La vittima dell’aggressione in terapia intensiva ma stabile

Lavinia Limido è stata sottoposta nella giornata di ieri ad un delicato intervento chirurgico. La madre: “Faremo di tutto per lei”

Generico 06 May 2024

È in terapia intensiva generale in prognosi riservata ma stabile. Sedata. Lavinia Limido, 37 anni, ce la farà.

“È fuori pericolo”, scrive la madre Marta Criscuolo sui social, “Ci vorrà tempo ma faremo di tutto per aiutarla”. Conferma che arriva anche dall’avvocato della famiglia, Fabio Ambrosetti: «Lavinia ha subito grosse lesioni, uno sfregio e la  rottura di parte del volto, il taglio della carotide, è stata diverse ore in sala operatoria ed è stata dichiarata fuori pericolo di vita ma ha segni notevoli, anche se i medici dicono che sta meglio». 

Ieri la donna ha subito un lungo intervento chirurgico per le estese lesioni al volto e al collo dopo lo sfregio col coltello maneggiato dal sospettato oggi in manette, l’ex marito Marco Manfrinati, che ha raggiunto la donna anche in punti vitali come il collo, oltre ad aver pugnalato anche il padre di Lavinia, Fabio Limido, morto poi in ospedale.

Intanto Marco Manfrinati, ex avvocato quarantenne autosospesosi accusato di aver assassinato l’ex suocero Fabio Limido di 71 anni e di aver tentato di uccidere quasi riuscendoci la sua ex moglie, resta in silenzio di fronte al pubblico ministero, assistito dal suo legale. Ora il prossimo passaggio tecnico sarà la convalida dell’arresto in flagranza di reato, quindi una nuova possibilità di rispondere alle domande del giudice per le indagini preliminari che si occuperà del caso: le accuse sono pesanti, omicidio volontario aggravato e tentato omicidio.

Dott. Fabio Limido

L’avvocato della famiglia Limido, Fabio Ambrosetti, ha fatto il punto della situazione ricostruendo la vicenda precedente all’aggressione: «Tutto è cominciato due anni fa, quando Lavinia Limido ha presentato una denuncia per maltrattamenti in famiglia a Busto Arsizio e scappò di casa perché aveva paura. Scattò il divieto di avvicinamento, ma poi il Procuratore Capo chiese la revica della misura e l’archiviazione del procedimento, noi abbiamo fatto opposizione e ci sarà udienza a maggio. Poi Lavinia venne a Varese e qui cominciò lo stalking a carico suo e dei genitori di lei: c’è stato un procedimento per stalking pochi mesi fa ed è stata applicata una nuova misura di divieto di avvicinamento che è tuttora in essere. C’erano segni premonitori, quindi. C’è anche un provvedimento di divieto di avvicinamento anche nei confronti del figlio della coppia, oltre che della ex moglie e dei genitori di lei. Le minacce sono continuate con messaggi vocali, nei confronti della famiglia e anche dell’avvocato che ha seguito la pratica della separazione: venne anche trovato un martello nella macchina dell’ex marito vicino alla casa di Lavinia. Una situazione molto brutta».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Maggio 2024
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