Un tuffo nell’Olona per chiedere fiumi più puliti

A Gurone il "big jump" nell'Olona per continuare a tenere alta l'attenzione sulla salute dei fiumi. Legambiente: "È ancora più importante fare questi tuffi dove l'acqua non è pulita"

L’anno scorso era un rigagnolo, quest’anno un fiume in piena. L’Olona è stato protagonista quest’anno anche per il tradizionale Big Jump, la campagna dell’European Rivers Network che si celebra dal 2002 e che complessivamente ha visto la partecipazione di circa 200.000 persone con oltre 2.000 eventi in 34 Paesi. Alle 15 di domenica migliaia di attivisti hanno “saltato” nei fiumi con lo scopo di riavvicinare le persone ai fiumi, per riportarli a un buono stato ecologico ed alla balneabilità.

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Il big jump nel fiume Olona 2024 4 di 6

Anche per il fiume che attraversa il Varesotto Legambiente ha voluto organizzare un appuntamento ai Mulini di Guroni, assediati fino a qualche giorno fa dall’acqua del fiume in piena. «Siamo qui per il nostro annuale tuffo nel fiume per il big jump per chiedere i fiumi puliti -spiega Valentina Minazzi di Legambiente-. Quest’anno è stato più avventuroso perchè  c’è davvero tanta acqua e bisogna stare attenti alla corrente». Un tuffo che ha sempre lo stesso messaggio, anno dopo anno: «vogliamo che le acque dei nostri fiumi diventino pulite, come anche da richieste di Unione Europea. Non dobbiamo mai dimenticare la qualità delle acque dei nostri fiumi, e così questo evento è utile anche dove sappiamo che non sono molto pulite per continuare a chiedere una qualità delle acque buona». 

In mattinata c’è stato anche un altro evento in Provincia di Varese legato all’iniziativa, questa volta sul Ticino. Alla spiaggia del Fogador l’associazione “Amici del Ticino” ha coinvolto diversi circoli di Legambiente della zona per un tuffo, una camminata e anche una discesa in canoa. Il Ticino infatti ha un buono stato ecologico a causa di alcuni scarichi non è ancora balneabile.

«Purtroppo anche quest’anno molti fiumi o torrenti lombardi non raggiungeranno lo stato di qualità “buono” come richiesto dalla Direttiva Europea sulle Acque 2000/60 –ricorda Lorenzo Baio, responsabile settore acqua di Legambiente Lombardia-. Troppo pochi i passi avanti fatti dai sistemi di fognatura, collettamento e depurazione da una parte, e di riqualificazione territoriale e connessione ecologica dei nostri corsi d’acqua dall’altra. Secondo i dati presentati nel Piano di Tutela ed Uso delle Acque da Regione Lombardia, solo il 42% dei corpi idrici superficiali raggiungono infatti attualmente l’obiettivo “buono” per lo stato ecologico. Tutti gli altri sono ‘rimandati’ al 2027».

L’acqua del depuratore di Sant’Antonino irrigherà i campi

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Luglio 2024
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