Le Elezioni Europee viste da Varese: come hanno votato nella città giardino

A Varese città Isabella Tovaglieri sarebbe già deputata europea e Azione e Stati Uniti d'Europa sarebbero in Parlamento, Il PD sarebbe a pochi punti da Fratelli d'Italia e i cinque stelle sarebbero al 5 per cento: ecco risultati e commenti

Generica 2020

Se l’Europa si facesse da Varese città, i rappresentanti italiani al Parlamento Europeo sarebbero un po’ diversi:

Anche a Varese Fratelli d’Italia è il primo partito, ma con percentuali più contenute che nel resto d’Italia: lo hanno votato in 8464, pari al 27,8 dei votanti: dopo le oltre tremila preferenze per Giorgia Meloni, il più votato è Marco Colombo con 380 voti, che stacca Carlo Fidanza (292) e Mario Mantovani (243).

Secondo partito è il PD, con 7232 voti pari al 23,75: in città la più votata è Cecilia Strada con 1759 preferenze, ma subito dopo di lei c’è Giorgio Gori, con 1432 preferenze. Seguono poi Tinagli e Zan, rispettivamente con 812 e 607 preferenze.

Terzo partito è la Lega, con 3575 voti pari all’11,74%, che vede al primo posto tra le preferenze Roberto Vannacci (1246), ma al secondo Isabella Tovaglieri con 759 preferenze. In città la rappresentante bustocca ha “battuto” Silvia Sardone, che nella circoscrizione nord ovest è invece davanti a lei, e sarebbe quindi sicuramente eletta.

A duecento voti di distanza c’è Forza Italia con Noi Moderati, che ha raccolto 3352 voti, pari all’11,01%: qui il più votato è Massimiliano Salini con 588 voti, seguito da Antonio Tajani con 510 e Marco Reguzzoni con 436, che batte Letizia Moratti che qui prende solo 300 voti.

Alleanza Verdi e Sinistra a Varese totalizza 2149 voti, incassando il 7,06 per cento. La più votata, anche qui è Ilaria Salis, su cui si sono concentrate ben 659 preferenze. Al secondo posto Mimmo Lucano, con 307 voti.

I due litiganti di centro, che in Italia si sono fatti male a vicenda non raggiungendo il quorum del 4%, a Varese lo passano agevolmente piazzandosi oltre i 5 punti percentuali: il più alto è Azione, con 1603 voti pari al 5,26 per cento e tre candidati sopra i cento voti: Carlo Calenda (189) Sandro Tommasi (132) ed Elena Bonetti (122).

Un po’ più giù Stati Uniti d’Europa, che unisce Italia Viva e la Bonino, al 5,13 per cento con 1563 voti. A portare a casa più preferenze nella città giardino sono Matteo Renzi (472) e Emma Bonino (363). Al terzo posto Gianfranco Librandi, con 130 voti.

Tra l’uno e l’altro però si insinua il Movimento Cinque Stelle, che in città ha delle percentuali minori alla media nazionale: è stato votato da 1567 persone, pari al 5,15%. Qui la più votata è Maria Angela Danzì, che ottiene 108 preferenze a scalza Gaetano Pedullà, che ne guadagna solo 89: vista da Varese, sarebbe lei sicuramente a ottenere il seggio al Parlamento Europeo, cosa che invece le sarà probabilmente preclusa.

Piccole percentuali per i partiti rimanenti: a partire da Pace Terra Dignità, che ottiene 571 voti pari all’1,88%: il più votato è naturalmente il leader della formazione, Michele Santoro, che ottiene 178 voti. Per gli altri invece poche decine di preferenze, a partire dal secondo tra i votati Piergiorgio Oddifreddi, che ne ottiene 39.

