“Io, stregato dallo spiritual a 13 anni”: a Cocquio e Varese arriva il top del gospel europeo

Per la prima volta “Varese Gospel & Soul“ esce dai Giardini Estensi e si sposta in una nuova location grazie alla sinergia con Musicuvia. Fausto Caravati: “Musica e coro creano trasporto”

Generico 15 Jul 2024

Aveva 13 anni Fausto Caravati (foto), quando venne stregato dal ritmo e dalla profondità di un genere musicale che rapisce nel profondo. In un gioco di parole fra italiano e inglese, infatti, Caravati è l“anima“ del soul varesino e della sua espressione spettacolare, cioè il “Varese Gospel & Soul“ che nel 2024 compie 25 anni. E con la maturità, per la prima volta, questo spettacolo da tradizione realizzato nella cornice dei giardini estensi di Varese “esce“ di casa e viene ospitato a Cocquio Trevisago nella chiesa di Sant’Andrea. «È nato da una proposta di Musicuvia lo spettacolo di questa sera», racconta Caravati.

«E uno dei tre gruppi che si esibiranno è il primo gruppo che decidemmo di invitare esattamente 25 anni fa per dare un respiro internazionale al nostro appuntamento musicale. Sono i By Grace, gruppo svedese che oggi sta ai vertici del genere gospel. Dopo Cocquio Trevisago, gli stessi cori canteranno anche ai Giardini Estensi nell’ambito di Varese Gospel & Soul, ma con un repertorio diverso: a Cocquio vi sarà un concerto più acustico, con pianoforte e contrabbasso. A Varese lo spettacolo sarà più strutturato, anche come repertorio: due modi diversi di ascoltare questa musica».

Musica sì da ascoltare, ma che serve anche guardarla, verrebbe da dire: il gospel si presta ad una interpretazione che si lascia contagiare da un forte impatto fisico da parte dei coristi, ed è per questo che ha senso assistere a spettacoli con posti a sedere, che nel caso della chiesa di Sant’Andrea saranno limitati (ingresso libero, ma a sostegno di un progetto di solidarietà internazionale).

E chissà che tra il pubblico non vi sia qualcuno, di giovane o giovanissimo, che non si faccia stregare da questa musica, proprio come avvenuto ad un imberbe Caravati: «Ormai saran passati 35 anni. Era il ’90 e cantavo in un coro di polifonia classica, ho iniziato a 13 anni. Mi trovavo a fare un festival internazionale con questo coro e c’era un gruppo che cantava spiritual. Li ho ascoltati. E ne sono stato rapito. A 19 anni ho trovato la mia strada e ho cominciato grazie alla conoscenza di nuove partiture e stili, prima spiritual, un genere nato da ribellione e protesta, poi gospel, il canto di gioia che accompagna le funzioni religiose».

Divertito, Caravati spiega di non essere mai andato in America, patria di questo genere che invece ha contribuito a diffondere a livello europeo, grazie anche all’evento Varesino che ha attirato negli anni una platea di seguaci ed estimatori di questo genere. Ma il segreto di questa musica qual è, perché piacciono questi generi? «Il segreto sta nella semplicità. Il gospel è musica popolare, e deve essere semplice. Voci, e la miscela di voci diverse con arrangiamenti particolari creano trasporto, trascendenza. Uno prega, quando fa gospel»

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Andrea Camurani
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Pubblicato il 19 Luglio 2024
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