Da Morazzone a Castelseprio: arte storia e natura trovano qui il loro connubio perfetto
Un percorso lungo oltre 21 chilometri per ammirare due beni Unesco. Un percorso misto su ciclabili e strade per un tuffo nella storia
Tutti conoscono il piccolo paese di Castelseprio, caratterizzato dalla presenza di una chiesa antica, l’area archeologica, ed il centro.
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Intorno a questi tre luoghi si narra una serie di leggende e racconti risalenti all’incirca la fine del 1200.
Il percorso: da dove si parte
Quello che vi proponiamo oggi è un percorso lungo in totale 20 chilometri circa. La partenza è da Morazzone, si passa poi per il centro di Caronno Varesino, fino ad arrivare a Castelseprio. Qui si potrà ammirare il piccolo paese con tutti i suoi misteri e meraviglie.
Al ritorno, si passerà da Gornate, con visita prima al Monastero di Torba, uno dei più antichi della provincia.
Sarà un’occasione perfetta per passare qualche ora nella natura, ma anche per visitare due luoghi considerati bene Unesco e gestiti dal Fai.
La ciclabile parte da Morazzone, in Via 26 agosto, dove per chi vuole può lasciare la propria macchina al parcheggio del cimitero. Per chi viaggia con i mezzi invece, può consultare sul sito delle Autolinee Varesine gli orari disponibili. In questo caso il pullman si fermerà a circa 900 metri dalla partenza del percorso, in Via Libertà. Anche per chi si muove con i treni, allungherà il percorso di qualche chilometro. Infatti dalla stazione di Gazzada-Schianno-Morazzone al punto di partenza, distano solo 1,8 km.
Caronno Varesino-Castelseprio-Torba
Una volta partiti bisogna seguire le indicazioni verso Caronno Varesino, passando da Viale Europa.
Dopo il campo di calcio di Morazzone, si imbocca la Strada Provinciale 20, e dopo averla percorsa per circa un chilometro si svolta a destra in Via Piave per transitare nel centro di Caronno Varesino.
Alla chiesa si mantiene la destra e si imbocca Via Volta. Successivamente allo stop si svolta a sinistra in Via Giovanni XXIII. Una volta superato il centro, si ritorna sulla provinciale, e si prosegue in direzione Castelseprio. Successivamente, percorrendo per un tratto la ciclabile della Valle Olona, si arriverà ben presto a Torba.
Da qui poi si proseguirà sul sentiero, passando per Gornate Olona, fino a raggiungere il punto di inizio percorso.
Castelseprio: dai bombardamenti ai misteriosi dipinti della chiesa “fuori dalle mura”
Quando arrivate a Castelseprio c’è un dettaglio che non può sfuggirvi: non esiste più un vero centro. Infatti secondo alcune fonti storiche, fu bombardato la notte del 28 marzo 1287, dopo una lunga lotta che vedeva scontrarsi la Signoria di Milano contro la famiglia Visconti. L’esito fu che l’arcivescovo Ottone Visconti riuscì a vincere.
L’aspetto su cui ancora oggi gli studiosi continuano ad interrogarsi è sul motivo per cui la chiesa di Castelseprio non sia stata toccata. Sono tante le ipotesi suggerite nel corso del tempo: la più quotata è quella che pare sia stata costruita apposta fuori dal centro in modo che anche durante un’eventuale guerra per la conquista del potere (politico e religioso), sarebbe rimasta indenne. Proprio per questo ad oggi ha preso il nome di Santa Maria Foris Portas.
Un altro dettaglio riguarda anche i dipinti presenti al suo interno: raccontano tutti alcune scene della vita della Vergine. Si passa infatti dall’Annunciazione, alla prova delle Acque Amare, ma in effetti non c’è uno stile unico con il quale si possa capire l’età precisa in cui sono stati realizzati. L’unico dettaglio che ha trovato il parere comune degli studiosi è che sono stati realizzati secondo lo stile bustrofedico.
La scrittura bustrofedica è tipo di scrittura che non ha una direzione fissa. Infatti parte da destra verso sinistra per poi proseguire sul margine sinistro fino a quello a destro e così via, secondo un procedimento a nastro e senza mai andare effettivamente a capo. Tenendo conto che questo tipo di scrittura è sopravvissuta fino al sesto secolo, si può dedurre che i dipinti siano stati realizzati prima, anche se non se ne ha la completa certezza.
Il Monastero di Torba e la Via Francisca del Lucomagno
Considerato Patrimonio dell’Unesco dal 2011, il Monastero di Torba risale al V secolo d.C., quando i Romani costruirono un riparo contro la minaccia dei barbari.
Ancora oggi il torrione di guardia rimane a testimonianza della funzione originaria del castrum, portata avanti anche da Goti, Bizantini e Longobardi, e poi mutata nel tempo.
Da roccaforte difensiva, Torba è diventato poi un centro religioso con l’insediamento di un gruppo di monache benedettine che nell’VIII secolo fece costruire il monastero e, più tardi, la piccola chiesa.
Oggi la città di Torba rientra in uno dei luoghi visitati della seconda tappa della Via Francisca del Lucomagno, che parte da Varese e termina a Castellanza, percorrendo un totale di 31,7 chilometri.
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