Dalle Alpi al mare: avanza il progetto di Vento, la ciclabile lungo il Po
Oltre settecento chilometri, da Torino fino a Venezia. Un progetto di grande portata e connesso anche con altri itinerari: l'ultimo finanziamento sbloccato tocca un tratto percorso anche dalla via Francigena
È un “sogno” che in tanti hanno fatto proprio e che si dovrà rendere realtà entro il 2026, alla scadenza dei fondi Pnrr: è la ciclabile Vento, oltre 700 km di percorso per le due ruote lungo gli argini del fiume Po, da Torino a Venezia, dalle Alpi occidentali fino al Mare Adriatico. (Foto: Aipo)
Spesso lontano dai grandi centri la ciclabile può diventare occasione di sviluppo sostenibile: una grande opera a basso impatto, fatta di stradine sterrate che sinuose seguono il tracciato del grande fiume, elemento simbolico. Passando per quattro Regioni – Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto -, toccando centri di grande valore cresciuti sulle rive del fiume, come Pavia o Cremona, o ancora centri più piccoli ma dall’antica storia come Casale Monferrato, Guastalla Adria, San Benedetto Po.
L’opera è divisa in quattordici lotti principali, poi divisi in lotti più piccoli, con fonti di finanziamento diversi e il coinvolgimento anche dei diversi enti territoriali. L’ultima novità riguarda il tratto numero quattro, quello che attraversa la pianura pavese da Pavia a San Rocco al Porto, piccolo paese nel Lodigiano di fronte a Piacenza.
Regione Lombardia ha messo a disposizione 2.489.773 euro, che saranno “girati” ad Aipo (Agenzia Interregionale per il fiume Po) di realizzare l’infrastruttura di interesse nazionale. I circa 2,5 milioni di euro si aggiungono ai 20 milioni di euro già stanziati, tra fondi PNRR e regionali, per la tratta in questione che attraversa sedici Comuni tra le province di Pavia e Lodi per un totale di oltre 73 chilometri.
«Con convinzione – dice l’assessore alle infrastrutture Claudia Maria Terzi – interveniamo a supporto di Aipo, il soggetto attuatore dell’opera, stanziando un contributo aggiuntivo, fondamentale per concretizzare questo importante tratto della Ciclovia Vento. L’impegno di Regione Lombardia prosegue con l’obiettivo di realizzare un’opera strategica che valorizzerà luoghi meravigliosi. Ci saranno benefici per l’indotto legato al cicloturismo e per i cittadini lombardi, i quali potranno spostarsi in modo sostenibile e in sicurezza».
Il tracciato della Tratta L3 della Ciclovia Vento si snoda attraverso i seguenti Comuni: Pavia, Valle Salimbene, Linarolo, Belgioioso, Torre de’ Negri, Spessa, San Zenone al Po, Zerbo, Pieve Porto Morone, Monticelli Pavesi, Chignolo Po, Orio Litta, Senna Lodigiana, Somaglia, Guardamiglio, San Rocco al Porto.
Un progetto connesso con cammini e altre ciclabili
Il progetto di Vento prevede che diversi tratti di strade e stradelli esistenti vengano uniformati, portando la larghezza allo standard minimo di 3,5 metri e garantendo un fondo stradale scorrevole, in asfalto o in brecciolino nei tratti che attraversano zone protette. Viene uniformata anche la specifica segnaletica, al di là di presistenti indicazioni.
Oltre a toccare la città di Pavia, il tratto in questione ha anche una certa importanza perché costituirà un itinerario ciclabile per chi percorre su due ruote la Via Francigena, che ha come riferimenti principali in questa zona Orio Litta e il “guado di Sigerico” di Corte Sant’Andrea, dove i pellegrini vengono traghettati sulla sponda opposta del Po.
La via Francigena rappresenta uno dei cammini e vie di pellegrinaggio più lunghi connessi al tracciato di Vento, ma non l’unico: tra Lombardia ed Emilia Romagna si sviluppa anche la via Matildica del Volto Santo, la “Via degli abati” attraversa invece l’Oltrepo Pavese staccandosi da Vento a Pavia. Mentre la via Romea in Veneto e la Ciclovia Adriatica in Romagna sono possibili itinerari di prosecuzione una volta raggiunto il mare.
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