Approvato in Consiglio regionale il nuovo Piano cave della provincia di Varese
Confermati gli otto ambiti estrattivi e le due cave di recupero. Il documento, relativo al settore sabbia e ghiaia, avrà una validità di dieci anni
Dopo l’ok della Commissione ambiente, il Piano cave della provincia di Varese è approdato oggi in Consiglio regionale, dove è stato approvato con 42 voti a favore, 24 contrari e 1 astenuto.
Il nuovo Piano, relativo al settore sabbia e ghiaia, è stato illustrato da Riccardo Vitari (Lega), e sostituisce il piano scaduto nel novembre 2021 e in regime transitorio. «Il lavoro svolto in questi mesi ha permesso di ascoltare le voci del territorio, enti locali e stakeholders, ed è stato particolarmente approfondito e proficuo -ha detto Vitari – La proposta approvata dall’assemblea conferma sostanzialmente i contenuti formulati dalla Provincia, sia per quanto riguarda i criteri di fondo che i dimensionamenti del materiale estraibile. Si tratta di un piano che non prevede nuovi ambiti estrattivi e si prefigge di soddisfare il fabbisogno di inerti ricorrendo anche a fonti alternative».
Il Piano conferma gli otto ambiti estrattivi e le due cave di recupero e avrà una durata di dieci anni. Il fabbisogno di sabbia e ghiaia viene quantificato in 16 milioni e 300mila metri cubi (si attestava a circa 25 milioni nel precedente piano) e non prevede escavazioni in falda.
Recepite anche alcune misure riguardanti la viabilità, la possibilità di realizzare impianti di energia rinnovabile e alcune correzioni tecniche. Per quanto riguarda l’ambito estrattivo denominato “ATEg3-Uboldo” viene inserita la possibilità di coltivazione nell’area estrattiva a nord-est a condizione “che sia accertata l’impossibilità tecnico-economica di coltivazione dei volumi di produzione decennale nell’area estrattiva prevista”.
Approvato, con modifiche, anche un ordine del giorno, presentato da Samuele Astuti (Pd), che impegna la Giunta regionale e l’assessore competente a incentivare, anche grazie all’acquisizione di processi innovativi propri del riutilizzo dei materiali, le attività di riciclo e riutilizzo degli inerti all’interno del territorio regionale; a monitorare costantemente l’impatto ambientale del trasporto e del trattamento degli inerti, implementando misure correttive per tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini e a prevedere sostegni, anche attraverso finanziamenti e agevolazioni, per le imprese che adottano pratiche sostenibili nella gestione degli inerti, favorendo l’innovazione tecnologica e l’efficienza nei processi di riciclo.
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