Uil Varese: in provincia cresce il lavoro ma è di bassa qualità
Antonio Massafra: “Ci sono molti problemi da risolvere insieme al lavoro povero, come il tema della casa e delle disuguaglianze, la carenza di personale nella pubblica amministrazione oltre a tenere alta l’attenzione sulla sicurezza sul lavoro”
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Oltre 390 mila addetti nel 2023. Numeri che darebbero il quadro di una economia in salute nella provincia di Varese. Se non che questi numeri sono da valutare e leggere come ogni dato statistico. Si perché se il lavoro è aumentato in provincia, la sua qualità è diminuita e anche a Varese si parla sempre di più bassi salari, lavoro precario e con un costo della vita in aumento.
Con queste premesse il coordinatore Uil Varese Antonio Massafra riunisce l’assemblea provinciale della Uil (con tutti i responsabili delle categorie) alla presenza del segretario generale Uil Lombardia Enrico Vizza, per fare il punto sulla situazione, ma anche rilanciare le iniziative del sindacato verso un tessuto produttivo che ha sempre più bisogno di diritti, dignità e misure che contrastano illegalità. Anche il potenziamento dei Servizi erogati dal Sindacato è stato oggetto di discussione ed approfondimento.
Oltre a quello del patronato Ital, al quale è stata lanciata la campagna assistenza infortuni o quello del Caf Assistenza Fiscale, è sato rilanciato l’Uniat (Unione nazionale Inquilini) e da Adoc (l’Associazione Nazionale per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori promossa dalla Uil). Presente per quest’ultima il coordinatore regionale Giacomo Calvaruso. Perché la difesa dei diritti delle persone, partendo dal diritto alla casa, rappresenta un obiettivo su cui la Uil nazionale, ma anche quella di Varese, insieme al lavoro e alla sua sicurezza intende puntare. «Ho ritenuto fondamentale – evidenzia il coordinatore Uil Varese Antonio Massafra – riunire l’assemblea con tutte le categorie e i delegati per impostare insieme le attività per vincere le sfide che abbiamo di fronte. Partendo proprio dal lavoro. Perché se è vero che nella nostra provincia è aumentato dobbiamo fare i conti con un continuo impoverimento. In moti casi assistiamo alla non applicazioni di giusti contratti. Va valorizzata la contrattazione di secondo livello per avere salari e mansioni adeguate in un momento in cui il costo della vita continua a crescere. Ma dobbiamo pensare anche carenza di personale in tutti gli ambiti della Pubblica Amministrazione. Come accade da altre parti assistiamo sempre più ad un lavoro precario e a lavoratori fantasma che sono costretti, pur di lavorare, ad accettare condizioni decisamente sfavorevoli e molto spesso insicure. E in questo mi riferisco specificatamente al tema della sicurezza sul lavoro e alla nostra campagna Zeromortisullavoro, dove siamo impegnati ogni giorno con iniziative che a Varese ha visto il coinvolgimento delle scuole in un progetto con la Prefettura».
«Vogliamo potenziare i servizi che già diamo ai nostri iscritti – conclude Massafra – che sono cresciuti di 1000 adesioni nel 2023, ma anche a tutti quei cittadini che hanno necessità di rivolgersi per vari motivi a chi può aiutarli e far valere i propri diritti. Per questo a seguito del progetto Regionale, implementeremo i servizi forniti da Umiat per i diritti degli inquilini e ADOC per i diritti dei consumatori che, specie in questo momento, si devono districare tra mille offerte di servizi che non sempre sono trasparenti e favorevoli».
Sulla stessa linea anche le conclusioni del segretario generale Enrico Vizza. «Il lavoro sul territorio è fondamentale non solo per rivendicare le nostre proposte, ma per sostenere lavoratrici, lavoratori e famiglie. E Varese sta facendo molto. Se penso ad esempio al Pnrr dove mancano i tavoli tra comuni e sindacato. Ebbene Varese è l’unica che si sta muovendo. Una misura che serve anche per il lavoro che è sempre più povero e che ci fa dire che non condividiamo le mance proposte dal Governo previste nel DEF. Anche da questo è nata la campagna nazionale No ai lavoratori Fantasma. Vogliamo una vera lotta al precariato con l’abolizione dei contratti a termine e occorre avere il coraggio di intervenire sugli extra profitti e distribuire la ricchezza. In questa direzione vogliano decisamente incidere sulla politica in merito al patto di stabilità perché una politica di austerità servirà solo a impoverire ulteriormente le persone. Così come pretendiamo un vero impegno per combattere gli infortuni a cui diciamo “Adesso Basta“. Per questo continuiamo la nostra campagna di assistenza con Ital per il patronato e l’Assistenza Legale e continueremo la nostra campagna Zero Morti sul Lavoro».
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