Quello schiaffo che rompe il timpano: marito a processo a Varese per lesioni
Il difensore dell’imputato ha chiesto una perizia. I testimoni chiamati in aula per raccontare le abitudini legate all'igiene personale della donna. Processo aggiornato in autunno
La coppia che non va, marito e moglie ai ferri corti e uno schiaffo che fa saltare il timpano alla donna. Due referti di pronto soccorso: in uno c’è un solo giorno di prognosi, nel secondo ben 30: il fatto arriva di fronte al tavolo della Procura che fa partire l’azione penale per un’ipotesi di reato di lesioni aggravate dalla menomazione permanente subita dalla donna.
Il processo, arrivato alla fase dibattimentale vedrà diverse novità messe in campo dal punto di vista difensivo dall’avvocato dell’imputato, Antonio Battaglia che ha chiesto al giudice una perizia per verificare la sanabilità della condizione clinica della donna per via chirurgica: è, dunque, irreversibile il danno patito dalla donna? O può in qualche modo sanarsi, per esempio dal punto di vista chirurgico?
Il quesito è stato posto ad un professionista; la donna si è costituita parte civile. Ma c’è un’altra carta che il difensore si vuole giocare, e riguarda il tentativo di dimostrare che quella lesione permanente riguarda una precisa abitudine legata alla toelette quotidiana della donna in materia di pulizia del padiglione auricolare svolta a detta del difensore in maniera impropria, senza oggetti idonei alla pulizia dell’orecchio ma anzi oltremodo pericoloso perché inadatto: forcine, oggetti per i capelli che più volte il marito aveva indicato alla consorte come non idonei: «Guarda che ti fai male».
Questioni minime, ma forse decisive, che verranno sviscerate nel corso della fase dibattimentale del processo che riprenderà in autunno.
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