Maccagno con Pino e Veddasca
Silvano Vinceti svela i misteri della Gioconda a Maccagno
Domenica 14 incontro pubblico al Museo Civico Parisi Valle di Maccagno: alle 17 lo storico, ricercatore e scrittore parlerà delle scoperte sul paesaggio della Gioconda raccontate nel suo ultimo libro
I misteri del paesaggio della Gioconda risolti con i suoi studi e ricerche. Di questo parlerà lo storico
dell’arte, ricercatore e scrittore Silvano Vinceti in occasione della presentazione del suo nuovo libro “Il paesaggio della Gioconda fra misteri e suggestioni” (Armando Editore). L’appuntamento – aperto al pubblico – è per domenica 14 luglio, alle 17, presso il Museo Civico Parisi Valle di Maccagno.
Vinceti, presidente del neonato Centro di Studi Leonardeschi, parlerà anche del ritrovamento in Svizzera di un disegno di Cesare da Sesto, uno degli allievi prediletti di Leonardo da Vinci. Nel disegno il grande genio del Rinascimento scrisse una frase di suo pugno. Questo ritrovamento è una delle prime iniziative del Centro Studi Leonardeschi che ha sede a Cadero, presso il Micro Museo dedicato alla Gioconda.
La prima parte del libro è dedicata alla scoperta che un anno fa fu rilanciata dai mass media in tutto il mondo: quello che Leonardo dipinse nel paesaggio della Gioconda è il ponte Romito di Laterina, piccola località in provincia di Arezzo. Oggi del ponte etrusco-romano rimane un solo arco dei quattro originari, ma tra il 1501 e il 1503, periodo in cui Leonardo lavorò in Val d’Arno, il manufatto era in funzione e frequentatissimo, come attesta un documento sulle proprietà della famiglia dei Medici, ritrovato negli archivi di Stato di Firenze.
Nella seconda parte del libro Vinceti racconta come abbia accertato che Leonardo da Vinci fece il suo
ultimo viaggio in Francia nel 1517, due anni prima della sua morte, e non nel 1516 come ritenuto finora, percorrendo la Via Francigena e attraversando il Moncenisio. E, come ricostruito dallo storico, nel suo viaggio verso Amboise l’autore della Gioconda vide le catene montuose che contornano il colle del Moncenisio, e in particolare la montagna Rocciamelone che poi dipinse nel paesaggio a sinistra della Gioconda.