Una raccolta fondi per Sarah, colpita dalla malattia, e la sua famiglia a Busto Arsizio

Nicoletta e Francesca chiedono aiuto a tutti coloro che potranno, anche con una piccola cifra, aiutare questa mamma e tutta la famiglia che ha dovuto subire, di recente, un intervento invalidante. Per questo hanno aperto una raccolta fondi su Gofoundme sotto il nome “Sarah e la sua famiglia”.

Questa giovane quarantaduenne di Busto Arsizio, mamma di quattro splendidi figli di 14, 13, 8 e 1 anno sta affrontando una diagnosi devastante: «Alla nostra cara amica Sarah Cuscani è stato recentemente diagnosticato un tumore al seno metastatico, che si è esteso alle ossa del femore. Purtroppo, questa terribile malattia ha reso necessaria l’amputazione completa di una gamba, aggiungendo ulteriore dolore e difficoltà alla sua già complessa situazione».

Sarah è descritta come «una donna incredibilmente forte e coraggiosa, sempre pronta a mettere i bisogni dei suoi figli e della sua famiglia al primo posto ma ora si trova ad affrontare una delle sfide più difficili della sua vita. Nonostante le avversità, continua a lottare con una determinazione incredibile, mostrando un amore e una resilienza che ci ispirano tutti i giorni. Inoltre, il marito di Sarah ha dovuto assentarsi momentaneamente dal lavoro per poter prendersi cura di lei e dei loro figli».

Tuttavia, le spese mediche e di sostentamento sono schiaccianti, le necessità quotidiane stanno mettendo a dura prova le loro risorse, a tal punto di dover scegliere se pagare l’ambulanza per i ricoveri o fare la spesa: «Ora più che mai hanno bisogno del nostro supporto. Per questo motivo abbiamo deciso di lanciare una campagna di raccolta fondi, ogni donazione, grande o piccola, farà la differenza nel garantire a Sarah e alla sua famiglia il supporto di cui hanno bisogno. Anche una condivisione di questa campagna sui vostri social media può aiutare enormemente a diffondere la voce e a raccogliere il sostegno necessario. Vogliamo che Sarah possa concentrarsi sulla guarigione e sul benessere dei suoi bambini, senza doversi preoccupare delle difficoltà economiche».