Una sera d’estate a Busto Arsizio, a parlar di libri e ideali al circolo Gagarin
Lo scorso venerdì al circolo Gagarin una serata di grande attualità, con la presentazione del libro "La parte sbagliata" di Davide Coppo. Estremismo di destra, valori e ricerca della propria identità i temi trattati dall'autore insieme a Francesco Tosi
Metti una sera d’estate a Busto Arsizio. Con una birretta davanti, seduti ai tavolini messi sparsi in un cortile bustocco, pronti a vivere una serata di spensieratezza e cultura.
È quanto ha offerto ai propri soci il circolo Gagarin, che venerdì 5 luglio ha regalato momenti di spessore grazie ad un approfondimento letterario.
Ospite della serata lo scrittore milanese Davide Coppo, che ha presentato il suo libro “La parte sbagliata“. Intervistato da Francesco Tosi, il giovane autore ha navigato fra le pagine del suo scritto, aprendo il suo cuore al pubblico con naturalezza e sincerità.
In effetti, il contenuto del libro parte da eventi direttamente vissuti da Coppo e la componente autobiografica sembra essere il fuoco che anima le vicende del protagonista della storia.
Questa la trama: «in questo romanzo di formazione il protagonista lascia la periferia di Milano e arriva in città per iscriversi in un grande liceo del centro: si ritrova senza punti di riferimento, in un territorio e una comunità in cui non sa ritrovare riferimenti né amicizie. Li troverà presto in un gruppo neofascista, prima per caso, e poi coltivando da sé la propria stessa radicalizzazione».
Sarà l’attualità dell’argomento, con l’inchiesta di Fanpage arrivata a mettere sotto la lente di ingrandimento la deriva dell’estrema destra presente nella nostra società, sarà – vista la presenza di tanti ragazzi – il bisogno di indugiare su cosa significhi essere un adolescente oggi o, semplicemente, il richiamo che una serata dedicata ai libri regala sempre, ma il circolo Gagarin vantava un gran numero di persone, attenti ad ascoltare Coppo e Tosi confrontarsi.
Davide Coppo, a sinistra, e Francesco TosiL’autore, editor e giornalista di Rivista Studio, ha saputo condividere con franchezza quali meccanismi mentali possano contribuire ad avvicinare una persona a certi estremismi: il protagonista del suo libro, ad esempio, parte da una profonda solitudine e il sentirsi accolto e riconosciuto dai “nuovi amici” lo attrae profondamente. E nella nuova situazione, con nemici a cui dare battaglia, può scattare quella definizione di sé che un adolescente necessita fortemente: «Mi sentivo definito dall’odio» ammette il personaggio delineato da Coppo.
Ma con questo romanzo, scelto come formula di scrittura per contestualizzare il mondo interiore e le caratteristiche di vita dei protagonisti, lo scrittore ha affermato di non voler esprimere giudizi o accuse, ma di indurre una riflessione e un ragionamento che sappia seminare ratio.
Il circolo Gagarin, intanto, ascoltava attento, nel caldo di una sera di luglio, a parlar di ideali e identità , fra leggerezza e voglia di capire.
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