Varese abbraccia l’inclusione: firmati protocolli per l’inserimento lavorativo di detenuti e migranti

Sala del consiglio provinciale gremita per la firma dell'accordo: tanti erano gli enti, gli organismi e le associazioni chiamati a firmare

Firmati  a Villa Recalcati due importanti protocolli per il reinserimento lavorativo

Venerdì 19 luglio alle 9.30, nella Sala consiliare della Provincia di Varese gremita di rappresentanti di enti e associazioni, sono stati sottoscritti due protocolli di intesa fondamentali: il primo mira a promuovere e sostenere il reinserimento sociale e lavorativo delle persone detenute, ex detenute e in esecuzione penale esterna. Il secondo si propone di favorire l’inserimento socio-lavorativo dei titolari di protezione internazionale.

Galleria fotografica

Firmati a Villa Recalcati due protocolli per li reinserimento lavorativo di detenuti e migranti 4 di 19

Questi accordi, realizzati nell’ambito delle attività della Prefettura in collaborazione con una serie di altri enti e uffici del territorio provinciale, puntano a creare una rete di conoscenze e opportunità per facilitare l’integrazione di persone particolarmente fragili e aiutarle a entrare efficacemente nel mondo del lavoro.

«Questa iniziativa nasce dalla constatazione che il tasso di recidiva è significativamente inferiore tra coloro che durante la pena hanno accesso ad attività formative e lavorative: si parla di una diminuzione da 70% al 2% – ha sottolineato nel presentare i due protocolli d’Intesa il Prefetto di Varese, Salvatore Pasquariello – Il protocollo, derivato dalle discussioni al convegno “Carcere e lavoro: Diritto, Rieducazione, Opportunità” del 2023 e successivamente ribadito nella tavola rotonda di Ispra del 2024, prevede la creazione di una rete territoriale di supporto che coinvolge vari attori istituzionali, privati e del terzo settore».

I COMMENTI DEI PROTAGONISTI

All’incontro che ha siglato l’accordo, la sala del consiglio della Provincia di Varese era gremita: tanti erano gli enti, gli organismi e le associazioni chiamati a firmare, e tante le realtà che hanno voluto assistere a quello che alcuni hanno definito “un momento storico”.

«Le imprese hanno un ruolo fondamentale nel fare da argine alle ancora troppe forme di emarginazione che frenano il vero progresso di cui abbiamo bisogno: è con questa convinzione che firmiamo i due protocolli d’intesa fortemente voluti dal Prefetto Salvatore Pasquariello per favorire l’inserimento socio lavorativo dei richiedenti asilo, da una parte, e dei detenuti, degli ex carcerati e delle persone in semi-libertà, dall’altra – ha sottolineato Roberto Grassi, presidente di Confindustria Varese – Fronti di impegno che già coinvolgono punte avanzate e particolarmente sensibili della nostra imprenditoria che dobbiamo, però, ereggere a regola e non più a eccezione positiva. Una prima azione concreta per realizzare gli obiettivi del protocollo riguardante i carcerati è la convenzione su cui stiamo collaborando insieme alla Casa Circondariale di Busto Arsizio per coinvolgere alcuni detenuti in lavorazioni nel campo tessile per il tramite della stessa Grassi Spa, con un modello che possa essere replicato e ispirare anche altre realtà produttive. Servono nuove iniziative di inclusione e le aziende devono assumersi nuove forme di responsabilità per fare in modo che ogni individuo possa contribuire allo sviluppo del nostro territorio attraverso la realizzazione personale e il raggiungimento del proprio pieno potenziale».

«Al centro di entrambi i protocolli che oggi sottoscriviamo, ci sono persone con le loro fragilità – Ha commentato Stefania Filetti, segretario generale Cgil Varese- Nel caso dei detenuti, è necessario dare loro una seconda possibilità, un’ occupazione di qualità. Nel caso di coloro che fuggono da Paesi in guerra o in difficoltà, abbiamo il dovere di accoglierli, garantire loro una formazione, dare loro un lavoro positivo. La nostra deve essere una provincia accogliente, capace di dimostrare nei fatti che accogliere e sostenere queste persone è possibile.

