Il dibattito sull’ex Aermacchi si impone anche in consiglio comunale a Varese
Il dibattito ha "consumato" tutti i 45 minuti dedicati alle dichiarazioni di apertura, con un intervento anche del sindaco di Varese
Ha “consumato” tutti i 45 minuti dedicati alle dichiarazioni di apertura – lo spazio libero ad inizio seduta dedicato alle dichiarazioni dei consiglieri non legate all’ordine del giorno – il dibattito sorto sull’ex Aermacchi, e in particolare allo stop deciso dalla nuova proprietà di fronte alle richieste di cambio del progetto fatte della Soprintendenza, richieste che hanno esasperato chi aveva già ultimato le bonifiche e avrebbe già cominciato i lavori di costruzione.
“Un record”, come l’ha definito il presidente del Consiglio Alberto Coen Porisini, che mai aveva dovuto concedere cosi tanto tempo a questa parte, di solito residuale, del consiglio Comunale. “Un tempo che dà la misura di quanto l’argomento sia sentito, ha concluso Porisini.
E infatti sono stati in tanti, dalla minoranza e dalla maggioranza, a intervenire sull’argomento che ha riempito le pagine dei giornali in questi giorni: come Salvatore Giordano (Fratelli d’Italia) che ha sottolineato l’importanza di lasciare lavorare il soprintendente senza interferenze esterne.
Barbara Bison (Lega) ha descritto il progetto come “un grande intervento che guarda al futuro”, ma ha espresso preoccupazione per la possibilità che l’opportunità possa essere persa: «Il compendio Aermacchi è come la bella addormentata, che dopo 20 anni di sonno ha trovato il principe azzurro – ha infatti detto, usando una metafora – Ora però c’è il rischio che il principe azzurro corra dietro a qualche altra gonnella, e questo sarebbe un disastro per Varese».
Domenico Marasciulo (PD) ha evidenziato una mancanza di chiarezza della minoranza sulle responsabilità dell’amministrazione sul blocco dei lavori, chiedendo: “Dove c’è il nostro “non interesse”? I problemi che si sono manifestati di chi sono? O nel lamentarsi si dice cosa non è stato fatto dall’amministrazione, o cosa avrebbe fatto ora per fermarli, oppure stiamo parlando di niente».
Luca Boldetti (Polo delle Libertà) ha criticato invece la tempistica delle comunicazioni effettuate dall’amministrazione: «La Delibera di giunta che ha approvato il progetto è di agosto, la convenzione con il privato è a novembre, il privato scrive alla soprintendenza a dicembre, la soprintendenza risponde che non è lui che deve scrivere, ma l’amministrazione. Come mai allora l’amministrazione comunale scrive alla soprintendenza solo a maggio?».
Matteo Bianchi (Lega) ha sottolineato che: «Varese fatica a attrarre fondi, se si ha la fortuna di colloquiare con un imprenditore nostrano che vuole investire qui, bisogna fare di tutto per non farselo scappare. L’amministrazione comunale perciò deve sostenere il piano concordato con il privato, anche con la Soprintendenza, spiegando i giovamenti che può avere la città. Per questo il tema non è solo di natura amministrativa, ma c’è anche una responsabilità politica dell’amministrazione. Le perplessità dell’opposizione sono di natura politica, ma vi tendiamo anche la mano per risolverli insieme, perchè dobbiamo raggiungere questo obiettivo per la città».
Di fronte a così tanti interventi anche il sindaco Davide Galimberti ha percià deciso di intervenire, sottolineando come l’impegno del comune nel risolvere la situazione non sia mai mancato: «Innanzitutto, quell’enorme area è stata venduta dopo una decisione di giunta che ha portato a dare dei grandi risparmi a chi procedeva alle demolizioni e bonifiche di alcune aree dismesse, tra cui c’era l’Aermacchi. L’imprenditore al contempo in questo caso a dato la disponibilità ad una generazione importante».
Secondo il sindaco però: «Il comune ha esaurito la sua attività amministrativa. Tutti gli atti che il comune doveva emettere li ha emessi. La soprintendenza del resto ha emesso parere favorevole, avviando però la discussione su alcuni elementi importanti. Oggi le condizioni per proseguire ci sono, ed è interesse di tutti che l’area sia rigenerata e non solo bonificata, cosa che però è già un grande risultato. Ci siamo attivati con la soprintendenza e operatore privato per trovare un accordo che soddisfi le aspettative di tutti»
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Come sempre manca un pezzettino di storia. Il privato non potrebbe, comunque, partire a costruire perché deve ancora abbattere la parte affittata al .. Comune di Varese! Il quale, da parte sua non ha ancora deciso dove spostare gli uffici, figuriamoci se ha deciso la data del trasloco. Quindi, chiediamoci: a chi giova il blocco dei lavori?