Una giornata al bocciodromo di Brezzo di Bedero coi ragazzi dell’oratorio
L’entusiasmo per la novità e per il fascino della competizione, componente sempre avvincente per qualsiasi sport praticato, diventa fonte di divertimento
Se lo scorso anno l’iniziativa di trascorrere una giornata completa fra le corsie del bocciodromo di Brezzo di Bedero, da parte dello Judo Bu-sen di Luino, per i giovani del campo estivo organizzato da oltre dieci anni a Montegrino, nacque quasi per caso, quest’anno gli ideatori Daniela Parini e Leonardo Marano hanno deciso di ripetere un’esperienza che a pieno titolo si può definire di portata stupefacente e inusuale.
Il 17 luglio arrivano così in massa – 42 -, si precipitano all’interno, anche per sfuggire a un imprevisto e imponente scroscio di pioggia, allegri, disposti a seguire i semplici indirizzi che i due istruttori – Roberto Meoni e Mario Tartaglia – sono pronti ad ammannire per loro, affinché possano confrontarsi in una specie di gara di terne – ai sei punti, a eliminazione diretta – con l’unica regola della boccia annullata quando tocca le assi laterali o di fondo, senza aver coinvolto nient’altro.
L’entusiasmo per la novità e per il fascino della competizione, componente sempre avvincente per qualsiasi sport praticato, diventa fonte di divertimento e di eccitazione, e Daniela e Leonardo, coadiuvati da Elena e Pamela, si affiancano ai locali per arginare il fiume straripante dei giovanissimi, impegnati a superarsi. Ogni giocata nella quale un urto casuale fra le bocce o con il coinvolgimento del boccino generi la conquista del punto è sottolineata da esplosioni di giubilo incontenibili, con il coinvolgimento della “squadra” sul cammino della vittoria parziale. Le partite si susseguono per tutta la mattina con le terne approntate con equilibrio – in funzione dell’età, onde evitare ovvi sbilanci – fino alla creazione della griglia delle otto compagini che procederanno nel pomeriggio a selezionare le due terne finaliste. A questo punto un succoso intermezzo: i quattro accompagnatori del Judo Bu-sen decidono di sfidarsi in una gara a coppie, dinanzi alla platea dei ragazzi assiepata ai lati del campo e la Elena, vocata sicuramente a fungere da agitatore di masse, da guida impetuosa e veemente di una curva di ultras in uno stadio di calcio, si scatena a trascinare la partecipazione dei giovanissimi, levando le braccia al cielo, ponendo le mani a guisa di cuore, chiamandoli a sostenerla. Figurarsi la reazione: è come invitare la lepre a correre! Le urla d’incitamento salgono altissime, si srotolano focose all’interno del bocciodromo per precipitarsi all’esterno, investendo tutta la zona circostante che viene avvolta da quest’ondata di gioia partecipativa, in un tripudio di grida e di voci che sostengono soprattutto Elena ma, in contrapposizione, anche gli altri elementi della sfida: è una festa nella festa, è un puro distillato di genuino folclore!
L’interruzione per il pranzo, consumato al sacco all’interno della struttura del bocciodromo, e le fasi successive del pomeriggio preludono l’atto terminale della finalissima che vede fronteggiarsi la terna di Federico/Greta/Valentina con quella di Alessia/Doada/Federico: prevalgono i primi per un soffio con grande gaudio di Valentina che, frequentando da qualche mese la Pilae Primaria Schola della Bederese, non solo indica ai compagni come e dove devono giocare le bocce, ma è tesissima perché non potrebbe accettare di perdere. La premiazione, la consegna delle medaglie con la scritta, oltre che del piazzamento, di “2° INCONTRO GIOVANI JUDO CAMP MONTEGRINO”, con tanto di nastrino tricolore per appenderle al collo, immortala la giornata per i piccoli interpreti che le ammirano, le coccolano con una luce nello sguardo difficile da definire, fra la gioia, la meraviglia e l’orgoglio. 2 Anche questa volta alcuni si avvicinano a chiedere se possono frequentare la Scuola Bocce, è loro detto che è tutto gratuito, eccetto l’impegno dei genitori di portarli al bocciodromo, sembrano particolarmente contenti: verranno?
Seguiranno la strada di Valentina? Chissà? Per la Bederese, dopo la consueta esperienza con l’Oratorio di Don Luca di due ore settimanali per circa un mese, con dodici ragazzi ad approcciarsi al gioco delle bocce, appena conclusa, rimane la certezza che questo sia il cammino da imboccare per suscitare qualche vocazione e tornare a vedere, se non torme, almeno qualche giovane sui campi di bocce.
Roberto Bramani Araldi
PILLOLE DI BOCCE
26 luglio – Renese – finale regionale individuale ABCD 31 luglio – Carnago – finale regionale individuale ABCD
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