Aumentano del 4,5% rispetto a prima della pandemia le prestazioni sanitarie erogate in ATS Insubria
Il DG Gioia: "Una negoziazione mirata, con il coordinamento di ATS e in collaborazione con Regione ha consentito di mettere in campo le azioni necessarie per orientare l’offerta"
![ats insubria](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2022/05/ats-insubria-1299971.610x431.jpg)
«Una negoziazione mirata con le ASST e gli erogatori privati accreditati a contratto dei territori di Como e Varese, con il coordinamento di ATS e in collaborazione con Regione ha consentito di mettere in campo le azioni necessarie per orientare l’offerta di prestazioni ambulatoriali e assicurare così il fabbisogno espresso dai cittadini» Così si esprime Salvatore Gioia, direttore generale dell’Agenzia di Tutela della Salute, sui primi risultati del piano per la riduzione dei tempi d’attesa.
L’ attività, svoltasi già dai primi mesi di quest’anno, ha fatto sì che venisse programmata sul territorio un’offerta superiore a quanto garantito ai cittadini negli anni precedenti, soprattutto nell’ambito delle prestazioni descritte come “prioritarie” nel Pngla, il Piano Nazionale dei tempi di attesa.
«Focus quindi anche sull’offerta delle “prestazioni prioritarie”, sui volumi di appuntamenti che le ASST rendono disponibili al Contact Center regionale – prosegue il direttore Gioia – Uno sforzo organizzativo non indifferente quello che ATS ha coordinato tra le ASST soprattutto nella revisione dei processi sottesi alla composizione ed esposizione delle agende, che si concretizzerà conseguentemente in una più performante risposta al cittadino».
UN INCREMENTO DEL 4,5% RISPETTO A PRIMA DELLA PANDEMIA
Dai dati relativi al primo semestre ATS Insubria rileva come le strutture, in proiezione a fine anno, assicureranno quanto concordato in termini programmatori, anche se persistono alcune difficoltà relative ad alcune prestazioni, essenzialmente causate dalla mancanza di specialisti.
Più nel dettaglio, il volume complessivo di queste prestazioni è pari a 429.734, 266.509 delle quali erogate nel territorio di Varese e 163.225 nel territorio di Como (escluso l’Alto Lario), con un incremento del 4.5% rispetto al primo semestre del 2019, anno di riferimento prima della pandemia. La produzione nei due territori risulta distribuita in maniera proporzionale rispetto alla popolazione residente: 61% popolazione del territorio di Varese e 39% popolazione del territorio di Como.
GIOIA: “DOPO I DATI DEI PRIMI SEI MESI, SONO FIDUCIOSO. CHIEDO LA COLLABORAZIONE ANCHE DI MEDICI E PAZIENTI”
Le ATS con l’ultimo provvedimento regionale, la DGR 2756/2024, sono state chiamate a verificare l’interesse ad erogare ulteriori prestazioni, coinvolgendo nel complesso la rete degli erogatori accreditati: nelle prossime settimane verranno pubblicate le relative manifestazioni d’interesse.
«Molti dei problemi relativi alle liste d’attesa sono stati affrontati nel primo semestre e immagino che ne affronteremo altri anche da qui a fine anno – prosegue il direttore Gioia – Rimango fiducioso perché abbiamo già dimostrato che il lavoro di squadra di ATS con le ASST e il sistema sanitario regionale porta a ottimi risultati. Penso alle prestazioni di primo accesso e anche a quelle di controllo, su cui l’Agenzia ha intrapreso un confronto costruttivo con alcuni specialisti, come i cardiologi e gli oncologi, in prima battuta, per garantire ai cittadini i bisogni di salute con una prenotazione diretta da parte dello specialista stesso».
Attraverso il potenziamento di questi percorsi, inoltre: «Si favorisce un miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva non solo da un punto di vista clinico, ma anche organizzativo attraverso, ad esempio, la corretta scelta della classe di priorità da parte del medico prescrittore – conclude Gioia – Appare evidente, anche per le risorse stanziate e l’elevato volume di prestazioni, la complessità degli interventi messi a sistema in questi mesi per ottimizzare anche le attività correlate alle liste d’attesa, come per gli aspetti burocratico-amministrativi. Infine, chiedo la collaborazione diretta dei cittadini che diventa utilissima, ad esempio, nel comunicare l’eventuale impossibilità a presentarsi all’appuntamento, consentendo di programmare ulteriori prestazioni a favore di altri cittadini in attesa: insieme ce la faremo, insieme è possibile».
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