Quell’odio verso un’intera famiglia dietro l’omicidio di via Ciro Menotti a Varese

I terribili momenti dell’accoltellamento di padre e figlia: lui muore in ospedale, lei è gravissima dopo un intervento chirurgico. Il sospettato colpito da divieto di avvicinamento anche nei confronti dei suoceri

Generico 06 May 2024

La rabbia che monta fra i residenti, quel grido: «Assassino», ad un uomo per la legge innocente ma che è stato trovato col coltello insanguinato ancora in mano, ora accusato di aver atteso la ex moglie scendere dall’ufficio del padre, a Varese, in via Ciro Menotti.

L’aver poi colpito la ragazza a mani nude e con fendenti alla gola, e l’uomo, Fabio Limido, colpito forse con più forza ancora, con numerose coltellate alla parte alta del busto e al collo che non gli lasceranno scampo. La madre della ragazza aggredita è accorsa sul posto dopo aver appreso la notizia da conoscenti: la famiglia Limido abita a Varese in una zona distante dalla via Ciro Menotti, dove sono avvenuti i fatti, che si trova a cinque minuti dalla questura di Varese. E la scena che la donna, noto avvocato civilista del foro di Varese si è trovata di fronte è stata terribile: la figlia soccorsa dai sanitari, e il marito a cui veniva praticato un massaggio cardiaco, un tentativo di rianimazione vano, per il decesso che sopraggiungerà nel primo pomeriggio.

E poi quegli sfottò rivolti alla ex suocera, mentre la polizia stava portando il sospettato in questura: «Come sta tuo Marito?». Un atteggiamento di irrisione nei confronti della 63enne, poi trasportata all’ospedale in ambulanza in codice verde dove è rimasta in osservazione per l’intera giornata. La figlia, ferita grave e in prognosi riservata è stata sottoposta ad un intervento chirurgico multidisciplinare con esperti vascolari, otorini, maxillo facciali e neuro chirurghi: è in prognosi riservata, ancora in pericolo di vita.

Perché questo accanimento contro un’intera famiglia? Forse il perché è fra le righe di una nota giunta in serata dalla questura in concerto con la Procura di Varese, forse il motivo è da cercarsi dietro queste parole (che in termini giuridici trasmettono, oltre che la premeditazione per avere portato un’arma, anche i motivi futili e abbietti, quella «sproporzione» fra azione e movente che la giurisprudenza prevede per questo genere di reati): «All’esito degli immediati accertamenti, il fermato, di anni 40, poi tratto in arresto e associato alla Casa Circondariale di Varese, è risultato essere l’ex marito della donna, già destinatario della Misura Cautelare del Divieto di Avvicinamento ai luoghi frequentati dalla ex moglie e dai suoceri, emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Varese in data 19.06.2023, tutt’ora in atto, nell’ambito di procedimento penale instaurato dalla Procura della Repubblica di Varese». Misura presa dai magistrati «in relazione a condotte di atti persecutori poste in essere, fatti per i quali era altresì già intervenuto rinvio a giudizio con udienza fissata nel prossimo mese di giugno; nel precedente mese di aprile l’uomo era stato anche destinatario di ammonimento emesso dal Questore di Varese per le medesime condotte».

Una sorta di vendetta sublimata in un agguato dal bilancio gravissimo e che forse poteva ulteriormente peggiorare se gli agenti delle Volanti non fossero arrivati in pochi minuti: era il momento del cambio turno delle pattuglie, gli uomini erano praticamente già a bordo dei mezzi per il «giro», finito dopo due minuti con le manette, un uomo sporco di sangue e due corpi a terra.
Difatti arrivato repentinamente sul posto, il personale operante ha rintracciato un uomo che, «in posizione sovrastante rispetto a un altro steso a terra in un cespuglio a lato strada e visibilmente insanguinato, si è alzato in piedi lasciando cadere dalle mani un coltello sporco di sangue». L’uomo è stato immediatamente fermato e posto in condizioni di sicurezza. Nel giardino di un’attigua villetta, era presente una donna, la ex moglie, Lavinia, anch’eessa insanguinata, in quel momento soccorsa da altre persone presenti.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 06 Maggio 2024
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