Rinviata a giudizio per lo sfregio della rivale in amore a Luino
Lite per un uomo, poi le spinte e la caduta a terra col volto fra i cocci di bottiglia rotti. Cronaca di una folle notte della movida sul Lago Maggiore
Entrambe giovani. Entrambe con un preciso interesse per una persona dell’altro sesso, una disputa in amore che parte con vecchie e nuove invidie e finisce con gli sfregi permanenti al volto di una ragazza. Si attiva la denuncia e l’accusa è un reato importante, introdotto da non molti anni proprio per punire chi si presta ad azioni di una portata grave nei modi, odiosa nei risultati: lasciare un segno permanente ai connotati di un individuo (fatto sanzionato con pene molto alte).
Il giudice per l’udienza preliminare di Varese Luciano Luccarelli ha dunque mercoledì mattina rinviato a giudizio una ragazza di Luino che dovrà rispondere nel processo che si aprirà ai primi di luglio del reato di “deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso“, 583 quinquies dove si rischiano da 8 a 14 anni come pena edittale, fatte salve le eventuali attenuanti che potrebbero essere una delle carte da giocare per l’avvocato difensore della ragazza imputata, Corrado Viazzo, carte che il difensore non ha ancora svelato.
Quella sera la lite sarebbe scoppiata in un locale per giovani che si trovano a Luino sul lungolago: uno sguardo, forse una parola di troppo ed ecco che le due vengono alle mani, arrivano gli spintoni e la caduta col volto sui cocci di bottiglia rotti che si trovano a terra. Sarà molto importante ascoltare i testimoni di questo processo, poiché risulta determinante la sequenza dei fatti e il nesso fra causa ed effetto di quanto avvenuto durante la lite. La parte offesa si è costituita parte civile e ha chiesto un elevato risarcimento.
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