Allagato il “Non Museo” del Liceo artistico di Varese
Un docente della scuola segnala l'emergenza: "I saloni del Non Museo, già museo storico Flaminio Bertoni del Liceo, in queste giornate di intensi temporali, si sono allagati, provocando un grave danno alle opere d’arte che vi sono conservate"
Le intense piogge che nei giorni scorsi hanno interessato il capoluogo hanno causato l’allagamento del “Non Museo” del Liceo artistico Frattini.
“Segnaliamo un forte disagio al Liceo artistico Frattini di via Valverde – ci scrive Vincenzo Capodiferro – I saloni del Non Museo, già museo storico Flaminio Bertoni del Liceo, in queste giornate di intensi temporali, si
sono allagati, provocando un grave danno alle opere d’arte che vi sono conservate. Pozze d’acqua e fanghiglia circondano oramai sia i piazzali antistanti che, soprattutto, l’interno. Molte tele, pezzi da mostra, che abbellivano ciò che era rimasto di un antico patrimonio d’arte, quello di Bertoni, passato a Volandia, sono inzuppati d’acqua”.
Diversi docenti volenterosi, artisti e giovani allievi, guidati dai professori Constantin Migliorini e Alberto Bertoni, si sono dati subito da fare mettendo in salvo tutto il materiale in una saletta adibita a laboratorio di fronte alla Biblioteca del plesso.
“I due docenti avevano segnalato alla dirigenza i precedenti allagamenti e proposto di trasferire parte della collezione ai piani superiori, riponendo alcuni pezzi lungo i corridoi dell’Istituto, soprattutto in entrata, in modo da rendere fruibile anche all’utenza ed ai visitatori la mostra permanente degli stessi – prosegue la lettera – L’idea, mirabile, anche se nata da un disagio, era di creare un museo diffuso, con nobile valenza didattica. L’ultimo diluvio, quello del 12 giugno, purtroppo è stato letale. Nonostante gli interventi effettuati più volte dalla Provincia per mettere in sicurezza gli scoli, capita che, in caso di forti piovaschi, le strutture sottostanti si allaghino. Qui dominava una volta una palude e l’ex-banca, oggi liceo, era stata eretta su sabbie mobili e fanghi. Purtroppo non era come su palafitte antiche. Abbiamo anche dei sotterranei, ove sussisteva l’ex caveau, che sono pingui d’acque. Si spera veramente in una sentita sensibilizzazione degli enti preposti, soprattutto della Provincia di Varese, per la risoluzione di questo nefasto caso. Abbiamo già tanti monumenti abbandonati: Grand Hotel Campo dei Fiori, Castello di Belforte, e compagnia bella, che denotano proprio uno scarso interesse per l’arte, da parte degli enti pubblici, nonché dei privati, forse adusati, in illo tempore di più alla produzione industriale, che al resto. Già il termine in uso: “non-Museo” la dice lunga su questo abbandono. Abbiamo già perso un ingente patrimonio artistico ed archeo-industriale: quello di Flaminio Bertoni. Cerchiamo adesso di salvare al naufragio, quelle poche opere d’arte che galleggiano su zattere”.
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