Mario Lainati alla guida del Maga: “Indipendente e disinteressato”

Ufficiale la nomina del notaio alla Fondazione Zanella. Nomina che ha voluto “conservare il museo alla città”

Mario Lainati Maga

Al fianco del personale del museo e di amici di lunga data, Mario Lainati si presenta come nuovo presidente della Fondazione Zanella, forma giuridica del museo Smart e contemporanea di Gallarate.

Momento istituzionale, riconoscimento di un percorso lungo nel mondo dell’arte. Ma non del tutto scontato. Dopo gli interventi del sindaco Andrea Cassani, dell’assessora regionale Francesca Caruso e dell’omologa gallaratese Claudia Mazzetti, le parole di Mario Lainati sono risuonate come un commento a quello scontro sotterraneo che nella nomina avrebbe contrapposto da un lato il sindaco, dall’altro l’assessora Caruso e Fratelli d’Italia.

La città è sanamente gelosa delle sue cose – ha esordito Lainati -. Il sindaco ha interpretato questo sentimento comune e ha voluto individuare una figura con caratteristiche particolare: sono una persona disinteressata, indipendente, ho visto passare tanti sindaci. Non ho ambizioni, la mia ambizione sta nel campo professionale”.

Quel riferimento al sindaco che “ha voluto conservare il Maga alla città”, al museo che “non può essere distolto dalle radici da cui è nato” è suonato chiarissimo, rispetto alle intenzioni di Fratelli d’Italia che avrebbe preferito – secondo ricostruzioni giornalistiche –  il filosofo Aldo Colonetti. “Ringrazio anche chi non era d’accordo con la mia nomina” ha concluso, senza paura – pur nei modi modesti – di evocare lo scontro aleggiato in municipio per settimane. Del resto, in politica come in ogni ambito della vita, si procede anche per attriti e sintesi, con “spirito hegeliano”.

“Faccio anche io i miei complimenti per questa scelta, il Maga è fiore all’occhiello della Regione, un museo che guarda al futuro ma ha le radici in questo territorio” ha continuato Francesca Caruso, assessora regionale alla cultura, intervenuta a salutare l’importante nomina e in qualche modo a smentire uno scontro sul nome di Lainati.  Caruso ha ringraziato anche il predecessore di Lainati -. Angelo Crespi che ha fatto un lavoro eccezionale”.

Per il resto Lainati ha tenuto a rappresentare il suo ruolo tendono come garanzia di una attenzione all’insieme delle sue attività, non solo sulle mostre di maggior impatto ma anche sull’attività scientifica, quella educativa. “Conservare il Maga non vuol dire stare sugli allori, ma migliorare giorno per giorno”.

Nuovo presidente ha subito rivolto il saluto e ringraziamenti a tutto lo staff del maga, partendo dalla direttrice Emma Zanella e dal vice direttore Alessandro Castiglioni, e ha salutato anche altre figure di riferimento per il rapporto tra Gallarate, l’arte e il museo, come Luca Missoni e Giovanni Orsini, presidente del premio visive città di Gallarate.

Proprio Orsini a ricordato la sua prima conoscenza con Lainati quasi sessant’anni fa: “Nel 1965 Mario era un pretore, venne alla mostra ‘Cento artisti per una chiesa’, una iniziativa per finanziare l’unica chiesa brutalità della città (San Paolo a Sciarè, ndr). Mario acquistò l’opera di un artista difficilissimo che si chiamava Bozzoloni”, un mecenatismo che ha consentito di sperimentare l’arte in città, in modo non scontato.

I commenti all’altare e gli sputi sul quadro: la Gallarate del contemporaneo ha sempre stupito

Il sindaco Cassani ha raccontato anche un aneddoto sulla nomina: “Mario Lainati è venuto da me per chiedere della possibilità di presidente il Premio Città di Gallarate, gli ho risposto un netto no”. Perché aveva già in mente la nomina alla guida del Maga. “Mario Lainati è un nome molto conosciuto, per la sua professione e nel mondo della cultura e dell’arte gallaratese”.

“Anche io – ha aggiunto Claudia Mazzetti – sono molto contenta perché oggi un grande gallaratese, animatore della cultura gallaratese, prende questa posizione. In anni si è creato un bellissimo rapporto. Il museo Maga e il fiore all’occhiello della città e della provincia, faremo di tutto per farlo crescere sempre più”.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 06 Giugno 2024
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