“Pizzicati” in 145: Il bilancio di un anno di fototrappole contro i rifiuti nel comune di Varese

Nei prossimi giorni l'Assessorato alla Tutela Ambientale ne farà installare altre quattro

Rifiuti abbandonati a Varese

Cento violazioni nel 2023 e 45 nei primi cinque mesi del 2024: le telecamere per contrastare l’abbandono dei rifiuti si stanno dimostrando utili.  A quasi un anno dal posizionamento delle prime telecamere, il bilancio delle infrazioni rilevate e delle sanzioni elevate è infatti più che positivo, tanto che l’Assessorato alla Tutela Ambientale ha deciso di duplicare il numero degli impianti.

Sono 100 le sanzioni del 2023 e 45 le violazioni registrate da gennaio a maggio 2024. A queste si aggiunge 1 procedimento penale per abbandono rifiuti. Le infrazioni riguardano il divieto di abbandono di sacchi o altri materiali stabilito dal Regolamento comunale di igiene urbana, che prevede anche sanzioni a carico dei responsabili.

«Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti: le fototrappole si stanno dimostrando uno strumento sempre più utile, così come la collaborazione con Polizia Locale e Sangalli – Spiega Nicoletta San Martino, assessore alla tutela ambientale, sostenibilità sociale ed economia circolare del Comune di Varese – L’aspetto sanzionatorio sicuramente può funzionare come deterrente, ma, come sempre, ci auguriamo che possa generare una maggiore consapevolezza ambientale e civica sul tema del decoro della città».

Le quattro nuove fototrappole, che si aggiungono a quelle già esistenti, saranno posizionate in punti critici della città, individuati anche in base alle segnalazioni dei Consigli di quartiere e dei cittadini. Saranno cosi in totale otto i dispositivi che dai prossimi giorni “vigileranno” contro l’abbandono dei rifiuti in strada, permettendo così alla Polizia locale di individuare chi viola le regole.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Giugno 2024
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Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da Felice

    Sarebbe utile da questi idioti pizzicati riuscire a categorizzare e definire un profilo economico, sociale e psicologico dello insozzatore seriale…ovvero colui che preferisce trattare il suolo pubblico ed i nostri boschi come la sua discarica personale.
    Secondo me ne uscirebbero dei dati molti interessanti.

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