«Oggi – sottolinea il coordinatore UIL Varese Antonio Massafravengono firmati due protocolli molto importanti che riguardano anche l’aspetto umanitario. Il primo relativo ai detenuti permette a chi sta scontando una pena di avere la possibilità attraverso la costituzione di progetti formativi di poter accedere al mondo del lavoro così come chi è quasi a fine pena ha la possibilità di potersi reintegrare reinserirsi all’interno della società. Il secondo che è relativo agli immigrati e ai richiedenti asilo. Molti di queste persone, peraltro sono già state inseriti all’interno di una serie di progetti formativi all’interno del territorio e uno di questi progetti è stato realizzato con la scuola professionale edile di Varese. Siamo orgogliosi di aver promosso questi progetti che da un lato significano riscatto sociale per le persone sia per i detenuti (chi entra nel mondo del lavoro abbassa del 90% la possibilità di recidiva) che per gli immigrati che per noi sono e restano una risorsa e un valore. In entrambi i casi dare una possibilità significa combattere l’illegalità che si fornisce di queste persone per i loro interessi»

 

(Nel video i commenti del Prefetto Salvatore Pasquariello, del cappellano del carcere di Busto Arsizio David Maria Riboldi, del presidente della cooperativa Ballafon Seydou Konate, del responsabile delle politiche migratorie di Cgil Jacques Amani, del presidente di Confindustria Varese Roberto Grassi)

«Il protocollo promosso dal Prefetto di Varese Pasquariello e siglato stamani sull’inserimento socio lavorativo di richiedenti e titolari di protezione internazionale rappresenta un impegno necessario della rete socio sanitaria territoriale in particolare per il rilascio delle tessere sanitarie – Ha commentato  Salvatore Gioia direttore generale di ATS Insubria – Salute, lavoro e sicurezza sono pilastri per lo sviluppo della società: continueremo a lavorare con la rete e gli stakeholders per garantire i diritti dei cittadini più fragili».

«È un progetto prezioso, che va nel segno della sostenibilità sociale, elemento fondamentale per la qualità della vita del nostro territorio – ha commentato Mauro Vitiello, presidente della Camera di Commercio di Varese – Solo dando continuità a questo impegno, offrendo così opportunità di lavoro anche alle persone più sfortunate, potremo migliorare ulteriormente il nostro contesto socioeconomico, così da attrarre giovani residenti e investimenti d’impresa».

I CONTENUTI DEL PROTOCOLLO PER IL REINSERIMENTO DELLE PERSONE DETENUTE

Il primo protocollo siglato nella mattina mira a promuovere il reinserimento sociale e lavorativo delle persone detenute, ex detenute e in esecuzione penale esterna. Questa iniziativa nasce dalla constatazione che il tasso di recidiva è significativamente inferiore tra coloro che, durante la pena, hanno accesso ad attività formative e lavorative, passando infatti dal 70% al 2%. L’accordo prevede la creazione di una rete territoriale di supporto che coinvolge vari attori istituzionali, privati e del terzo settore, tenendo conto della legge Smuraglia che incentiva l’assunzione di persone detenute attraverso significative agevolazioni fiscali e previdenziali,  e si propone di trasmettere competenze e professionalità necessarie ai detenuti per garantirne la continuità lavorativa una volta liberi.

In particolare, il prtocollo punta a incentivare il lavoro come alternativa alla pena, sia durante che dopo la detenzione, per evitare il ritorno al crimine. Un altro obiettivo è individuare gruppi di lavoro permanenti che sviluppino iniziative a favore dei detenuti, coinvolgendo attivamente il mondo produttivo e le istituzioni per creare un ambiente di rieducazione e ripartenza. Viene riconosciuto il divario tra domanda e offerta di lavoro in settori come industria, edilizia, commercio, agricoltura, artigianato e ristorazione. Prevede inoltre la collaborazione tra vari attori pubblici e privati, inclusi i centri per l’impiego e le associazioni datoriali, per promuovere tirocini formativi e opportunità di lavoro.

