione aveva parlato di «allarmismo» non giustificato dai dati, che risultavano in linea con quelli degli anni passati e in leggera diminuzione rispetto ad anni precedenti, con un picco nel 2016. Dati che purtroppo registrano quasi ogni anno almeno un incidente mortale, spesso con ciclisti o pedoni investiti (alcuni incidenti mortali a ciclisti sono legati invece a cadute).

Proprio per questo in passato – con l’assessora alla sicurezza Francesca Caruso – era stata anche lanciata una campagna rivolta di anno in anno a diverse categorie di utenti della strada, per favorire comportamenti corretti.

Oggi la Fiab torna sul tema, chiedendo di riaprire il dibattito e soprattutto di andare verso soluzioni strutturali e di programmazione, per ridurre il traffico, limitare la velocità e contrastare la sosta selvaggia, che può rappresentare un pericolo aggiuntivo (riducendo la visibilità o costituendo ostacolo diretto sulla carreggiata).

«Al netto delle dinamiche degli eventi tuttora al vaglio degli organi di competenza, con grande rammarico, ci chiediamo con grande frustrazione, al di là degli sparuti annunci contenuti in qualche articolo di stampa o da dirette Instagram, nelle quali si sbeffeggiano iniziative di sensibilizzazione avanzate da Associazioni, quali ad oggi in via urgente siano gli interventi che questa Amministrazione ha intenzione di metter in campo» dice oggi Fiab nel suo intervento. «Una domanda legittima che non ha più bisogno di ulteriori proclami o annunci, ma soltanto risposte dirette e concrete verso interventi infrastrutturali non piu’ procrastinabili».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 28 Maggio 2024
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