Dallo sport all’inclusione lavorativa: a Castellanza l’evento “Vecsport: Talento oltre i limiti”

Il 22 giugno, al palazzetto sportivo Palaborsani di Castellanza, l'evento patrocinato dal Comitato Italiano Paralimpico e del Comune di Castellanza con prove di sport inclusivi e tavole rotonde

Paralimpico

Lo sport come insegnamento per l’inclusione nel mondo del lavoro. È questo il senso del grande evento in programma il prossimo 22 giugno, al palazzetto sportivo Palaborsani di Castellanza, dal titolo “Vecsport: Talento oltre i limiti”. Una giornata speciale  che si pone l’obiettivo di stimolare «una profonda riflessione sull’inserimento e sull’impiego di persone con disabilità nel mondo del lavoro». I destinatari principali sono soprattutto le aziende del territorio, ma l’evento è aperto a tutti perchè sarà sicuramente di arricchimento per chi vorrà contribuire a un vero cambiamento sociale.

La giornata è organizzata con il patrocinio del Comitato Italiano Paralimpico e del Comune di Castellanza. Dal 2020, il team Diversity & Inclusion di Vector, azienda di Castellanza con 140 dipendenti, ha deciso di approfondire le tematiche relative alle disabilità visibili e invisibili, abbracciando anche il tema delle malattie degenerative in età precoce.

Dalle riflessioni, dalle testimonianze ascoltate e dalle esperienze fatte, è emerso proprio come il mondo dello sport sia molto più preparato e aperto all’accoglienza delle persone con disabilità e a far emergere i talenti rispetto al mondo del lavoro, dove ancora oggi le assunzioni vengono fatte soprattutto per adempiere alla normativa. Non mancano però casi di aziende che optano per il pagamento delle sanzioni previste dalla legge.

«Con questo evento – ha detto Camilla Buttà Vector, Sustainability & Communication Manager – vogliamo portare la nostra esperienza di azienda attenta al tema dell’inclusione sul territorio creando un impatto sociale. Siamo partiti dallo sport, un mondo dove non si vede il limite ma il talento, perchè vorremmo fosse così anche nel mondo del lavoro dove al contrario le barriere sono ancore tante».

Lo testimonia Massimiliano Manfredi, campione paralimpico diventato disabile a seguito di un grave incidente: «Nel momento in cui ho deciso di rimettermi in gioco mandando curricula ho ricevuto tante risposte ma per lavori di basso profilo: io sono operaio metalmeccanico e quello che è più difficile è essere giudicati per le proprie competenze quando c’è una disabilità di mezzo. Per questo è importante andare nelle scuole e sensibilizzare le nuove generazioni». Manfredi racconterà la sua storia durante la tavola rotonda organizzata nell’evento del 22 giugno insieme a Daniele Cassoli, campione non vedente di sci nautico: «L’inclusione deve tanto allo sport – ha detto il campione – il mio auspicio è che questo evento accenda un faro sul territorio dove le pratiche di inclusione sono tante e possono essere ancora di più».

Solo il 32% delle persone con disabilità dono occupate

In Italia su una popolazione di circa 3 milioni di persone con gravi limitazioni solo il 32,5% (nella fascia d’età 15-64 anni) risulta occupata, contro il 58,9% delle persone senza limitazioni. Inoltre, anche la percentuale di persone con disabilità ancora in cerca di occupazione è maggiore di quella delle persone senza limitazioni in cerca di lavoro, rispettivamente 20% e 11,3%. In totale, le persone con disabilità occupate sono soltanto circa un terzo degli iscritti ai servizi provinciali per il collocamento mirato.

Infine, risulta particolarmente complesso riuscire a trovare “il posto giusto” per i lavoratori con disabilità: è facile, infatti, che i lavoratori sperimentino sensazioni di limitazione delle proprie capacità o persino di insoddisfazione in merito al proprio ruolo. Il report dell’Ufficio Studi dei Consulenti del Lavoro evidenzia come solo il 14,3% dei lavoratori si dichiari molto soddisfatto del proprio lavoro, mentre il 30,6% lo è poco o per nulla (8,4%). Colpisce, in particolare, il fatto che tra i laureati la quota di insoddisfatti (31,2%) sia quasi doppia rispetto a quanti non hanno limitazioni, con una percentuale pari al 31,2% contro un 16,3%.

