La comunità pastorale Maria Madre della Speranza celebra il centenario della morte del venerabile Padre Daniele da Samarate
Appuntamento domenica 19 maggio alle 18:30 nella chiesa parrocchiale di Samarate per la santa Messa solenne presieduta da S. Ecc. l'Arcivescovo Mons. Mario Delpini, con la presenza dei Padri Cappuccini
Festa grande nella comunità pastorale Maria Madre della Speranza di Samarate. Sì commemora il centenario della nascita al cielo di padre Daniele da Samarate, missionario, cappuccino, lebbroso per amore, Venerabile.
Appuntamento domenica 19 maggio alle 18:30 nella chiesa parrocchiale di Samarate per la santa Messa solenne presieduta da S. Ecc. l’Arcivescovo Mons. Mario Delpini, con la presenza dei Padri Cappuccini e di molti dei sacerdoti che hanno svolto il loro ministero nelle parrocchie della comunità pastorale.
«La presenza dell’arcivescovo Delpini è uno dei doni che il nostro padre Daniele ci sta facendo: poter celebrare questo primo centenario in modo così solenne consente di tenere l’attenzione sull’essenziale, su ciò che lega i Figli di Dio, di ogni luogo e di ogni tempo: l’evidenza dell’azione divina nella quotidianità di chi, dicendo sì, si rende docile all’azione dello Spirito Santo, all’adesione ai progetti di bene, a volte immensi, che sono stati preparati dal progetto di Dio!, spiega Don Nicola Ippolito, responsabile della Comunità Pastorale “Maria Madre della Speranza”.
Chi era Felice Rossini da Samarate, 1876-1924, Venerabile (da OFM Cappuccini di Lombardia)
Felice Rossini nasce a San Macario, frazione del comune di Samarate (Varese) il 15 giugno 1876, sesto figlio di Pasquale e Giovanna Paccioretti. Il giorno seguente alla nascita, riceve il Battesimo nella chiesa parrocchiale di San Macario a Samarate. A quattordici anni, il 15 gennaio 1890, inizia il suo cammino tra i Frati Cappuccini col nome di fra Daniele da Samarate: emette i voti semplici nel 1892 e quelli solenni nel 1896. Non ancora sacerdote, nel 1898 parte per la missione del Maranhão, in Brasile: il 19 marzo 1899 a Fortaleza è ordinato sacerdote. L’anno seguente è destinato alla Colonia Agricola di S. Antonio do Prata dove rimane per tredici anni. Nell’esercizio del suo ministero contrae la lebbra ed è così costretto a entrare nel lebbrosario di Tucunduba. Lodando continuamente Dio e servendo gli ammalati come lui, muore in concetto di santità il 19 maggio 1924 all’età di 48 anni, 26 dei quali passati in missione. Il processo diocesano per la sua beatificazione si è svolto dal 1991 al 1997 nella diocesi di Belém, integrato da un’inchiesta rogatoriale nella diocesi di Milano. La sua “Positio super virtutibus” è stata valutata positivamente dai periti storici della Congregazione delle Cause dei Santi il 29 ottobre 2013. Papa Francesco lo dichiara Venerabile il 23 marzo 2017. Gran parte dei resti mortali di padre Daniele riposano nella chiesa del Sacro Cuore in via Piave 7 a Milano, ma altre reliquie sono conservate nella chiesa di San Francesco a Belém.
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