Il sindaco di Cocquio scrive ad Ats Insubria sul “caso“ acqua: “Perché ritardi nella comunicazione?“

La missiva inviata ai vertici dell’Agenzia pubblica: “Cittadini esposti a un potenziale rischio per la salute pubblica”. La richiesta di chiarimenti

Cisterne Alfa a Cocquio trevisago

Le analisi effettuate sull’acquedotto il 20 maggio. I risultati (di non potabilità dell’acqua per la presenza di escherichia coli), il 22 maggio. La comunicazione al Comune, però, effettuata solo il 27, in tarda mattinata. Cinque giorni di ritardo su cui il sindaco di Cocquio Trevisago vuole vederci chiaro e per questo ha inviato oggi stesso, 29 maggio, mercoledì, una richiesta di chiarimenti ad Ats Insubria per un’emergenza sì rientrata, ma che ha causato disagi e perplessità alla popolazione.

Dunque la lettera. «Risulta infatti dalla Vostra comunicazione che i prelievi per le analisi dell’acquedotto comunale, che hanno dato esiti di contaminazione da batteri patogeni, sono stati eseguiti in data 20 maggio 2024 e che il Vostro laboratorio analisi vi ha segnalato l’anomalia in data 22 maggio. Informate però l’Amministrazione Comunale in ritardo con la lettera sopra citata. protocollata al n. 60153 e datata 27 maggio 2024, pervenuta al nostro protocollo alle ore 11.43 del 27 maggio 2024, dopo esattamente CINQUE giorni.», scrive il sindaco Danilo Centrella rivolgendosi ai vertici di Ats Insubria. «Tale comunicazione scritta inoltre non è anticipata da alcuna comunicazione telefonica nonostante sia pubblico il recapito telefonico Comunale in caso di emergenze, come l’emergenza sanitaria da voi dichiarata», continua il sindaco.

«Tale vostra azione ha comportato un lungo periodo di tempo di utilizzo da parte dei nostri concittadini di acqua non conforme alle direttive sanitarie, determinando un potenziale rischio per la salute pubblica cui il primo cittadino è responsabile. Il ritardo nelle comunicazioni ha inoltre determinato un senso di paura e insicurezza dei cittadini di Cocquio Trevisago. Numerosi cittadini infatti hanno espresso al sottoscritto tali perplessità richiedendo una formale risposta. Per una corretta e trasparente informazione dovuta a tutti i nostri cittadini sono a chiedere un formale e celere chiarimento su ogni azione che Ats ha intrapreso e che ha determinato l’ordinanza di divieto di utilizzo di acqua potabile nel nostro paese in data 27 maggio 2024, quando le analisi sono state eseguite dalla Vostra struttura sette giorni prima», conclude la missiva inviata per conoscenza anche al prefetto di Varese Rosario Pasquariello.

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Pubblicato il 29 Maggio 2024
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