“Se ci avessero ascoltato ora Daniele sarebbe qui”, a Gazzada Schianno mamma Silvia fonda un’associazione per le vittime di violenza

Il 6 giugno 2024 Daniele avrebbe festeggiato dieci anni: il suo ricordo vive grazie all'impegno della mamma. L'iniziativa mira a organizzare iniziative nelle scuole

«Se qualcuno ci avesse ascoltato le cose sarebbero andate diversamente». Ed è esattamente così: oggi, 6 giugno 2024, Daniele avrebbe spento le candeline per il suo decimo compleanno e avrebbe fatto festa con i compagni di scuola. Invece, nell’aula a lui dedicata nell’Istituto Comprensivo Don Guido Cagnola di Gazzada Schianno, la sua mamma, Silvia Gaggini, annuncia la nascita di un’associazione a tutela di bambini e mamme vittime di violenza. 

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Daniele ha pagato il prezzo più alto della violenza cieca: è stato ucciso dal papà il 1° gennaio del 2022 a Morazzone. Una vicenda che aveva sconvolto non solo la comunità dove il piccolo viveva ma l’Italia intera. La mamma di Daniele ha raccolto sin da subito le forze e ha deciso che tutto il suo dolore doveva essere convogliato in qualcosa di utile agli altri.

Ogni anno, in occasione del compleanno del suo piccolo, Silvia ha deciso che avrebbe fatto qualcosa per ricordarlo in maniera imperitura: ha prima allestito un laboratorio ludico didattico esterno alla scuola, l’anno scorso è stata intitolata un’aula, luminosa e con tinte azzurre, dedicata al Piccolo Principe, il libro preferito di Daniele, quest’anno è stata inaugurata l’associazione “Per mano si può”. 

«L’idea dell’associazione è nata dopo un’iniziativa del Comune di Valganna dal titolo “Per mano si può” – ha spiegato Silvia Gaggini – Lì ho conosciuto l’assistente sociale Federica Calvi e abbiamo deciso di portare questa iniziativa anche a Gazzada Schianno. Lo scopo è quello di organizzare incontri nelle scuole, destinati ai bambini, per insegnare il rispetto e l’accettazione degli altri». Obiettivo del sodalizio sarà anche quello di promuovere la formazione di operatori che sappiano leggere i segnali e prevenire le violenze. Nella classe dedicata a Daniele ad ascoltare le parole dei “grandi” anche i suoi compagni di classe.

A Silvia si è unito anche Don Stefano Silipigni che prima di tutto ha voluto tranquillizzare i bimbi: «Queste cose non succederanno mai a voi – ha detto – Però una cosa va detta: noi adulti non impariamo dalla storia. Invece noi da Daniele dobbiamo imparare tantissime cose. Prima di tutto che andava ascoltato: lui aveva intuito il pericolo prima degli altri. I bambini vanno sempre ascoltati. E poi c’è un tema importante: se si fanno promesse sulla prevenzione, quelle promesse vanno rispettate».

Il prefetto Salvatore Rosario Pasquariello ha ringraziato mamma Silvia, per essere stata capace di “trasformare il suo dolore in qualcosa di positivo”: «È vero – ha aggiunto – dobbiamo essere più attenti a quello che i ragazzi raccontano e dicono. Non bisogna aspettare che i fatti accadano perché poi non c’è più rimedio. Bisogna fare prevenzione. Ci auguriamo che quello che ha passato lei non debba più accadere a nessuno».

A sostenere l’impegno di Silvia Gaggini anche la presidente della Fondazione Felicita Morandi, Giovanna Scienza, associazione che, tra le altre cose, offre alla donna vittima di violenza la possibilità di usufruire, eventualmente insieme ai propri figli minori, protezione e sostegno in situazioni di alto rischio in case Rifugio.

«Grazie a tutti quelli che hanno supportato il mio progetto – ha concluso mamma Silvia con un nodo in gola–  e buon compleanno Daniele».

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Pubblicato il 06 Giugno 2024
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