Le parti coinvolte nell’accordo si impegnano a collaborare nelle iniziative e a sperimentare nuove azioni congiunte, condividendo dati e informazioni utili per programmare interventi efficaci. In particolare, la Prefettura coordina le attività tra i soggetti firmatari e trasmette informazioni agli organi di governo, mentre la Provincia di Varese fornisce strutture e servizi dei centri per l’impiego. La Camera di Commercio analizza il mercato del lavoro e promuove progetti di orientamento, mentre l’Ufficio Locale di Esecuzione Penale Esterna rafforza le relazioni con gli attori del territorio per offrire opportunità di reinserimento. Le Case Circondariali favoriscono percorsi lavorativi e formativi, e il Garante Regionale dei detenuti assicura il ruolo di garanzia e impulso nei confronti delle amministrazioni regionali. Confindustria, ANCI, ANCE e le organizzazioni sindacali contribuiscono a promuovere e sostenere l’inclusione lavorativa dei detenuti, sviluppando iniziative e sinergie con il mondo imprenditoriale.

I CONTENUTI DEL PROTOCOLLO  PER CHI E’ SOTTO PROTEZIONE INTERNAZIONALE

Il protocollo che promuove l’integrazione e l’occupazione dei migranti, offrendo percorsi formativi e opportunità di lavoro, firmato a Villa Recalcati, deriva da un protocollo nazionale firmato nel 2022 tra il Ministero dell’Interno, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l’ANCE e le organizzazioni sindacali. Questo protocollo nazionale ha l’obiettivo di promuovere l’inserimento socio-lavorativo dei titolari di protezione internazionale nel settore dell’edilizia. La sua applicazione territoriale è stata motivata dalle analisi della Camera di Commercio di Varese, che evidenziano un disequilibrio tra domanda e offerta di lavoro sul territorio.

La finalità principale del protocollo è favorire l’inserimento socio-lavorativo dei titolari di protezione internazionale attraverso percorsi formativi e opportunità di lavoro in vari settori. Si punta innanzitutto ad alfabetizzarli il più presto possibile e a favorire il contatto con i centri per l’impiego e il mondo delle imprese. I beneficiari del protocollo sono i titolari di protezione internazionale presenti nella provincia di Varese, con permessi di soggiorno che consentono l’attività lavorativa. Le loro situazioni personali saranno valutate per individuare le potenzialità, caratteristiche e competenze più adatte agli interventi di inserimento socio-lavorativo, garantendo pari opportunità tra uomini e donne.

Le parti coinvolte, che rappresentano una realtà complessa e variegata, si impegnano a collaborare nelle iniziative e a sperimentare nuove azioni congiunte. In particolare, la Prefettura raccoglie dati e chiarimenti normativi, mentre la Provincia di Varese si occupa della profilazione e della presa in carico presso i centri per l’impiego. La Questura verifica l’identità degli stranieri e formalizza le richieste di protezione internazionale. La Camera di Commercio analizza il mercato del lavoro e promuove progetti di matching e orientamento. L’Agenzia delle Entrate attribuisce i codici fiscali necessari per l’attività lavorativa. L’ANCI e i Comuni accelerano le pratiche di inserimento lavorativo. L’ANCE promuove esperienze lavorative nelle imprese associate. Le ATS e le ASST rilasciano le tessere sanitarie. L’Ufficio Scolastico Territoriale promuove la partecipazione a iniziative formative e l’Università dell’Insubria riconosce i titoli accademici stranieri. I CPIA migliorano le abilità linguistiche degli adulti. La SPE-CPT fornisce formazione sulla sicurezza e prevenzione degli infortuni nei cantieri edili. L’UNHCR collabora con una funzione consultiva e promuove le attività del protocollo.


 

Il crowdfunding continua!

Aiutaci ad attrezzare lo spazio centrale di Materia, la nuova sede di VareseNews.

Scopri come aderire e far parte di questo sogno

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

Il web è meraviglioso finchè menti appassionate lo aggiornano di contenuti interessanti, piacevoli, utili. Io, con i miei colleghi di VareseNews, ci provo ogni giorno. Ci sosterrai? 

Pubblicato il 19 Luglio 2024
Leggi i commenti

Galleria fotografica

Firmati a Villa Recalcati due protocolli per li reinserimento lavorativo di detenuti e migranti 4 di 19

Video

Varese abbraccia l’inclusione: firmati protocolli per l’inserimento lavorativo di detenuti e migranti 1 di 1

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.