Ipc Verri, l’Associazione Nazionale Presidi dalla parte di Barbara Pellegatta: “Vittima di un sistema”

L'accusa dei presidi che chiedono all'ufficio scolastico provinciale e regionale di andare a fondo della vicenda: "Meglio presentare il conto al terzo dirigente in tre anni che risolvere il vero problema"

ipc verri

In una nota diffusa alla stampa l’Associazione Nazionale Presidi ha voluto esprimere la propria vicinanza e solidarietà nei confronti di Barbara Pellegatta, dirigente scolastica dell’Iss Verri di Busto Arsizio che nei giorni scorsi ha deciso di chiedere l’aspettativa all’Ufficio scolastico provinciale in seguito al clima che si è creato all’interno della stessa scuola che non le permetteva di lavorare serenamente.

Nella lettera di solidarietà (che riproponiamo integralmente) si sottolinea come nell’istituto bustese regni un vero e proprio “sistema” che prima avrebbe cercato di assoggettarla e poi di denigrarla con volantini anonimi fino a costringerla ad assentarsi con dimissioni a catena che ne sono conseguite. La dirigente, che ha avuto il sostegno di buona parte degli insegnanti, è stata vittima come alcuni insegnanti stessi di questa scuola (rimasti per mesi senza stipendio) e studenti, che da anni lamentano problemi ai laboratori.

Una vicenda che è arrivata a tutti i livelli e che è stata discussa anche davanti al sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli, chiamato in causa da un gruppo di genitori, insegnanti e studenti che hanno denunciato tutte le anomalie emerse in questi anni.

Di seguito il testo della lettera

La collega Barbara Pellegatta, dirigente dell’Ipc “Verri” di Busto Arsizio, ha chiesto di essere collocata in aspettativa senza retribuzione fino alla fine dell’anno scolastico. Si conclude così una vicenda che lascia in bocca un forte sapore amaro, perché la collega ha profuso un generoso sforzo nell’assumere l’effettiva direzione di uno degli istituti più importanti e complessi della realtà bustese, sforzo che si è scontrato frontalmente dapprima con il tentativo di omologarla al sistema imperante e, di fronte alla sua indisponibilità, diretto a farle il vuoto attorno, circondandola di inganni e di trappole, col solo fine di screditarla e di sottoporla ad un palese linciaggio fatto di tazebao e volantini, vigliaccamente anonimi. La collega Pellegatta, a fronte di tutto ciò, ha resistito con animo indomito alle ricorrenti intimidazioni, nella speranza che il problema venisse alla superficie, che venisse valutato e preso in carico come sarebbe stato necessario, nell’interesse degli studenti in primo luogo, ai quali ha ritenuto che venissero sottratte tante opportunità; nell’interesse dei docenti, molti dei quali solidali con la collega, ma altrettanto oppressi dal clima interno all’istituto; nell’interesse della stessa comunità bustese.

La vicenda degli stipendi non corrisposti per lunghi mesi ai supplenti temporanei, arrivata fin sulla scrivania del Ministro, avrebbe potuto essere l’innesco di un intervento definitivo e chiarificatore, ma anche in questa occasione l’attesa è stata vana. Alla fine, e per l’ennesima volta, si è preferito che il problema non venisse alla superficie, meglio presentare il conto al terzo dirigente scolastico negli ultimi tre anni e ricorrere, anche in questo caso per l’ennesima volta, ad un reggente titolare in provincia di Milano, pure questa una strana anomalia, il quale ha provveduto a mettere le firme sugli atti che gli venivano sottoposti per poi tornarsene nel suo istituto di titolarità. Eppure siamo convinti che tutti sappiano quale sia il vero problema del “Verri”, lo sanno un po’ tutti a Busto Arsizio, lo sanno probabilmente anche in via Copelli a Varese e in via Polesine a Milano, ma ancora una volta è finita come allo schiaffo del soldato, il dirigente coraggioso si prende il manrovescio e tutti attorno fanno gli indifferenti.

Noi di ANP Lombardia, invece, non vogliamo essere indifferenti! Primo, perché la vicenda è grave e nascondere la polvere sotto al tappeto non appartiene alla nostra etica, specialmente quando a farne le spese è una collega stimata e professionalmente qualificata. Secondo, perché ci aspetteremmo un maggiore rispetto delle prerogative dirigenziali, che in alcuni istituti vengono vissuti come un peso e un ostacolo da cui liberarsi o di cui non tener conto. Terzo, perché siamo convinti che i dirigenti scolastici meritino, per la qualità e il peso del loro lavoro, molto di più di quello che l’amministrazione scolastica è abituata a riconoscere loro, soprattutto in termini di tutela, sostegno e solidarietà. Noi di ANP Lombardia, invece, riconosciamo alla collega Pellegatta di aver gestito le funzioni pubbliche a lei assegnate “con disciplina e onore”, proprio come prevede l’art. 54 della nostra Costituzione. La sua aspettativa non chiude la vicenda, qualcuno l’avrà pure interpretata come una vittoria del “sistema Verri”, ma siamo convinti che si sbagli di grosso. Perché, indipendentemente da chi sarà il prossimo destinatario dell’incarico dirigenziale presso ISS “Verri”, sarà difficile che tutto torni come prima e siamo convinti che prima o poi qualcuno si deciderà ad alzare il coperchio della pentola.

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Pubblicato il 31 Maggio 2024
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