Corgeno tra storia e natura: torri romaniche, palafitte e la passeggiata attorno al lago di Comabbio
Frazione di Vergiate si affaccia su una baia dove nidificano molte specie di uccelli acquatici. Confina con la palude di Mercallo dove vennero individuate le palafitte
Una chiesa parrocchiale, quella di san Giorgio di epoca medievale, un campanile romanico costruito dai Maestri Comacini databile tra l’XI e il XII secolo, una torre difensiva chiamata “La Turascia”. La piccola frazione di Corgeno di Vergiate viene, però, si solito raccomandata per il suo volto naturalistico.
Affacciata sul lago di Comabbio, la sua baia è un’area verde dove nidificano molte specie di uccelli acquatici e di anatre. La zona è nota come “la palude di Mercallo” dove sono stati rinvenuti gli unici insediamenti palafitticoli di questo bacino attributi alla tribù gallica dei Corogennates cda cui il nome Corgeno.
COME ARRIVARE
Corgeno si raggiunge imboccando la Statale 629. Partendo da Vergiate, si svolta al primo semaforo. Si raggiunge l’abitato e si lascia la macchina vicino al parco pubblico.
Corgeno è raggiungibile anche in treno. Si scende a Ternate dove, circa a 700 metri di distanza, si imbocca dal Parco Berrini la ciclabile, in parte asfaltato e in parte in ghiaietto molto compatto. Il percorso è per la maggior parte soleggiato. Nel periodo estivo è consigliata la protezioni da moscerini e zanzare.
CHIESA ROMANICA E TORRE FORTIFICATA
La chiesa parrocchiale di San Giorgio presenta una pianta ad aula unica con due cappelle laterali contrapposte, la copertura è con volta a botte e coro quadrangolare. Nel coro, al centro, si trova l’antico altare maggiore settecentesco in marmi policromi. Sulla parete di fondo esiste un affresco, firmato Rossini 1952, raffigurante la crocifissione mentre sul lato destro è raffigurato San Giorgio. Il coro è coperto da volta a crociera sulla quale sono raffigurati i simboli della passione.
Davanti alla chiesa sorge la torre difensiva chiamata Turascia, di proprietà privata. Probabilmente era parte di una cinta fortificata risalente all’XI secol . Venne realizzata con ciottoli di fiume e blocchi di pietra. Era affiancata da una seconda torre che è stata demolita.
LA ZONA DEL LAGO D COMABBIO
La bellezza di Corgeno è soprattutto legata al lago. La sua spiaggia è inserita in un grande parco pubblico dotato di giochi e ombreggiato da salici. Ci sono anche servizi igienici e docce dato che è vietata la balneazione: le sue acque infatti non sono pure.
LA PISTA CICLO PEDONALE ATTORNO AL LAGO
Corgeno offre però la possibilità di percorrere tutta la costa del lago di Comabbio grazie a una pista ciclabile lunga oltre 12 chilometri, adatta a tutti e che si completa in due ore e mezza. È un itinerario naturalistico noto come ‘Percorso Acqua’, che costeggia le rive del lago, inoltrandosi nei canneti circostanti, attraversando una spiaggia attrezzata ed un centro di canottaggio che ospita la gare a sedile fisso.
All’altezza del ponte ferroviario ad archi del paese di Boffalora c’è l’imbocco della pista ciclabile che unisce il Lago di Varese con il Lago di Comabbio. Il raccordo delle ciclabili è in terra battuta .
PERCORSO AD ANELLO ATTORNO AL MONTE SAN GIORGIO
Per chi volesse allungare la passeggiata, può sempre fare il sentiero ad anello attorno al Monte San Giacomo. Da Corgeno si raggiunge la località Cuirone da cui si imbocca un sentiero non adatto a tutti. La percorreva è di oltre 3 ore.
Il Monte S. Giacomo, come si legge sul sito Parco del Ticino – Itinerari,
ha avuto fin dall’antichità un’importanza strategica: la cima del monte presenta terrazzamenti anulari costituiti da muri a secco che fanno pensare a fossati di difesa di un castelliere dell’Età del Ferro; vi si trovano, inoltre, tracce di insediamenti preistorici, e anche se non sono mai stati effettuati scavi, l’ipotesi potrebbe essere avallata dal fatto che nelle zone circostanti sono venute alla luce rilevanti testimonianze appartenenti alla civiltà di Golasecca. Nel Medioevo la zona fu crocevia di importanti arterie di comunicazione, mentre a partire dalla prima metà del XX secolo il Monte ha assunto una funzione ricreativa.
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