Campi Estivi

Dieci posti in meno a Varese per la sezione estiva delle materne comunali: difficoltà e alternative

In lista 'attesa per la sezione estiva di luglio 27 bambini. Troppo costose per alcune famiglie le alternative "paritarie" proposte dal Comune

Generica 2020

Per questa estate 2024 il Comune di Varese accoglierà 56 bambini nella sua sezione estiva delle materne comunali, ospitata come sempre dalla Don Milani (l’asilo della Brunella che a settembre riaprirà come scuola statale – QUI l’articolo).
Si tratta di due classi, per un totale di 10 posti in meno rispetto allo scorso anno, a fronte di una domanda che si aggira come sempre attorno alle 80 iscrizioni (84 quest’anno), su tutte e 4 le scuole dell’infanzia gestite direttamente dal Comune di Varese.

In lista di attesa ci sono oggi 27 bambini (un bimbo ai primi posti della graduatoria ha ritirato l’iscrizione). «Il Comune però, per la prima volta, grazie a un lavoro di coordinamento, garantisce ai genitori in lista d’attesa la disponibilità di oltre 70 posti in diversi campi estivi in città – precisa l’assessora ai Servizi  educativi Rossella Dimaggio – 12 posti sono in asili convenzionati, altrettanti al campo estivo del Centro Studi Sport presso le palestre della Scuola Morandi, proprio accanto alla Don Milani, e altri 50 posti a San Fermo nel campo estivo della cooperativa EducationalTeam».

La soluzione però non convince le famiglie in lista d’attesa, innanzi tutto per ragioni economiche, dato che i campi estivi non comunali costano in media il triplo rispetto al pubblico. E sotto accusa, ma in chiave propositiva, finiscno anche i critieri con cui vengono formate le graduatorie e la gestione dei posti a disposizione.

I CONTI DELLE FAMIGLIE

Le soluzioni “non comunali” garantiscono possibilità di essere accolti a tutti i bambini in lista di attesa, ma hanno una retta settimanale che si aggira tra 110 e 120 euro a settimana (pranzi inclusi), a prescindere dalle fasce Isee (indicatore della situazione economica): per alcune delle famiglie rimaste in lista d’attesa la cifra si avvicina a quanto avrebbero speso per l’intero mese di frequenza alla sezione estiva (massimo 129 euro al mese, in massima fascia Isee, più pasti). Su base mensile il costo è triplo se non quadruplo.

Il primo criterio per la formazione della lista d’attesa poi è avere entrambi i genitori lavoratori a tempo pieno e, in seconda battuta l’Isee.
«Io ho un lavoro part time, è vero – racconta una mamma – ma non è stato considerato che la sede di lavoro è Milano. Così ho davanti in graduatoria persone con un Isee decisamente più alto che farebbero meno fatica di me a pagare una soluzione nel privato».

«I criteri per la formazione delle graduatorie sono gli stessi degli anni scorsi – precisa l’assessora Dimaggio – Le variabili in teoria sono tantissime, c’è anche chi può lavorare da casa, chi ha i turni, chi ha i nonni vicini e chi no. I criteri, avendo carattere generale, non riescono a tenere in considerazioni tutte le variabili possibili, ma cercano di garantire chi ha maggiore necessità».

PROPOSTE DI GESTIONE

L’assessora accoglie con apertura le proposte avanzate invece in termini di gestione delle liste d’attesa.
In diverse chat dei genitori infatti le mamme hanno proposto di rendere palese, per i bambini accolti nella sezione estiva, le effettive settimane di frequenza. “Magari tra gli iscritti c’è chi frequenterà solo una settimana o le ultime settimane di luglio perché nel resto del mese sarà in vacanza con la famiglia – affermano i genitori – In questi casi il Comune potrebbe offrire a chi è in lista di attesa le settimane di cui i primi in graduatoria non intendono usufruire».

«È il primo anno che il Comune attiva un coordinamento sulla gestione dei servizi estivi comunali e non nel mese di luglio, mettendo a disposizione asili comunali e coordinandosi con le scuole dell’infanzia paritarie – ricorda Dimaggio – Certamente la gestione è migliorabile, prenderemo in considerazione proposte come questa per il prossimo anno per garantire il miglior servizio possibile al maggior numero di bambini».

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Pubblicato il 19 Giugno 2024
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