Ex macello civico di Belforte, l’appello di Varese Social District: “Bonificare e abitare prima di costruire”

Il Varese Social District lancia un appello per smuovere le acque e far camminare il progetto di riqualificazione dell'ex Macello Civico di Varese, nel quartiere Belforte. Un'area di 33 mila metri quadrati per cui è stato aperto un bando comunale che prevede diverse cose

Generico 03 Jun 2024

Il Varese Social District lancia un appello per smuovere le acque e far camminare il progetto di riqualificazione dell’ex Macello Civico di Varese, nel quartiere Belforte. Un’area di 33 mila metri quadrati per cui è stato aperto un bando comunale a novembre 2023 che prevede diverse cose.

Varese Social District è un comitato promotore costituto da 13 associazioni del territorio che opera dal 2022 per sostenere progetti di Rigenerazione Urbana con forte componente sociale e culturale caratterizzati da sostenibilità, imprenditoria sociale e formazione lavorativa per soggetti a rischio di esclusione sociale. Tra i consulenti del Varese Social District ci sono architetti, ingegneri, esperti di economia sociale attivi a livello locale e nazionale nel Terzo Settore sulle tematiche di rilancio locale e di Rigenerazione Urbana. Ha redatto uno studio di fattibilità tecnico-economica sulle attività di formazione lavoro e di imprenditoria sociale insediabili a Ex Macello Varese, messo a disposizione pubblicamente di quanti avessero voluto proporre progettualità sullʼarea.

«Cosa sarà del progetto di recupero dell’ex Macello Civico di Varese? Nulla sembra muoversi dopo la chiusura senza esito nei mesi scorsi del bando comunale rivolto ad operatori privati che metteva sul piatto anche un finanziamento PNRR da 10 milioni di euro. Il progetto, dichiarato di pubblico interesse, destinava quelle risorse per recuperare e rifunzionalizzare l’area ex Macello mentre le risorse private dovevano essere destinate alla costruzione di appartamenti di qualità a costi accessibili sull’area oggi deposito delle Autolinee Varesine. Sono 33.000 metri quadri di proprietà comunale e potrebbero essere il cuore del rilancio del quartiere Belforte. Come Terzo Settore varesino, riuniti nel comitato Varese Social District, siamo stati impegnati negli ultimi anni a fianco del Quartiere Belforte e dei suoi abitanti, enti e associazioni nell’analizzare la situazione, coinvolgere stakeholder e professionisti e proporre soluzioni molto concrete ed economicamente sostenibili basate sulle “buone pratiche” in uso in altre realtà. Ci sono state riunioni, incontri, presentazioni pubbliche e ne sono derivate due fasi di progettazione architettonica basate su Rigenerazione Urbana e autosostenibilità del progetto, come prevede il Codice del Terzo Settore che parla esplicitamente di “coprogettazione” – scrivono Maurizio Ampollini, Roberta Bettoni, Francesco Carcano e Davide Zanzi per il Varese Social District -. Lo schema proposto al Ministero e ritenuto meritevole dei fondi PNRR era semplice: il Terzo Settore prendeva in carico senza scopo di lucro la gestione, manutenzione e sviluppo dell’area sociale e culturale finanziata dal PNRR per creare occasioni di lavoro e socialità (ex Macello) mentre un soggetto privato doveva costruire appartamenti nella zona oggi Autolinee e gestirne la vendita o affitto a costi accessibili per giovani famiglie mono reddito, anziani, giovani professionisti secondo le regole in uso nel cosidetto “social housing” e in base agli accordi da definire con il Comune».

COSA PREVEDE LO SCHEMA DEL BANDO – Il Comparto Macello Nord sarà interessato dalla realizzazione di un intervento di social housing con un minimo di 36 alloggi sociali, da vendere a prezzi convenzionati, acquisendo in diritto di superficie a 99 anni le relative volumetrie. Sulla base di questo, l’intervento continuerà a restare nelle disponibilità del Comune per il tramite di un convenzionamento di durata trentennale che sarà stipulato con il Comune stesso. Ma l’operazione immobiliare comprende anche la rifunzionalizzazione ad uso socio culturale della struttura storica dell’ex Macello, Comparto Macello Sud – Vellone, con circa 4.000 metri quadrati di spazi ristrutturati, che vengono messi a disposizione per servizi di interesse generale e pubblico, con l’obiettivo di rispondere ai bisogni sociali della comunità varesina e in particolare del quartiere Belforte. Un progetto che comprende anche un’area a parco pubblico e la riqualificazione del torrente Vellone che da seminascosto diventerà protagonista dell’area verde, con un lavoro che lo renderà anche meno pericoloso dal punto di vista idrogeologico. Sono inoltre previsti edifici pubblici che possono essere di sostegno alle numerose attività di volontariato che si svolgono in zona» come ha spiegato l’assessore. Per questo ambito il bando prevede, come corrispettivo a favore del concessionario, il diritto di gestire per l’intera durata della concessione le opere realizzate, di erogare i servizi da esse scaturenti, traendone la relativa redditività, incassandone i canoni e ogni altra utilità economica derivante dalla relativa conduzione, nonché di beneficiare, a titolo di prezzo, di un contributo proveniente dal Comune di Varese pari a 10 milioni di euro così come descritto nel capitolato di gestione del Macello sud.

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NECESSARIE LE BONIFICHE – «Un bando così complesso e sfaccettato può andare deserto o non trovare un attuatore finale per mille motivi: momentanea stasi del mercato, assenza di visione sul medio e lungo periodo di chi deve investire oppure imprevisti ostacoli finanziari e legislativi. Può capitare – spiegano ancora dal Varese Social District -. Ma quale sia il futuro, le bonifiche e sostituzione delle copertura in eternit andrebbero avviate al più presto tenuto conto che in ogni progettazione ipotizzata sarebbero stati comunque costi a carico del Comune di Varese, proprietario dell’area. Non si può delegare a futuri ipotetici interventi di finanza privata la gestione e cura del patrimonio pubblico, soprattutto in quartieri che necessitano un urgente rilancio. Svuotata ripulita, bonificata e messa in sicurezza, laddove necessario, l’area potrebbe essere nel frattempo “abitata” parzialmente nelle aree fruibili con iniziative culturali e sociali, anche autogestite e promosse dalla stessa comunità, nel rispetto dei regolamenti vigenti. Mostre, concerti, installazioni, cinema all’aperto, mercatini. La cittadinanza e le associazioni sono “soggetti adulti”; sanno gestire i beni pubblici se vengono temporaneamente affidati. Occorre “creare comunità” e ridare vita laddove per anni ha regnato l’abbandono. Accade così nelle principali città europee e in piccoli centri urbani anche in Italia. Il valore dell’area stessa, soggetta da anni ad abbandono o a un utilizzo industriale (deposito autobus), non potrebbe che aumentare con le bonifiche eseguite e dare maggiori certezze a eventuali operatori del settore privato profit o del privato sociale. Il Comune potrebbe così un domani reperire risorse utili come opere in compensazione per creare una piazza e un luogo vivo e insieme ottemperare al pubblico interesse. Avviare le bonifiche e sostituire sull’ex macello le coperture in Eternit sarebbe un segnale concreto della politica, un segnale di apertura, di interessamento e di vicinanza concreta alla popolazione, alle sue domande ma anche alle sue capacità di risposta».

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Pubblicato il 08 Giugno 2024
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