L’EVENTO

A ciascun momento della giornata corrisponderanno attività diverse, al fine di massimizzare il coinvolgimento di tutti. La mattina comprenderà le attività sportive, alle quali i partecipanti potranno accedere liberamente, e la tavola rotonda moderata da Camilla Buttà, Sustainability & Communication Manager di Vector, e Daniele Cassioli, campione di sci nautico e presidente dell’associazione Real Eyes. Essa sarà collocata tra le 9:00 e le 10:15 e vi prenderanno parte una serie di speaker di alto livello:
– Saluti di benvenuto delle autorità
– Gaia Presotto di ValoreD affronterà il tema dell’importanza dell’inclusione nel mondo aziendale, con un focus sull’attività svolta da ValoreD
– l’Università LIUC sarà rappresentata da Eliana Minelli, Docente Responsabile del Servizio. Inclusione LIUC, e dalla testimonianza di Mirko Cassaro, focalizzata sul ruolo delle università come trampolino di lancio verso il lavoro

– Luca Landolfi e Jody Gagliardo della Cooperativa Sociale Il Granello condivideranno l’esperienza propria e della Cooperativa in tema di preparazione al mondo del lavoro e le aspettative tipiche delle imprese
– Cristian Pedroli e Matteo Savio, membri del direttivo della Cooperativa Il Ponte, tratteranno nel dettaglio i vari strumenti di legge
– Massimiliano Manfredi, atleta paralimpico e Disability & Inclusion Specialist, condividerà la sua esperienza di vita
– A Daniele Cassioli infine il compito di concludere la tavola rotonda

La fascia oraria 10:30-12:00 sarà dedicata alla prova libera di diversi sport inclusivi

–  il sitting volley, con ha regole analoghe a quelle della pallavolo tradizionale, ovvero lanciare la palla sopra la rete affinché cada all’interno del campo avversario (delimitato da apposite linee sul terreno), evitando che cada nel proprio campo. La squadra ha a disposizione tre tocchi per rinviare la palla (in aggiunta al tocco di muro). La disciplina è praticata da persone con disabilità motorie, sedute a contatto con il campo da gioco;
– il calcio ipovendente, destinato ad atleti con disabilità visiva, con regole simili a quelle del calcio a 5 tradizionale;
– la handbike, velocipede che si muove tramite delle manovelle mosse grazie alle braccia. È spesso usata da persone con disabilità o malformazioni agli arti inferiori. La maggior parte delle handbike sono su tre ruote. È usato anche come veicolo in numerose competizioni sportive di paraciclismo: infatti, in Italia la più importante manifestazione è il Giro d’Italia di handbike;
– il tennis da tavolo (ping pong), che può essere svolto a scopo ricreativo a qualsiasi età e si può giocare in luoghi ristretti, al chiuso e all’aperto. Per la pratica agonistica sono necessari luoghi attrezzati e spaziosi al chiuso;

Alle 12:10 avrà poi luogo una dimostrazione di una partita di rugby in carrozzina, uno sport di squadra praticato da persone con disabilità, nello specifico con tetraplegia o problemi ad almeno 3 arti. Una volta concluse le attività sportive si passerà alla pausa pranzo: gli ospiti saranno divisi in 2 gruppi ed avranno la possibilità di scegliere se partecipare al pranzo bendato, ovvero sperimentare il modo di mangiare delle persone non vedenti, o allo SHHH Lunch, un pranzo dove verrà incoraggiata la comunicazione con qualsiasi mezzo al di fuori della parola.

Tra le 14:00 e le 15:30, a conclusione della giornata, si terrà la prima di uno spettacolo a cura della Cooperativa Sociale Promozione Lavoro di Olgiate Olona, dal titolo “Un Corpo Negato”, e due speech conclusivi da parte di Daniele Cassioli e Giorgia Testa, presidente dell’associazione La Musica Nel Cuore.
All’interno della struttura saranno presenti dei gazebo che consentiranno alle associazioni
partecipanti di raccontarsi. Tutto questo darà vita alla Piazza delle Associazioni, che resterà aperta per tutto il giorno.
Nell’arco della giornata sarà disponibile anche un servizio di animazione per i bambini.

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
Pubblicato il 14 Giugno 2024
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