Il semestre della Scuola Forense di Busto Arsizio parte dalla storia di Nasrin Sotoudeh

Grande successo per l'evento dedicato al ruolo dell'avvocato nella tutela dei diritti umani

scuola forense busto arsizio

Venerdì 14 giugno si è tenuto presso la sala Tramogge di Busto Arsizio il convegno inaugurale del semestre giugno – ottobre 2024 della Scuola Forense. L’evento, intitolato “Nasrin: Il ruolo dell’avvocato nella tutela dei Diritti umani”, ha attirato l’attenzione di professionisti e appassionati del settore legale, con l’obiettivo di sensibilizzare sul problema degli avvocati minacciati nel mondo e sul loro fondamentale impegno per la tutela dei diritti umani.

Durante il convegno, svoltosi dalle 14:30 alle 18:30, è stato proiettato il docufilm “Nasrin”, girato in Iran in segreto e con notevoli rischi per gli operatori. Il film è dedicato alla battaglia di Nasrin Sotoudeh, avvocatessa impegnata nella difesa dei diritti delle donne, dei bambini, delle minoranze religiose, dei giornalisti, degli artisti e dei condannati a morte.

Il momento più significativo dell’evento è stata la tavola rotonda, a cui hanno partecipato alcuni dei massimi esperti italiani della materia. Tra gli ospiti vi erano Leonardo Arnau, Presidente della Commissione Diritti Umani del Consiglio Nazionale Forense; Amedeo Barletta, Vice Presidente della European Criminal Bar Association e co-responsabile dell’Osservatorio Europa dell’Unione Camere Penali Italiane; e Federico Cappelletti, amico di Nasrin e co-responsabile dell’Osservatorio Europa dell’Unione Camere Penali Italiane, nonché componente della Giuria del Premio Internazionale Ludovic Trarieux per i Diritti dell’Uomo.

Il convegno ha rappresentato un’importante occasione di confronto e approfondimento su tematiche di grande rilevanza, offrendo spunti di riflessione e strumenti utili per chi opera nel campo della tutela dei diritti umani. La partecipazione è stata numerosa e l’interesse suscitato dall’evento ha confermato la necessità di continuare a promuovere iniziative di questo genere, per mantenere alta l’attenzione sui diritti umani e il ruolo cruciale degli avvocati nella loro difesa.

Nasrin Sotoudeh è una figura di grande rilievo nel campo dei diritti umani, particolarmente nota per la sua coraggiosa difesa dei diritti delle donne e delle minoranze in Iran. Nasrin è un’avvocatessa iraniana e attivista per i diritti umani, che ha dedicato la sua carriera alla difesa di coloro che sono stati ingiustamente perseguitati dal governo iraniano.

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La storia di Nasrin Sotoudeh

Nasrin Sotoudeh è nata nel 1963 a Teheran, Iran. Dopo aver conseguito la laurea in diritto internazionale presso l’Università Shahid Beheshti, ha iniziato a lavorare come avvocato, specializzandosi in casi di diritti umani. Nel corso della sua carriera, Nasrin ha rappresentato numerosi attivisti, giornalisti, minoranze religiose e politiche, così come donne che si opponevano alle leggi sull’abbigliamento obbligatorio in Iran.

La sua difesa instancabile dei diritti umani l’ha portata a scontrarsi ripetutamente con il regime iraniano. Nel 2010, Nasrin è stata arrestata con l’accusa di propaganda contro lo Stato e per aver agito contro la sicurezza nazionale, a causa del suo lavoro di difesa degli attivisti dell’opposizione e dei manifestanti del movimento verde iraniano. Fu condannata a undici anni di prigione, poi ridotti a sei anni in appello. Tuttavia, dopo tre anni di detenzione, fu rilasciata nel 2013.

Nonostante il rilascio, Nasrin ha continuato il suo impegno per i diritti umani, portando avanti casi che il regime iraniano considerava estremamente controversi. Nel 2018, è stata nuovamente arrestata e condannata a 38 anni di prigione e 148 frustate, una sentenza che ha attirato la condanna internazionale. Questa volta, le accuse comprendevano la rappresentanza di donne che protestavano contro l’obbligo di indossare il velo e la partecipazione a manifestazioni pacifiche.

La coraggiosa attività di Nasrin ha ottenuto riconoscimenti in tutto il mondo. Ha ricevuto diversi premi per i diritti umani, tra cui il Premio Sakharov per la libertà di pensiero del Parlamento Europeo nel 2012 e il Premio Ludovic Trarieux per i diritti umani. La sua storia è stata raccontata in diversi documentari, tra cui “Nasrin”, che evidenzia la sua lotta e il contesto oppressivo in cui opera.

Il documentario “Nasrin”

È stato girato segretamente in Iran, mettendo a rischio coloro che hanno partecipato alla sua produzione. Il film offre uno sguardo intimo sulla vita e sul lavoro di Nasrin, sottolineando la sua straordinaria forza e il suo impegno incrollabile per i diritti umani, nonostante le enormi sfide e pericoli che affronta.

Nasrin Sotoudeh continua a essere una figura simbolica della resistenza contro l’oppressione e la lotta per la giustizia, ispirando attivisti e difensori dei diritti umani in tutto il mondo.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Giugno 2024
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