Si allaga l’ISIS ponti di Gallarate: “Inaccettabile che piova in testa a 1.300 ragazzi”
Laboratori chiusi e allagati mercoledì mattina al Ponti di Gallarate. Il Preside: "La Provincia deve intervenire e risolvere i problemi strutturali, a rischio la sicurezza di tutti noi e centinaia di migliaia di euro di attrezzature
Quando questa mattina il personale dell’Isis Ponti di Gallarate ha iniziato a prendere posizione prima del suono della campanella, quella che normalmente è una scuola ricordava più una piscina: aule e laboratori allagati, acqua che filtrava dai muri e vere e proprie cascate dalle canaline elettriche. L’intensa perturbazione che ha colpito tutto il Varesotto ha infatti messo in luce i problemi strutturali dell’edificio come mai prima d’ora.
«Quando piove succede spesso qualcosa, ma non avevamo mai avuto una situazione come questa» dice il preside del Ponti, Massimo Angeloni mentre cammina nei corridoi vuoti dell’area allagata. «Stamattina abbiamo dovuto chiudere gran parte dei nostri laboratori perchè non ci sono le condizioni di sicurezza per i ragazzi e per il nostro personale e rimarranno chiusi finché tutto non si asciugherà -continua-. Ma non è accettabile una situazione del genere: qui tutti i giorni ci sono 1.300 studenti, la Provincia deve intervenire e risolvere i problemi strutturali».
Angeloni spiega infatti che periodicamente tecnici della Provincia -che è la proprietaria dello stabile- vengono ad effettuare dei sopralluoghi ma che alla fine gli interventi non ci sono mai. O quasi. In fondo ad un corridoio il soffitto è stato bucato di recente ed è stato posizionato un nuovo pluviale ma proprio da lì «stamattina veniva giù una cascata dentro il corridoio, segno che in questi lavori qualcosa che non va c’è». E si fa fatica a contare i punti di soffitti, pareti e canaline da cui zampilla ancora l’acqua, segnalati dai cestino e secchi posizionati dal personale e svuotati a ciclo continuo.
Ma oltre alla sicurezza dello stabile c’è anche il tema -non secondario- delle attrezzature della scuola. «Quei computer sono nuovissimi e potentissimi, sono arrivati un mesetto fa» spiega Angeloni indicando il laboratorio di informatica dove stamattina, in mezzo a monitor e tastiere, sono comparse le bacinelle per raccogliere l’acqua. Stessa situazione anche nella nuovissima aula immersiva che stamattina era letteralmente immersa in un paio di centimetri d’acqua «e dove ci sono attrezzature da migliaia di euro». O ancora nell’appartamento simulato usato dai ragazzi per allenarsi a realizzare le case domestiche e dove stamattina sono caduti anche pezzi di intonaco. Ma se questa volta tutto sommato è andata bene e non ci sono stati danni significativi «non voglio neanche pensare cosa succederebbe se piovesse nella sala dove abbiamo il nostro simulatore di volo».
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