Il sindacato dei medici ospedalieri contro il decreto taglia liste d’attesa: “Inaccettabile scaricare le responsabilità su di noi”
Il segretario nazionale di Anaao e il presidente di Cimo-Fesmed chiedono misure strutturali e risorse certe nel tempo e minacciano di rifiutarsi di svolgere le prestazioni aggiuntive
«Volere abbattere le liste d’attesa partendo dal presupposto che i responsabili vadano individuati nei medici e dirigente sanitari è inaccettabile oltre che falso. E rispediamo al mittente metodi d’altri tempi, e di altri Paesi, con i quali realizzare addirittura la ‘stretta’ sui volumi di attività, come se già non fossero previsti, e attuati, controlli in merito. È un’offesa alla nostra professionalità che rigettiamo».
Questo il commento del Segretario Nazionale Anaao Assomed Pierino Di Silverio e del Presidente Nazionale Cimo-Fesmed Guido Quici ai provvedimenti sulle liste d’attesa varati oggi dal Governo.
«Ridurre i sempre più lunghi tempi di attesa è un diritto del cittadino e un dovere del Governo, ma occorrono misure strutturali con risorse adeguate e durature nel tempo. È, quindi, inimmaginabile separare gli interventi organizzativi dai finanziamenti, rinviando quest’ultimi ad altri tempi. Non è inoltre accettabile chiedere a medici e infermieri di ridurre le liste di attese lavorando anche il sabato e la domenica quando per assicurare, in quei giorni, un minimo turno di servizio, si è già costretti a ricorrere alle prestazioni aggiuntive o a medici a gettone. Di certo l’incremento del 15% della spesa per il personale potrebbe aiutare, ma a condizione che le regioni utilizzino davvero queste risorse, quando arriveranno.
Una sola certezza: l’incertezza dei finanziamenti.
E, allora, ancora una volta i tecnici del MEF assumono un ruolo determinante. Rigorosi quando si tratta di sanità, forse meno attenti quando di parla di finanziare il calcio, o ripianare i debiti Telecom, o per il passato, di finanziare superbonus da oltre 100 miliardi».
«Inoltre ricordiamo al Ministro della salute, e al Governo, – ribadiscono Di Silverio e Quici – che è ancora in vigore la legge (n. 124/1998), che il Parlamento approvò per riconoscere ai cittadini il diritto di usufruire della prestazione in intramoenia con il pagamento del solo ticket, se dovuto, qualora le attese nel pubblico superassero i tempi previsti dalla normativa. Sarebbe ora che si intervenisse per garantirne l’esigibilità su scala nazionale».
«La nostra risposta a provvedimenti punitivi o puramente cosmetici sarà dura, a partire dal rifiuto di svolgere prestazioni aggiuntive, che ricordiamo essere su base volontaria. Vorrà dire che ci limiteremo a svolgere il lavoro ordinario come definito dal CCNL.
Il professionista che opera nella sanità pubblica – concludono Di Silverio e Quici – va gratificato, non aggredito o utilizzato come capro espiatorio. Anche per il bene dello stesso Servizio sanitario nazionale e dei cittadini che vi si rivolgono».
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
lenny54 su A chi sono intitolati gli aeroporti in Italia e nel Mondo?
Viacolvento su A chi sono intitolati gli aeroporti in Italia e nel Mondo?
fratetoc su Via libera ai bagni alla Schiranna di Varese dal 15 luglio ma solo al Lido
Felice su Più pubblicità e meno canone, la proposta di Candiani per riformare il finanziamento della Rai
Castegnatese ora Insu su La Commissione Ue dà il via libera alla cessione di Ita Airways a Lufthansa
lenny54 su Il legionario italiano che combatte in Ucraina: “Ho lasciato la mia famiglia, tra i commilitoni ne ho trovata un'altra"
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.