“Quei murales vanno cancellati”: via le opere dei ragazzi del Gadda Rosselli di Gallarate
Erano stati realizzati dagli studenti della scuola, nell'ambito di un progetto promosso anche dal Comune. Poi l'amministrazione ha sollevato la questione dell'autorizzazione paesaggistica. Il dirigente della scuola: "Dispiaciuto per i ragazzi"
Quei murales, realizzati in un progetto di coinvolgimento dei ragazzi e delle ragazze, vanno cancellati: il Comune di Gallarate ha negato l’autorizzazione (in sanatoria) alle opere dipinte nel 2018 davanti all’istituto Gadda-Rosselli, nel quartiere Ronchi.
«I murales di fronte alla scuola erano stati realizzati, sul muro che delimita la proprietà dei gesuiti dell’Aloisianum, in accordo con loro» ricorda Pietro Bosello, dirigente scolastico di lungo corso dell’istituto di via De Albertis.
«Erano stati realizzati all’interno di un progetto che vedeva partner anche il Comune e allora nessuno si sognò di chiedere l’autorizzazione paesaggistica, l’opera venne realizzata dai ragazzi e dagli educatori di Naturart». Un intervento simile a quello realizzato vicino ad un altro istituto (il Cfp, ai margini del centro città) e ad altri realizzati pochi anni prima.
Un momento della realizzazione del murale (foto Naturart, come quella che apre l’articolo)Il Comune chiede l’autorizzazione
Dal 2018 sono passati anni, ma ad un certo punto «l’amministrazione comunale ha sollevato la questione della paesaggistica». Messa in moto la cosa, segnalata agli uffici, della questione a questa punto è stata poi investita la Commissione Paesaggio: «La proprietà – l’istituto Aloisianum – ha presentato la pratica paesaggistica per sanatoria, ma l’economo dell’Aloisianum mi ha comunicato oggi che la richiesta è stata respinta dalla Commissione Paesaggio e che i murales verranno rimossi».
Il precedente dell’altro murale (sanato)
Una doccia fredda per l’istituto, che sperava in un esito positivo sulla base di un precedente: la procedura per un altro murale, quello realizzato su una parete cieca dell’edificio scolastico, verso via Covetta: «Anche in quel caso il Comune ha sollevato la questione paesaggistica: la Provincia [proprietaria degli edifici delle scuole superiori, ndr] aveva aperto la pratica, che si è conclusa con esito positivo, previo pagamento di una sanatoria per la mancata autorizzazione al momento della realizzazione del murale».
“Vorrei che venissero a spiegare le ragioni”
La cancellazione dei murales è una delusione per la scuola. «Sono molto dispiaciuto perché si tratta di un lavoro dei ragazzi, realizzato anche con fondi pubblici. Mi spiace che la Commissione abbia neppure chiesto le motivazioni e la genesi dell’opera. Mi piacerebbe sapere dunque le motivazioni e che venissero a spiegarle davanti ai ragazzi, a confrontarsi con loro».
Un ringraziamento va invece all’istituto Aloisianum: «La proprietà ha dimostrato rispetto per il lavoro dei ragazzi, i gesuiti si sono fatti carico anche dei costi della pratica, in quanto proprietari del muro». Forse la questione sta nel fatto che la recinzione fa parte di un complesso storico, risalente agli anni Trenta. Certo, lo stesso Bosello nota che «da sempre il muro era coperto di scritte spontanee».
Su uno dei “riquadri del muro” c’è ancora la data e il nome del progetto, Filo di Perle, che vedeva partner anche il Comune, coinvolgeva diverse associazioni e aveva ricevuto fondi da Fondazione Cariplo.
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