Più di 3000 vittime della strada in un anno in Italia: “Per raggiungere la sicurezza sulle strade è fondamentale un cambio culturale”

Non solo una giornata di festa, ma anche un'occasione per riflettere, e cercare di migliorare: è stato questo l'obiettivo della ritrovata Festa di san Cristoforo a Varese

Torna la festa di san cristoforo a varese

Non solo una giornata di festa, ma anche un’occasione per riflettere, e cercare di migliorare: è stato questo l’obiettivo della ritrovata Festa di san Cristoforo a Varese. I dati degli incidenti sulla strada sono ancora drammatici, e la quasi totalità di essi sono dovuti all’errore umano: un dato impressionante su cui è necessario lavorare.

«Come ha detto il Prefetto, che ha il coordinamento delle forze dell’ordine, l’approccio a questo problema è multidisciplinare – ha ricordato il  comandante della Polizia Stradale, Marco Bragazzi –  E infatti, oltre alle forze dell’ordine, c’erano sul palco protezione civile, 118, associazioni del ciclismo e tanti altri. Il messaggio che ognuno poteva portare era diverso ma unitario».

Gli incidenti stradali continuano ad essere una grave emergenza nazionale. «Il problema degli incidenti stradali è un’emergenza da molti anni – ha ricordato, dal palco, il Comandante –  L’anno scorso ci sono state più di 3000 vittime sulla strada, in particolare giovani sotto i 30 anni, per i quali gli incidenti rappresentano la prima causa di morte. E oltre 225.000 persone sono rimaste ferite».

Un numero che l’Italia ha promesso di ridurre drasticamente: «Il ministero dell’Interno sta elaborando strategie per arginare il fenomeno, anche perchè l’Italia si è impegnata a ridurre a metà il numero di vittime entro il 2030 e ad azzerarle entro il 2050».

Un obiettivo ambizioso: ma ad aiutarlo, nel futuro prossimo, ci sarà anche la tecnologia. «Oltre ai comportamenti individuali, la tecnologia giocherà un ruolo cruciale nella riduzione degli incidenti – sottolinea Bragazzi – i nuovi sistemi di guida nei prossimi decenni aiuteranno infatti a evitare i danni maggiori».

La tecnologia però non basta: le tre principali cause di incidenti stradali sono infatti l’eccesso di velocità, le condizioni psicofisiche (quindi gli eccessi di alcol e droga) e le distrazioni, come l’uso del cellulare.

Su questo, il Prefetto Salvatore Pasquariello ha ricordato dal palco come «Il solo rispondere al cellulare distrae una persona almeno per 2-3 secondi. Il che significa, a 50 km orari percorrere in 2 sec ben 30 metri, mentre se si è in autostrada a 130 chilometri all’ora, il massimo consentito, si percorrono 36 metri al secondo: significa percorrere in tre secondi 108 metri poco più della lunghezza di un campo di calcio» Il fattore umano provoca il 90% degli incidenti.

Poi, naturalmente, è doverosa la manutenzione delle strade, l’illuminazione e la segnaletica: per questo anche ANAS, comuni e province sono coinvolti nel tavolo sull’incidentalità stradale coordinato dal Prefetto.

Il contributo di tutti è fondamentale, con un’enfasi particolare sulla prevenzione e sull’educazione stradale, che vede impegnati soggetti molto diversi tra loro: innanzitutto la polizia stradale, ma anche la Croce Rossa e il sistema scolastico.

Pochi sanno, per esempio, come l’Istituto Falcone – rappresentato nella serata del 25 dal professor Giuseppe Mantica – è capofila da anni di un progetto regionale sull’educazione stradale, che contribuisce a diffondere questa cultura nelle scuole, organizzando nelle provincie lombarde sessioni di educazione stradale nelle scuole.

Perchè il punto focale, ribadito dal Palco della Festa da tutti i protagonisti, è stato: «Bisogna creare una cultura della sicurezza, e questo richiede una maturazione etica che metta al centro la persona e il rispetto della vita umana».

Un concetto ribadito tra gli altri dal Colonnello Marco Gagliardo, comandante provinciale dei carabinieri di Varese, dal rappresentante dei ciclisti, il presidente della società ciclistica Binda Renzo Oldani, dal provveditore Giuseppe Carcano, dal rappresentate del Falcone di Gallarate Giuseppe Mantica, dal rappresentante della Protezione Civile Varesina Gianluca Gardelli, dalla rappresentante di Areu e dal nuovo presidente della Croce Rossa di Varese Simone Filippi, nonchè dal rappresentante dei Vigili del Fuoco varesini: tutti operatori che si spendono quotidianamente nelle emergenze che gli incidenti provocano.

«È il comportamento umano che deve cambiare – ha concluso il comandante della polizia stradale Marco Bragazzi – Basterebbe rispettare il codice della strada per evitare la gran parte degli incidenti. Per rispetto di se stessi, dei propri cari e degli altri. Se tutti passiamo con il verde, di incidenti non se ne fanno».

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 26 Luglio 2024
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