Polizia postale in cattedra alla media Carducci di Gavirate: “Non lasciate mai solo nessuno”
Gli agenti hanno richiamato i ragazzi all’importanza di essere consapevoli nell’utilizzo dei device e di non avere timore a comunicare situazioni di disagi, malessere o addirittura bullismo legato ai social
Anche quest’anno la scuola Carducci di Gavirate ha organizzato un incontro con la Polizia Postale per tutti gli alunni della secondaria. Sono intervenuti il vice Sovrintendente Massimo Petullo e l’assistente Capo Coordinatore Cristoforo Patrizi che, con grande passione e professionalità, hanno richiamato i ragazzi all’importanza di essere consapevoli nell’utilizzo dei device e di non avere timore a comunicare situazioni di disagi, malessere o addirittura bullismo legato ai social.
L’intento è quello di mettere in guardia i giovani e dare loro strumenti per utilizzare e sfruttare le potenzialità comunicative del web e dei social ma senza correre i rischi connessi al cyberbullismo, alla violazione della propria e altrui privacy, al caricamento di contenuti inappropriati (anche a carattere pedo-pornografico) e all’adozione di tutti quei comportamenti scorretti o pericolosi per sé e per gli altri.
L’incontro si è tenuto nell’auditorium comunale e i ragazzi sono intervenuti con numerose domande, interagendo con interesse e attenzione, tanto che l’incontro si è prolungato oltre le due ore previste. Molto sentito il problema legato all’identità in rete, soprattutto quando si gioca o si chatta on line con utenti sconosciuti.
Oggi, con l’avvento dell’intelligenza artificiale, diventa più complesso e difficile distinguere il reale dal virtuale. Gli agenti hanno mostrato dei filmati, raccontato episodi tratti dallo loro esperienza e posto una serie di domande per guidare il dibattito; ma sono stati soprattutto gli interventi dei ragazzi ad animare la mattinata. Inoltre, hanno sensibilizzato i ragazzi rispetto ai tanti episodi di bullismo, che possono avere tragiche conseguenze e il messaggio è stato chiaro: non bisogna essere indifferenti e girarsi dall’altra parte, non permettere che nessuno rimanga isolato e solo, ma aiutare e intervenire semplicemente parlando con un adulto.
Molto soddisfatta la prof.ssa Marina Loviselli, referente d’istituto per il bullismo e il cyberbullismo e che ha organizzato l’incontro: «E’ importante che la scuola dia la massima attenzione a queste tematiche e adotti tutte le strategie e gli interventi che ritiene più efficaci per accompagnare i ragazzi e aiutarli a usare consapevolmente questi strumenti, che ormai fanno parte della loro vita fin da piccoli. Oltre all’intervento della Polizia Postale e alla partecipazione all’iniziativa Cuori Connessi, la nostra scuola propone anche il patentino per lo smartphone, che da quest’anno vede coinvolte tutte le classi prime. Tutte queste attività restano però poco incisive se le famiglie non collaborano adeguatamente; troppo spesso infatti i ragazzi hanno eccessiva libertà nell’uso dei telefonini e degli smartphone, molto pericolosa per la loro salute fisica e mentale”.
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