Sull’ospedale di Gallarate distanze e segnali di dialogo tra centrosinistra e centrodestra
Mercoledì sera il consiglio dedicato al destino delle aree dell'ospedale e dei servizi territoriali. Ci sono due proposte diverse per una presa di posizione, ma c'è qualche segnale di dialogo tra diverse componenti
Mercoledì sera il consiglio comunale di Gallarate si riunirà, nel cuore dell’estate, per discutere una presa di posizione sul destino delle aree dell’ospedale Sant’Antonio Abate e dei servizi territoriali da mantenere in centro quando sarà costruito l’ospedale unico Gallarate-Busto. Ci si arriva dopo un certo dibattito nelle ultime settimane, ma con due proposte di testo diverso: da un lato quella di Obbiettivo Comune Gallarate (su cui le altre minoranze avevano confluito, chiedendo la convocazione del consiglio), dall’altra quella sottoscritta dai partiti di maggioranza.
Distanze, ma anche qualche segnale di dialogo tra diverse componenti.
Se Massimo Gnocchi aveva dettato alcune condizioni per una confluenza, il segretario di Forza Italia Nicola Mucci aveva frenato «Dobbiamo fare tutti un passo indietro per una causa comune, che riguarda i cittadini, non le primogeniture, vere o presunte, dei partiti» ha detto, dopo che Ocg e Pd avevano rivendicato le precedenti proposte.
Dal canto suo il Pd, con Città è Vita e Lista Silvestrini, fa un passo presentando (senza Ocg e PiùGallarate) due emendamenti al testo del centrodestra.
«Avremmo preferito un confronto in commissione capigruppo, sereno ed esteso, per giungere in consiglio comunale con una proposta univoca che facesse sintesi» premette Margherita Silvestrini, facendo notare appunto che si andrà in consiglio senza una trattativa preventiva tra i diversi gruppi.
«Nonostante non si sia percorso un iter corretto dal punto di vista politico, visto che il contenuto della mozione sposa quanto avevamo posto nel 2019 e poi nel 2022 per il mantenimento dei servizi territoriali al Sant’Antonio Abate, intendiamo manifestare attenzione presentando dei miglioramenti a quella proposta che è già una buona proposta, sintesi anche di quanto avevamo proposto» dice Silvestrini.
Nelle sue proposte il centrosinistra chiede di inserire riferimenti (generali) al lavoro fatto dalla Commissione specifica e ai “contributi scritti” presentati dai partiti: una rivendicazione, ma appunto abbastanza generica da non essere una rivendicazione delle «primogeniture» che criticava Mucci.
Poi c’è un passaggio assolutamente sostanziale: se il testo di maggioranza ipotizza un uso del “Padiglione Polimedico (SLP di circa 2.500 mq) o Padiglione Trotti Maino (SLP di circa 9.000 mq)”, il centrosinistra cambia l’alternativa “o” sostituendola con “e“: in sostanza il testo vincolerebbe a ottenere il mantenimento di entrambi i padiglioni per servizi sanitari, «per avere metrature sufficienti» dice ancora Silvestrini.
La scelta di presentare modifiche è un segnale di avvicinamento? «Auspichiamo che quell’apertura che viene da Forza Italia possa essere condivisa e si possa arrivare a una proposta unitaria» dice ancora Silvestrini.
Il testo proposto dal centrosinistra non interviene invece sulla parte deliberativa del testo di centrodestra. In questo dando un segnale, dopo che Mucci per Forza Italia aveva chiesto di non incaponirsi nel renderlo più stringente.
Tra le due mozioni sul tema ospedale, la proposta del centrodestra mercoledì sera sarà discussa per seconda, se si rispetterà l’ordine del giorno, dopo la discussione di quella avanzata da Obbiettivo Comune Gallarate, che era anche più vincolante per il sindaco.
A proposito, che atteggiamento avrebbe Ocg sul testo del centrodestra? «Noi voteremo gli emendamenti migliorativi presentati, seguendo la manovra messa in campo dal centrosinistra» dice oggi Massimo Gnocchi. Che per il resto continuerà comunque a sostenere la propria mozione: «Non abbiamo motivo di fare passi indietro, alla luce dell’ampio consenso sul mantenimento di servizio che viene richiesto anche dalla petizione che ha raccolto 13mila firme».
A quanto pare non ci sono ipotesi di unificazione dei due testi, mentre appunto c’è un dialogo sul documento del centrodestra.
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