Gli 800 cani accalappiati dopo la fuga in provincia di Varese, la Prefettura fa il punto

Il fenomeno è monitorato dalle autorità, anche alla luce dei gravi episodi legati a pericolosi attacchi da parte degli esemplari più grandi. Cosa rischia il proprietario. Le deroghe per i cani da pastore: come vanno tenuti

Generico 29 Apr 2024

Certo, le deroghe: il cane che deve badare al gregge non può venir legato (altrimenti non svolgerebbe il suo compito), ma il proprietario degli animali – di quelli al pascolo e dei relativi “sorveglianti” sempre a quattro zampe – è comunque responsabile della condotta degli animali. Poi il problema, ancora, della responsabilità che si estende ai semplici possessori di animali da compagnia di varia grandezza che vanno portati a guinzaglio, mai liberi, e con museruola.

Dice: «Ma il mio è bravo/non fa nulla/è addestrato/è piccolino»; giustificazioni che non possono mai venir addotte dal proprietario il cui animale causa un danno a terzi e si badi, non solo legato a morsi: basti pensare al caso del piccolo animale che fugge e che fa causare un incidente stradale, o che fa perdere l’equilibrio a chi cammina dul mrciapiede, con possibilità di lesioni e di richiesta di risarcimento danni in sede civile. Si è parlato anche di queste casistiche, sia pur astrattamente, in termini generici di responsabilità giuridica, nel corso dell’ultima riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica dove è stata illustrata la circolare congiunta Prefettura Varese e Agenzia di tutela della salute dell’Insubria per intervenire in caso di segnalazione di cani vaganti sul territorio.

QUANTI SONO
Un fenomeno solo all’apparenza estraneo ai più, e che invece deve far riflettere sui numeri: sono quasi 800 gli animali accalappiati dall’apposito servizio nello scorso anno. «Tale dato, ovviamente», specificano dalla Prefettura «non contempla il numero di fughe di tali animali risoltesi con spontaneo ritorno a casa senza intervento da parte dell’accalappiacani. Molto spesso il fenomeno ha riguardato animali recidivi i cui proprietari/detentori risultano indifferenti agli obblighi di custodia e alle regole non scritte della civile convivenza. Se da una parte è sempre auspicabile un’azione preventiva ed educativa, tra l’altro già attivata da tempo da parte del Dipartimento Veterinario di ATS Insubria, attraverso la predisposizione di corsi ed
incontri dedicati ai cittadini, dall’altra è necessario intervenire anche sotto il profilo sanzionatorio».

COSA SI RISCHIA
Già, le sanzioni. Ma cosa rischia il proprietario di un cane se l’animale scappa? Fuori dai casi legati al danno che l’animale può proporre, esiste un profilo sanzionatorio per quello che un tempo – oggi è stato depenalizzato – era il reato di “omessa custodia e mal governo di animale“ che prevede una sanzione da “€ 25 a € 258”, secondo quanto previsto dal Codice penale; più alte sono invece le sanzioni della normativa regionale: la mancata adozione, da parte del detentore, di adeguate precauzioni per impedire la fuga dell’animale d’affezione comporta una sanzione da 150 a 900 €.

I DANNI
Come si accennava, anche il profilo civilistico deve far riflettere chi possiede animali senza badare a dove questi si muovano. L’art. 2052 del codice civile (Danno cagionato da animali) difatti stabilisce che «Il proprietario di un animale o chi se ne serve per il tempo in cui lo ha in uso, è responsabile dei danni cagionati dall’animale, sia che fosse sotto la sua custodia, sia che fosse smarrito o fuggito, salvo che provi il caso fortuito». Inoltre il proprietario di un cane è sempre responsabile del suo controllo e della sua conduzione e risponde sia civilmente sia penalmente dei danni o lesioni a persone, animali o cose provocati dall’animale stesso; mentre chiunque, a qualsiasi titolo, accetti di detenere un cane non di sua proprietà ne assume la responsabilità per il relativo periodo. La legge stabilisce anche che il proprietario deve condurre il proprio cane, nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico, utilizzando sempre un guinzaglio a una misura non superiore a 1,5 m e portare con sé una museruola adeguata, rigida o morbida, da applicare al cane in caso di pericolo sull’incolumità di persone o animali oppure dietro richiesta delle Autorità competenti; deve inoltre affidare il cane a persone in grado di gestirlo correttamente.

LE ECCEZIONI
Esistono deroghe alla normativa, eccezioni previste dalla legge stessa. C’è per appunto la deroga all’obbligo di utilizzo del guinzaglio e della museruola, che non si applica nel caso in cui il cane sia utilizzato da una persona diversamente abile, dalle Forze armate e dalle Forze dell’ordine o per la conduzione/guardia delle greggi. Su quest’ultimo punto – conduzione/guardia delle greggi – «è raccomandabile che le Amministrazioni prevedano, all’interno dei propri regolamenti comunali, qualora presenti, una distanza minima di tali assembramenti di animali dalle piste ciclabili e pedonabili, stante la presenza di cani da pastore conduttori e guardiani al seguito», stabilisce la norma. Inoltre dalla Prefettura fanno sapere che «qualora il fenomeno dovesse riguardare animali padronali recidivi, è auspicabile un intervento da parte delle Forze di polizia che si concretizzi attraverso un sopralluogo presso il luogo di detenzione dell’animale e il contestuale incontro con il proprietario, affinché lo stesso ponga le basi per risolvere, all’origine, le cause che hanno determinato la fuga ripetuta dell’animale». (A tal proposito solo pochi mesi fa la serie di attacchi di cane da pastore lungo la Schiranna di Varese)

IL VERTICE IN PREFETTURA
Il Prefetto di Varese Rosario Pasquariello e il Direttore Generale di ATS Insubria dott. Gioia, durante una recente riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica – alla quale hanno partecipato, oltre al Questore, al Comandante provinciale dei Carabinieri e al Comandante provinciale della Guardia di Finanza, anche rappresentanti del Dipartimento Veterinario dell’Agenzia – hanno approfondito e delineato i percorsi preventivi e repressivi da attivare, da parte delle Istituzioni e delle Forze di Polizia, ogniqualvolta si verifichino situazioni di criticità a seguito del pericolo cagionato da cani o gruppi di cani vaganti e fuori dal controllo dei rispettivi proprietari.

«Abbiamo codificato le modalità di intervento e armonizzato gli aspetti normativi in materia di cani vaganti, condividendo le indicazioni destinate ai Comuni e alle Forze dell’Ordine per uniformare le prassi di gestione delle aggressioni da parte di cani lasciati incautamente liberi di vagare o comunque sfuggiti alla proprietà”, commentano dalla direzione strategica di ATS Insubria. L’incontro ha consentito anche di definire le sinergie comunicative tra i distretti veterinari dell’Agenzia e le Polizie locali per segnalare tempestivamente alle Amministrazioni locali casi di fughe plurime di cani, rilevate tramite il servizio di accalappiamento attivo sul territorio. “Nell’ambito delle molte attività di prevenzione che ATS è chiamata ad attivare, le disposizioni condivise con il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, in materia di cani vaganti, permetteranno di intervenire in modo ancor più puntuale e in raccordo con le singole realtà territoriali – spiegano dall’Agenzia -. Ci preme richiamare i proprietari alle loro responsabilità e alla gestione consapevole dei loro cani. Raccomandiamo, infine, un comportamento consapevole e di cautela anche da parte di tutti coloro che avvistano cani vaganti».

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 03 Maggio 2024
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