Trenta milioni di euro in investimenti tecnologici per gli ospedali del Varesotto

I direttori delle due aziende ospedaliere, quello di Ats Insubria e i due esponenti politici del Varesotto in consiglio hanno presentato il cospicuo piano di ammodernamento tecnologico che va ora affiancato da nuovi modelli di assistenza

Trenta milioni per investimenti tecnologici per le due Asst Sette Laghi e Valle Olona. Sono i fondi sia PNRR sia quelli deliberati da Regione per rinnovare il parco macchine e non solo. Alta tecnologia ma anche media e bassa, cioè quegli strumenti di uso quotidiano come letti di degenza, lampade scialitiche, ventilatori polmonari, elettrocardiografi, essenziali per l’attività di routine e di cui, come ha sottolineato il direttore generale della Sette Laghi Giuseppe Micale, non ci sono mai stati stanziamenti mirati se non recuperi nelle pieghe di altri capitoli di spesa.

20 milioni di euro alla Asst Sette Laghi per la dotazione tecnologica

In particolare, la Sette Laghi ha ricevuto circa 20 milioni di euro tra PNRR e finanziamenti regionali di cui quasi 15 milioni dal Piano di ripresa e resilienza con cui sono già state acquisite e in gran parte installate e collaudate  19 grandi apparecchiature (2 acceleratori lineari, 2 RMN, altrettante TAC, 4 angiografi una PET TAC, in futuro arriveranno due camere iperbariche e un ortopantomografo all’Ospedale di Cittiglio). In arrivo, infine, un biplano (ovvero un angiografo particolarmente moderno e performante) per la Neuroradiologia,  una PET TAC, già installata, un acceleratore lineare (il terzo di nuova acquisizione in tre anni, il secondo con il PNRR) per la Radioterapia, e una scheletrica per l’Ospedale di Cittiglio. « Lo stanziamento è stato definito da Regione in base ai voluti di attività dell’anno precedente e la Sette Laghi è la quarta azienda in Lombardia per quantità di fondi erogati» ha ricordato il direttore Micale.

10 milioni di euro stanziati per la Asst Valle Olona

Dieci milioni di euro sono andati all’Asst Valle Olona e vanno a sommarsi a quelli arrivati per il post emergenza e urgenza da Covid, oltre ad altri 2,5 milioni decisi recentemente da Regione per le acquisizioni destinate al territorio, piccole attrezzature  di tipo diagnostico e radiologico per completare l’offerta di salute delle case di comunità.

Un potenziamento frutto di un gioco di squadra tra Regione e territorio

Parlano di gioco di squadra, per potenziare la sanità territoriale e pubblica, il presidente della Commissione Sostenibilità sociale, casa e famiglia, Emanuele Monti e il vice presidente del Consiglio regionale Giacomo Cosentino che hanno presentato ordini del giorno per i fondi da investire nel Varesotto.

Quali i tempi per vedere il potenziamento dell’offerta sanitaria?

Investimenti cospicui destinati a migliorare l’offerta sanitaria ma con quali tempi?
Il direttore della Sette Laghi Micale parla di ampliamento delle agende e , quindi, di più appuntamenti grazie alla tecnologia che ha migliorato l’offerta delle case di comunità: « A Varese, per esempio, c’è un cardiologo dal lunedì al venerdì che offre lo stesso tipo di assistenza dell’ospedale di Varese. Piano piano sta crescendo la percezione dell’offerta medica anche sul territorio, da Varese ad Arcisate, da Luino adAzzate»

Spiega il potenziamento dell’offerta sul territorio anche la dg della Valle Olona Daniele Bianchi che racconta il modello organizzativo seguito per costruire un’offerta divisa per patologie nelle singole case di comunità, con un polo dedicato prevalentemente alla ginecologia ostetrica, piuttosto che alla neurologia o all’ortopedia.

Quali i  vantaggi pratici della presa in carico?

Un modello che si sta creando sul territorio, con l’arrivo di tecnologia all’avanguardia, quali vantaggi pratici porta alle persone che hanno bisogno di salute?

Per il direttore di Ats Insubria Gioia un segnale arriva dalla produzione ospedaliera che è cresciuta del 5% rispetto ai periodi precovid: il risultato, però, è stato raggiunto con i fondi straordinari messi sul piatto per il recupero delle liste d’attesa, offerta in crescita a fronte di un numero di ore lavorate in straordinario da parte dello stesso personale per gestire l’emergenza. 

La vera scommessa è arrivare a gestire la domanda di salute

Quali i tempi per cui la riforma sanitaria sarà effettivamente applicata non vengono indicati: gli investimenti finanziati per costruire un nuovo modello di assistenza, che sollevi i pronto soccorso dal lavoro sotto stress per la gran parte dell’anno, daranno frutti in futuro. Mancheranno due anni? Tre? Cinque o 10?

« La vera scommessa è la gestione della domanda di salute – spiega Emanuele Monti – solo governandola si potranno governare i flussi e, quindi, i percorsi sanitari specifici per ciascuna tipologia di paziente. Oggi il sistema va in sofferenza soprattutto per quei pazienti cronici che si scompensano e che non si riescono a intercettare per monitorare. Ed è questo l’obiettivo principale indicato dall’ultima riforma sanitaria varata».

Diversa e ancorata ancora alla concezione ospedaliera è la visione di Giacomo Cosentino secondo il quale la sfida da vincere è quella del potenziamento dei presidi periferici e dei loro pronto soccorso, riportandoli a essere attrattivi per il bacino di utenza di riferimento.

Ogni giorno un progresso

Per il direttore Gioia il lavoro di miglioramento è quotidiano con la costruzione di una nuova sanità che poggi su figure interconnesse: « Parliamo di formazione specifica di infermieri, per esempio, che sotto la guida medica possano svolgere esami ecografici. Oppure di ortottisti che con retinografi portatili realizzano l’immagine da inoltrare per consulto da remoto all’oculita. Molte saranno anche le novità legate alla telemedicina che permetteranno di avere un’offerta più snella, più vicina al paziente e più integrata con il centro di riferimento».

Il modello di presa in carico deve cambiare e poggiare su una nuova modalità integrata territorio ospedale con i medici di medicina generale inseriti in questo processo: « Il lavoro è costante e quotidiano e così ogni giorno si fanno progressi. Non possiamo ancora prevedere quando tutto sarà a regime ma è un processo che fa progressi ogni giorno» assicura il dg di Ats Insubria Gioia.

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Pubblicato il 29 Luglio 2024
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