Aeroporto Silvio Berlusconi? “Meglio dedicare Malpensa a Gianni Caproni”

Proprio a Malpensa l'ingegnere trentino fece alzare in volo il primo aereo nel 1910, dando il via all'industria aeronautica italiana. La proposta rilanciata anche dal territorio intorno all'aeroporto, dove oggi ci sono ancora le officine Caproni

gallarate generico

Il nome di Giovanni Battista “Gianni” Caproni «ingegnere aeronautico e imprenditore, pioniere dell’aviazione italiana» sarebbe l’intitolazione giusta per l’aeroporto di Milano  Malpensa.

Una proposta che ritorna, nel dibattito di questi giorni dopo la notizia del via libera – annunciato dal ministro alle Infrastruttura Matteo Salvini – all’intitolazione dello scalo milanese a Silvio Berlusconi. La dedica a un pioniere dell’aviazione fa il paio con quella di Linate a Enrico Forlanini, in linea con un certo spirito milanese attento alla modernità (Caproni è personaggio di più di un secolo fa, ma collegato al mondo dell’aviazione).

La proposta è rilanciata anche sul territorio che ospita l’aeroporto, in particolare dalla lista Uniti e Liberi di Lonate Pozzolo, uno dei paesi che ospita parte del territorio.
Dice Nadia Rosa, ex sindaca e oggi consigliere comunale: «Considerato che il decesso di Silvio Berlusconi risale a poco più di un anno fa, innanzitutto si ritiene che sarebbe consigliabile rispettare la norma che prevede che l’intitolazione di un luogo pubblico possa avvenire solo una volta trascorsi dieci anni dal decesso. Inoltre, si ritiene che tale intitolazione sia poco opportuna anche e soprattutto in considerazione delle vicende giudiziarie di Silvio Berlusconi, condannato in via definitiva nel 2013 per frode fiscale».

«La frode fiscale è un reato particolarmente odioso perché si tratta di sottrazione di fondi della collettività, si tratta di sottrarre soldi destinati al bene pubblico e quindi di tenere per sé stessi dei soldi, milioni di euro, che dovevano essere destinati all’erogazione di servizi essenziali al pubblico, come l’istruzione o la sanità. Una tale intitolazione sembrerebbe quindi approvare e celebrare l’individualismo di chi, per il proprio tornaconto personale, ha calpestato il principio costituzionale dell’articolo 53, in base al quale tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva».

A Berlusconi verrebbe preferita un’intitolazione diversa, in particolare più«sensata e condivisibile» potrebbe essere proprio quella di Giovanni Battista “Gianni” Caproni. «La Caproni venne fondata presso Cascina Malpensa e lì ebbe inizio l’avventura aeronautica di Gianni Caproni, dal primo volo del suo Ca.1 alla fondazione della scuola di volo Caproni, fino allo sviluppo dei successivi modelli di aeromobili progettati e prodotti».

Caproni Hayao Miyazaki
Gianni Caproni nel film di Hayao Miyazaki “Fischia il vento”

La dedica a Caproni coniugherebbe un principio di correlazione tra l’attività aeronautica esercitata a Malpensa e quella portata avanti dall’ingegnere aeronautico, oltre al diretto legame geografico tra le vecchie officine Caproni, dove ora sorge il museo di Volandia, e l’aeroporto di Malpensa».

volandia caproni ca1
La replica del Ca.1 che fu fatta volare sul prato delle ex Officine Caproni nel 2010

D’ACCORDO ANCHE IL SINDACO DI SOMMA LOMBARDO

Quella di Gianni Caproni è una proposta che sostiene anche il sindaco di Somma Lombardo, Stefano Bellaria, che sostiene che si tratta di «Un nome fa parte del DNA dell’industria aeronautica della nostra provincia e dell’intera Nazione, nonostante la possibile obiezione, che mi sento di rimandare al mittente, che non sia nato in Lombardia: Gianni Caproni. Lui è l’uomo a cui si deve l’appellativo di Provincia con le Ali a Varese, e proprio a Malpensa c’è stato il primo volo nel maggio del 1910 con il mitico Ca.1, senza dimenticare che l’azienda da lui fondata si trova a due passi dal sedime aeroportuale ed è oggi sede del parco e museo del volo più grande d’Europa».

Per il primo cittadino di Somma questo nome si aggiunge a quello di una grande figura dell’aeronautica, in realtà ancora vivente: Amalia Ercoli Finzi, “la signora delle stelle”, prima donna italiana a laurearsi in ingegneria aeronautica. «Una donna moderna e lungimirante, che ha un legame fortissimo con il nostro territorio, essendo nata a Gallarate e avendo studiato a Busto Arsizio prima dell’università a Milano».

FERNO: “I COMUNI DEL TERRITORIO MAI CONSULTATI”

Anche la sindaca di Ferno Sarah Foti, eletta con una civica che comprende anche i partiti del centrodestra,  esprime perplessità: «Personalmente come Sarah Foti esprimo il dispiacere è non esser stati consultati, anche solo per un parere, come Comuni del Cuv», il consorzio che riunisce i nove Comuni intorno all’aeroporto. «Sul nostro territorio c’erano già tanti personaggi anche storici importanti che avrebbero meritato». E anche lei cita quel nome: «Gianni Caproni».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Luglio 2024
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