Funivia di Monteviasco, gli ultimi lavori prima della riapertura dell’impianto

Riunione in Prefettura: il 5 luglio prossimo step. Il nodo della formazione del personale: è verosimile la prima corsa fra un paio di mesi

È verosimile che siano le ultime settimane di carenza del servizio di trasporto a fune da Ponte di Piero a Monteviasco (comune di Curiglia con Monteviasco) dal momento che nella riunione in prefettura di oggi, venerdì 21 giugno si è fatto il punto della situazione da cui sono emersi due capisaldi: i lavori di adeguamento dell’impianto sono in via di ultimazione e il prossimo bilancio degli stessi verrà fatto il 5 luglio, sempre alla prefettura; il secondo “tema“ sul piatto è quello della formazione del personale, in capo alla cooperativa che gestirà l’impianto.

In sintesi, questo è emerso dalla riunione al secondo piano di Villa Recalcati, e che ha visto come regista del tavolo proprio il prefetto di Varese Rosario Pasquariello che ha riunito le parti per verificare quale sia lo stato dell’arte di un servizio pubblico che da troppo tempo è fermo, come si ricorderà, dalla morte del manutentore Silvano Dellea nel 2018 e dai sacrosanti controlli probatori sull’impianto (nel frattempo il processo penale si è concluso al primo grado): prima i lavori per gran parte finanziati da regione Lombardia di messa in sicurezza, poi l’individuazione del soggetto gestore con cui sono emerse criticità nelle ultime settimane che hanno portato a un botta e risposta fra sindaco e cooperativa (la Fenice), frizioni che potrebbero avere strascichi in altra sede, ma che agli utenti poco importano: la stagione turistica è compromessa, e per i residenti, come per i possessori di seconde case l’unica via di comunicazione col fondovalle rimane la bellissima ma disagevole mulattiera. La luce in fondo al tunnel, tuttavia, sembra esserci.

Dopo il 5 luglio, data come si accennava che farà da bilancio per la verifica degli ultimi lavori, e dopo il periodo di formazione per il personale, potrebbe scattare il «pre-esercizio» dopo il collaudo dell’impianto da parte dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali – “Ansfisa“ (si chiama così dal 2022 la ex “Ustif“, di fatto un organo di emanazione governativa deputato al mantenimento della sicurezza di ferrovie, sistemi di trasporto rapido di massa, infrastrutture stradali ed autostradali e gallerie sulla rete stradale transeuropea).

La fase di pre-esecrizio ha una durata massima di 60 giorni, dicono i tecnici, facendo trapelare la possibilità che essa possa anche essere più breve. Di date per la riapertura dell’impianto, in via ufficiale, non ce ne sono. Non sarà entro Natale, ma molto prima, forse prima ancor dell’autunno. La sindaca Nora Sahnane non si sbilancia, preferisce non commentare per il momento, forse dalla riunione di oggi è emerso un cauto ottimismo che sia la volta buona. Alla riunione della prefettura hanno partecipato tutte le parti interessate, il presidente della provincia Marco Margini e il direttore dell’agenzia per il trasporto pubblico locale del bacino di Como, Lecco e Varese Daniele Colombo.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 21 Giugno 2024
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