Dopo la formazione di Santoro, percentuali da prefisso telefonico: 0,79% per Libertà, che prende 241 voti, 0,3% per Alternativa Popolare, che prende 92 voti e 0,14% per Rassemblement Valdotain, che curiosamente prende in città 42 voti e incassa anche 5 preferenze nominali: 3 a Martina Lombard, e una a testa per Stefano Aggravi e Piermassimo Guarnero.

I COMMENTI

«Il pluralismo, l’affidabilità, la concretezza e la storia dei tanti candidati nelle file del Partito democratico hanno fatto la differenza sul risultato ottenuto in queste elezioni europee – ha commentato il sindaco di Varese Davide Galimberti –  persone rappresentative della società con ispirazioni e anime diverse, unite però da un progetto comune. Questa è stata la forza del Partito democratico che è riuscito a confermarsi seconda forza in Italia, aumentando i propri voti rispetto alle ultime Politiche. Il risultato italiano di queste europee si è confermato anche a Varese. Adesso, ad urne chiuse, deve essere aperta una riflessione sui punti di forza emersi in queste elezioni e sulle indicazioni che, con i voti di preferenza, gli elettori hanno voluto mandare ai vertici del Partito democratico: ovvero pluralismo, credibilità dei candidati e del progetto, e capacità di dialogo con le forze che vogliono condividere un progetto alternativo».

«A Varese Forza Italia è andata meglio delle aspettative: come commissario cittadino ci ho messo la faccia, sui social sponsorizzavo Reguzzoni e in città ha preso quasi 500 voti – ha commentato Domenico Esposito, commissario cittadino di Forza Italia –  Non era una cosa scontata: abbiamo candidato Reguzzoni dopo un lungo periodo in cui era rimasto fuori dalla politica, e in più ha fatto un cambio di partito, passando da Lega a Forza Italia. E’ un impegno che però voglio continuare a rafforzare perchè ora l’obiettivo è puntare a palazzo Estense nel 2027: questo è il nostro prossimo fine»

«Direi che il risultato, una volta tanto, non è discutibile – ha commentato il commissario cittadino di Fratelli d’Italia Luigi Zocchi – L’Italia ha confermato la fiducia a Giorgia Meloni ed a tutti i suoi uomini e donne impegnati in politica. Io sono particolarmente soddisfatto del risultato delle persone che ho sostenuto e che, ne sono sicuro, sapranno far valere le esigenze del nostro paese anche in Europa».
«Il primo dato significativo è che con questi risultati la coalizione di centrodestra composta da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia ha ottenuto oltre il 50% di consensi dei varesini e, fossero elezioni comunali, vincerebbe al primo turno: l’amministrazione del sindaco Galimberti riceve una sonora sfiducia politica dalle urne – ha commentato il segretario cittadino della Lega Marco Bordonaro – Sommando i voti di PD, alleanza verdi-sinistra e movimento cinque stelle una eventuale coalizione di centrosinistra non arriverebbe nemmeno al 36%. Per quanto riguarda la Lega, in un momento di calo generale raffrontato al risultato straordinario del 2019, Isabella Tovaglieri ha comunque sostanzialmente confermato le sue preferenze in città: siamo stati l’unico partito che ha il privilegio di poter votare un candidato del proprio territorio con la concreta possibilità di entrare nell’aula di Strasburgo, mentre gli altri sono stati costretti a scrivere il nome di qualcuno che risiede a molti chilometri di distanza e a Varese ci viene – forse- giusto per le elezioni.  Le sinistre sono in moderata, virtuale crescita per un “effetto Thatcher” di cieca opposizione al governo di centrodestra ma non portano grandi contenuti innovativi. Come Lega confermiamo i voti ottenuti alle Regionali, anche se sicuramente possiamo fare e faremo di più in futuro».

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

Il web è meraviglioso finchè menti appassionate lo aggiornano di contenuti interessanti, piacevoli, utili. Io, con i miei colleghi di VareseNews, ci provo ogni giorno. Ci sosterrai? 

Pubblicato il 11 Giugno 2024
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