Sul Sant’Antonio Abate la civica OCG manda un segnale alle “colombe” del centrodestra
La civica guidata da Massimo Gnocchi rivendica di aver riportato il tema in aula, in un momento in cui era urgente intervenire. Ma apre anche a un confronto con la maggioranza
Si può trovare un accordo per una presa di posizione unitaria sull’ospedale, anche se oggi ci sono due documenti molto diversi presentati da maggioranza e opposizioni?
Raccontavamo della nuova posizione che è emersa nel centrodestra, che ora presenterà una sua mozione (presa di posizione). Contrapposta a quella delle minoranze.
Ma ci sono spazi di trattativa?
La civica Obbiettivo Comune Gallarate e Massimo Gnocchi hanno convocato una conferenza stampa per rivendicato di aver smosso la situazione.
Ma poi quasi inaspettatamente ha aperto alla possibilità di trovare un accordo: “Alla colombe (della maggioranza, ndr) dico questo: siate coraggiosi, perché le persone chiedono questo”.
Ma su che base si può trovare accordo?
OCG accetterebbe di proporre emendamenti al testo del centrodestra per arrivare a condividere?
“Inizino ad inserire modifiche” dice Gnocchi. E i punti fermi su cui insiste sono tre: il mantenimento di un presidio di pronto soccorso, la percentuale di padiglioni da mantenere, una formula che impegni in modo più stringente il sindaco a portare avanti la posizione espressa dal consiglio comunale.
Questa è la parte ‘dialogante’. Poi c’è la parte con cui Gnocchi e i suoi rivendicano appunto l’iniziativa che ha portato a riaprire il dibattito anche in un momento facile come l’estate. E rivendicano una posizione di costante pungolo sul tema, di fronte ad un’azione del centrodestra considerata troppo poco incisiva
“Se siamo in questa condizione è perché sono stati disgiunti i due accordi di programma, quello per il nuovo ospedale e quello sul destino del Sant’Antonio Abate e i servizi da mantenere” dice ancora il consigliere di OCG.
“Nell’arco dell’ultimo anno è stato affidato l’incarico ad Arexpo per definire il futuro delle aree, ma che indirizzo è stato dato?” abbiamo chiesto al sindaco. ‘No’ è stata la risposta arrivata ad aprile dal sindaco”.
“Dopo le risposte del sindaco ho depositato la mozione al 30 aprile, quella che andrà discussa settimana prossima. Al consiglio dell’8 luglio mi hanno detto che non c’è nulla di nuovo di quanto c’è nelle carte, che non c’è nessuna necessità di ribadirlo. Ma dopo che è stata depositata la richiesta di consiglio comunale da parte delle opposizioni, due ore dopo è arrivata la mozione del centrodestra. Personalmente mi rallegro, perché significa che non era vero niente di quanto era stato detto in consiglio quattro giorni prima, c’era di bisogno di ribadirlo e non c’era urgenza”.
Destino dell’ospedale di Gallarate, si torna in consiglio. Con due idee diverse
Gnocchi invece richiama la necessità di prendere posizione anche in questo periodo estivo: “Nello studio Arexpo si parla di tre step, di due, tre e sette mesi. I primi due mesi sono già passati, i tre terminano a fine agosto: per questo c’è urgenza di discuterne. Queste scadenze sono nei documenti che tutti i consiglieri dovrebbero conoscere”.
“Sul documento noi stavano lavorando da prima: il confronto però non può partire da un documento presentato”, dice Gnocchi, ribadendo che “Il merito è della minoranza che pervicacemente ha tenuto la posizione su questo”: “Noi dovevamo proporre le linee guida, come ha ribadito la presidente di commissione Baffi di Fratelli d’Italia al Pirellone”
Ma perche non va bene il documento del centrodestra secondo OCG?
I motivi – come avevamo anticipato – sono l’assenza di riferimento a un punto di pronto soccorso, la presenza di quote troppo risicate di edifici destinati alla funzione sanitaria
“Ma sopratutto il testo deliberativo non ci vede concordi, perché dice che ‘impegna il il sindaco a sostenere le proposte’. Una espressione troppo vaga rispetto alla volontà del consiglio comunale”.
Però è su questi tre punti che appunto – un po’ inaspettatamente – Gnocchi apre a una possibilità di confronto, almeno per conto della civica OCG. Rivolgendosi a quelle che chiama “le colombe” del centrodestra, le parti dialoganti sul tema, contrapposte al “falchi” ostili ad una convergenza tra maggioranza e opposizioni.
“Anche se è un passo avanti che la maggioranza riconoscano che c’è bisogno di dirlo: il documento è troppo soft, una mozione d’intenti più che vincolante. Ora la palla ce l’ha la maggioranza, che siano loro a cercare un momento collaborativo vero”.
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